Dale Haven Loy
Opera dell'artista Dale Haven Loy
27/11/2002
Il 19 novembre ha inaugurato a Roma la mostra dedicata alla pittrice Dale Haven Loy, realizzata in collaborazione con l’ambasciata degli Stati Uniti d’America e la Società Dante Alighieri.
Nel cinquecentesco Palazzo Firenze è allestita l’esposizione di 20 opere prodotte dall’artista durante gli ultimi due anni trascorsi in Italia, tra Perugia e Roma. Dale Haven Loy dà vita a delle opere precise, costruite usando tecniche preziose, come olio su tela e su gesso, tutte caratterizzate da un ricerca di edificazione meticolosa dello spazio attraverso l’uso della luce. Il suo lavoro evoca da una parte quello del pittore primitivo senese, Sassetta, e dall’altra Morandi e il suo animare le forme solide di un’umanità drammatica.
In un’atmosfera atemporale si stagliano visioni apocalittiche e statiche che, travalicando ogni forma di collococazione storica, si pongono come la testimonianza della presenza dell’uomo là dove l’uomo non c’è, se non come materia “altra”, immersa fino in fondo nell’oscuro spazio dell’esistenza. Cubi, rettangoli sembrano dissolversi nelle sue piccole tele, crearsi e distruggersi nello stesso istante. Lo spazio evoca il dramma della forma, fra speranza di affermazione e paura di sgretolarsi, consumata dal colore e dalla luce.
La modestia delle opere di Dale Haven Loy è il grido sottile di un corpo minuto alla vita, nel gioco fluttuante di volontà di sopravvivenza e terrore, nel desiderio di affermarsi.
Dale Haven Loy lavora da trent’anni e ha tenuto importanti mostre a Washington D.C., Los Angeles e New York. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private come quella di Madeleine Albright e di collezioni pubbliche come la Corcoran Gallery of Art e il Log Beach Museum of Art. Molti scrittori e poeti americani, come Mark Strand e Peter Sacks, hanno scritto di lei.
La mostra è stata organizzata e curata da Cornelia Lauf, storica dell’arte e curatrice dell’American Academy in Rome, impegnata affinchè l’arte e la politica ristabiliscano un legame, affinchè la cultura torni ad operare nella sua collocazione originale e naturale: la diplomazia.
Cornelia Lauf ha affermato di aver deciso di organizzare questa mostra perché trova molto profonda l’opera di Dale Haven Loy, che riesce a parlare un linguaggio veramente universale.
In un momento storico come questo, di grandi difficoltà in campo sociale e politico, l’arte deve tornare ad essere un luogo di confronto e incontro ideale, uno spazio in cui mediare, dialogare col mondo, rompendo ogni barriera ideologica, perché i sentimenti non hanno delimitazioni né spaziali né temporali, perché la vita non conosce confini.
DALE HAVEN LOY
Fino al 7 dicembre 2002
Società Dante Alighieri
Palazzo Firenze, Piazza Firenze, 27
00186 Roma
Per informazioni
Ufficio stampa : Maria Bonmassar
Tel. 064825370
Maria.bonmassar@tiscali.it
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