Cenni biografici

Buzzati
 

15/06/2001

Dino Buzzati è nato il 16 ottobre 1906 a Belluno, nella villa di famiglia, in località San Pellegrino. Dopo aver frequentato il Ginnasio Parini di Milano, prosegue gli studi al Ginnasio Superiore, dove si diploma nel 1924. Nel 1920 muore, per un tumore al pancreas, il padre Giulio Cesare, professore di Diritto internazionale all’Università di Pavia e alla Bocconi di Milano. In questo periodo così traumatico per la sua adolescenza Buzzati incomincia a scrivere e a disegnare. In particolare avvia un proprio diario in cui, sino alla fine annoterà fatti, sensazioni e soprattutto le sue riflessioni. Nel 1924 si iscrive alla facoltà di Legge. Nel 1926-1927, chiamato al servizio militare, frequenta la Scuola per Allievi Ufficiali alla caserma Teullié a Milano, conseguendo il grado di sottotenente. Nel 1927 presenta domanda di assunzione al “Corriere della Sera”, dove entrerà come praticante cronista il 10 luglio 1928. Nel 1929 conseguirà l’incarico di redattore interno, ottenendo l’incarico di sostituto del critico musicale Gaetano Cesari. Il 30 ottobre 1928 si laurea in Legge con una tesi su La natura giuridica del Concordato. Sempre nel 1928 si innamora di Beatrice, familiarmente “Bibi”, il suo primo amore cui invierà da qui in poi, sino alla morte improvvisa di lei avvenuta il 13 aprile 1932, lettere appassionate, alcune persino illustrate con alcuni suoi disegni. Il suo primo elzeviro intitolato "Il Falstaff della fauna" esce il 27 marzo 1932 sul “Corriere della Sera” e subito dopo si conclude la stesura di "Bàrnabo delle montagne" che Ciro Poggiali, capocronista del Corriere, si impegna a far pubblicare presso La Treves-Treccani-Tumminelli nel 1933. Dopo essere stato inviato dal giornale come corrispondente in Palestina, con soste in Grecia, Siria e Libano, Buzzati riesce a far pubblicare nel 1935 sul periodico “La lettura” alcuni dei suoi racconti migliori e, sempre con la Treves-Treccani-Tumminelli, "Il segreto del bosco vecchio". Il 12 aprile del 1939 parte per Addis Abeba dove resterà cone inviato speciale sino al 6 aprile dell’anno successivo. L’8 giugno 1940, due giorni prima della dichiarazione di guerra del governo fascista, esce per la Rizzoli "Il deserto dei Tartari". Richiamato alle armi, il 30 luglio del 1940 si imbarca sull’icrociatore Fiume come corrispondente di guerra. Nel 1942 pubblica con la Mondadori il libro di racconti "I sette messaggeri" ed esordisce come autore teatrale con l’atto unico "Piccola Passeggiata", rappresentato a Milano al Teatro Nuovo. Nel momento conclusivo della guerra, verso il 1945, Buzzati dimostra tutto il suo talento come favolista per ragazzi scrivendo "La famosa invasione degli orsi in Sicilia" che verrà edita dalla Rizzoli. Da questo momento in poi loa sua carriera di scrittore non conoscerà più soste. Nel 1946 collaborerà con Giorgio Strehler nella rappresentazione al Teatro Excelsior de "La rivolta contro i poveri". Nel 1948 un servizio a colori su Life farà conoscere al pubblico internazionale "La famosa invasione degli orsi in Sicilia", mentre nel 1950 otterrà l’incarico di vicedirettore della “Domenica del Corriere”, compito che manterrà sino al 1963. Nel 1951 vince il Premio Gargano con il libro di racconti "In quel preciso momento", pubblicato presso l’editore Neri Pozza. Ex aequo con Vincenzo Cardarelli ottiene il Premio Napoli con un altro volume di racconti edito da Mondadori, "Il crollo della Baliverna". Ma la vera consacrazione arriverà nel 1958 con "Sessanta racconti", libro con il quale Buzzati vincerà il premio Strega. Numerose saranno le sue collaborazioni con personaggi del cinema quali Franco Zeffirelli e della musica del calibro di Luciano Chailly. Nel 1961 conoscerà Almerina Antoniazzi che sposerà nel 1966. Il 1967 sarà l’anno delle mostre con l’esposizione dei suoi quadri in importanti Gallerie: a gennaio alla galleria Cavour di Milano, in aprile alla galleria Viotti di Torino, a maggio alla libreria-galleria La Pochade di Parigi. Nel 1969 pubblica sempre per la Mondadori Poema a fumetti, opera con cui vince il premio Paese Sera. Nel 1971 verrà colpito dalla stessa malattia del padre. Buzzati morirà il 28 gennaio del 1972.

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