Dal 30 giugno 2021 all’11 settembre a Barlino, San Pietroburgo, Salonicco, Napoli
Dalla Sardegna megalitica all'Ermitage, una mostra in quattro tappe tra guerrieri e storie di pietra
Coppetta, Orulu (Orgosolo), Età romana, ceramica, Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
Samantha De Martin
23/06/2021
Giganti di pietra, ancora intrisi del profumo di Mediterraneo, si apprestano a varcare per alcuni mesi i confini dell’isola megalitica per volare dalle rive della Neva a Salonicco, inebriando il mondo delle loro straordinarie storie ancestrali.
La grazia severa della cultura nuragica, assieme alla grandiosità delle architetture megalitiche, porta la Sardegna al centro di un progetto internazionale di ampio respiro, una mostra in quattro tappe che, partendo da Berlino, giungerà a Napoli il prossimo autunno con oltre 200 reperti.
Protagoniste di questo viaggio sono le storie di pietra, che, dal 30 giugno 2021 all’11 settembre del 2022 per i visitatori del Museo per la Preistoria e la Protostoria di Berlino, dell’Ermitage di San Pietroburgo, del Museo Archeologico Nazionale di Salonicco e del MANN di Napoli, accenderanno i riflettori sulle sepolture delle “domus de janas” di epoca neolitica ed eneolitica, su dee madri e nuraghi, svelando tombe di giganti e bronzetti di donne, spade votive, ma soprattutto la monumentale bellezza dei Guerrieri di Mont’e Prama.
Brassard eneolitico, Is Locci Santus, Calcolitico, pietra, Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
Un ospite d’eccezione
Una di queste affascinanti sculture, mai prestate finora, autorappresentazione di un passato mitico riferito all’apogeo dell’Età nuragica, ma in piena Età del Ferro, lascerà eccezionalmente il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari per partecipare al grand tour. Si tratta di un Pugilatore (190 cm di altezza per 300 chili di peso), rinvenuto in frammenti tra il 1975 e il 1979 e ricomposto grazie a un eccezionale restauro. La sua raffigurazone schematica, realizzata secondo uno stile convenzionale d’impronta geometrica, non trova paragoni nel variegato panorama artistico dell’isola.
Statua di pugilatore, Necropoli di Mont’e Prama (Cabras, Oristano), Calcare, IX – VIII sec. a.C., Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
Una mostra fortemente connessa al contesto sardo
Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo, forte della Medaglia della Presidenza della Repubblica, si preannuncia, come ha spiegato Stefano Giuliani, funzionario archeologo-Direzione Regionale Musei Sardegna, rappresentante della direzione scientifica dell’esposizione, una mostra “su più livelli”, destinata a un pubblico eterogeneo e fortemente connessa al contesto sardo attraverso supporti video e multimediali che contribuiranno a ricreare l’habitat dell’isola accentuandone gli aspetti sensoriali.
L’avventura plurimillenaria della regione, dell’isola nel cuore del Mediterraneo che ha svolto un ruolo di primo piano sin dall’età preistorica e protostorica, anche nei rapporti con il Nord Europa e con l’oriente, dialogherà con le collezioni dei singoli musei attraverso un allestimento sobrio, che lascerà spazio e luce ai reperti.
Nuraghe Su Mulinu, Villanovafranca (SU)
Sulle tracce del megalitismo
È il megalitismo, con la sua valenza sociale, finalizzata a dare visibilità ai monumenti cultuali e funerari, il fil rouge scelto dalla direzione scientifica della mostra per unire le sei sezioni del percorso espositivo. I dolmen, diffusi a partire dal IV millennio a.C., i menhir (in Sardegna se ne contano oltre 700, interpretati come elementi totemici o di culto), e ancora i nuraghi - dimora, secondo la tradizione, di malvagi orchi dalle sembianze umane, ma sulle cui funzioni ancora oggi si dibatte - e poi le “tombe dei giganti”, i “pozzi sacri” diventano il caleidoscopico spartito di un viaggio dove i rituali legati al culto dei morti si intrecciano a pratiche magico-religiose e al culto dell’acqua, incrociando il cammino di streghe, fate e gigantesse protagoniste di riti e miti di intensa suggestione.
