Dal 2 al 25 ottobre
Ceramica d’autore
Bambini, Fausto Melotti, 1955
La Redazione
02/10/2014
La sede londinese in Dover Street della casa d’aste Cambi ospita le opere di quattro importanti artisti che, nel secondo Novecento, hanno dato luogo ad una nuova concezione dell’arte di modellare la ceramica.
Quella che prima era considerata un’arte decorativa di genere minore, infatti, grazie al loro intervento, trova nuova identità e nuovi contenuti, elevandosi ad espressione scultorea e riscattando una grande tradizione medievale e rinascimentale capace di coniugare utile e dilettevole, praticità e bellezza.
L’unicità della lavorazione del gres e della creta in Italia, a partire dagli anni Quaranta, è testimoniata dallo sviluppo di tecniche originali che con sapienza hanno generato un luogo in cui far confluire le nostre eccellenze nel campo dell’artigianato, del design e dell’arte con risultati ispirati alle forme classiche o del tutto astratti e sperimentali.
Il percorso espositivo porta a Londra circa 25 opere realizzate appunto tra la fine degli anni Quaranta e la prima metà degli anni Sessanta e firmate da Lucio Fontana, Fausto Melotti, Franco Garelli e Leoncillo Leonardi, descrivendo le possibili declinazioni di un’arte che trasforma in prodigiose meraviglie il più semplice dei materiali: la terra.
Quella che prima era considerata un’arte decorativa di genere minore, infatti, grazie al loro intervento, trova nuova identità e nuovi contenuti, elevandosi ad espressione scultorea e riscattando una grande tradizione medievale e rinascimentale capace di coniugare utile e dilettevole, praticità e bellezza.
L’unicità della lavorazione del gres e della creta in Italia, a partire dagli anni Quaranta, è testimoniata dallo sviluppo di tecniche originali che con sapienza hanno generato un luogo in cui far confluire le nostre eccellenze nel campo dell’artigianato, del design e dell’arte con risultati ispirati alle forme classiche o del tutto astratti e sperimentali.
Il percorso espositivo porta a Londra circa 25 opere realizzate appunto tra la fine degli anni Quaranta e la prima metà degli anni Sessanta e firmate da Lucio Fontana, Fausto Melotti, Franco Garelli e Leoncillo Leonardi, descrivendo le possibili declinazioni di un’arte che trasforma in prodigiose meraviglie il più semplice dei materiali: la terra.
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