Il tramonto della cultura megalitica e l’eredità nuragica, assorbita dall’epoca punica, romana, medievale ed evidente dalle fonti storiche, epigrafiche, ma anche nell’onomastica, costituiscono interessanti aspetti presi in considerazione dalla mostra, quasi a sottolineare come il paesaggio e l'identità sarda siano ancora oggi impregnati di queste suggestioni millenarie.
Testina di dea madre neolitica, marna, Meana Sardo, Neolitico Medio Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
I Giganti di Mont'e Prama al centro di un percorso internazionale?
"Un'iniziativa di livello altissimo, che rappresenterà una grande opportunità di promozione dell’Italia e della Sardegna nel mondo”. Così il ministro della cultura Dario Franceschini ha commentato la mostra, annunciando che il 1° luglio verrà firmata a Cabras, tra la Regione Sardegna e il ministero, la nascita della fondazione per la gestione di quel patrimonio unico che sono i Giganti di Mont'e Prama.
“Si potrebbe ragionare - ha continuato il ministro - nell’attesa dei lavori di creazione del museo di Cabras, su un percorso internazionale dei Giganti, in modo che l'apertura della sede definitiva possa rappresentare un grande evento internazionale”.
La mostra è promossa dalla Regione Sardegna con il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e la Direzione Regionale Musei della Sardegna, con il Patrocinio del MAECI e del MIC, la collaborazione della Fondazione di Sardegna e il coordinamento generale di Villaggio Globale International.
Anfora piriforme, sardara, ceramica Età del ferro Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
L'esposizione sarà al Museo Nazionale per la Preistoria e la Protostoria di Berlino dal 30 giugno al 30 settembre, per poi volare alla volta dell’Ermitage di San Pietroburgo (dal 19 ottobre al 16 gennaio 2022), e ancora raggiungere il Museo Archeologico Nazionale di Salonicco dall’11 febbraio al 15 maggio 2022. L’ultima tappa sarà al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 10 giugno all’11 settembre 2022.
La grazia severa della cultura nuragica, assieme alla grandiosità delle architetture megalitiche, porta la Sardegna al centro di un progetto internazionale di ampio respiro, una mostra in quattro tappe che, partendo da Berlino, giungerà a Napoli il prossimo autunno con oltre 200 reperti.
Protagoniste di questo viaggio sono le storie di pietra, che, dal 30 giugno 2021 all’11 settembre del 2022 per i visitatori del Museo per la Preistoria e la Protostoria di Berlino, dell’Ermitage di San Pietroburgo, del Museo Archeologico Nazionale di Salonicco e del MANN di Napoli, accenderanno i riflettori sulle sepolture delle “domus de janas” di epoca neolitica ed eneolitica, su dee madri e nuraghi, svelando tombe di giganti e bronzetti di donne, spade votive, ma soprattutto la monumentale bellezza dei Guerrieri di Mont’e Prama.
Brassard eneolitico, Is Locci Santus, Calcolitico, pietra, Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
Un ospite d’eccezione
Una di queste affascinanti sculture, mai prestate finora, autorappresentazione di un passato mitico riferito all’apogeo dell’Età nuragica, ma in piena Età del Ferro, lascerà eccezionalmente il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari per partecipare al grand tour. Si tratta di un Pugilatore (190 cm di altezza per 300 chili di peso), rinvenuto in frammenti tra il 1975 e il 1979 e ricomposto grazie a un eccezionale restauro. La sua raffigurazone schematica, realizzata secondo uno stile convenzionale d’impronta geometrica, non trova paragoni nel variegato panorama artistico dell’isola.
Statua di pugilatore, Necropoli di Mont’e Prama (Cabras, Oristano), Calcare, IX – VIII sec. a.C., Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
Una mostra fortemente connessa al contesto sardo
Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo, forte della Medaglia della Presidenza della Repubblica, si preannuncia, come ha spiegato Stefano Giuliani, funzionario archeologo-Direzione Regionale Musei Sardegna, rappresentante della direzione scientifica dell’esposizione, una mostra “su più livelli”, destinata a un pubblico eterogeneo e fortemente connessa al contesto sardo attraverso supporti video e multimediali che contribuiranno a ricreare l’habitat dell’isola accentuandone gli aspetti sensoriali.
L’avventura plurimillenaria della regione, dell’isola nel cuore del Mediterraneo che ha svolto un ruolo di primo piano sin dall’età preistorica e protostorica, anche nei rapporti con il Nord Europa e con l’oriente, dialogherà con le collezioni dei singoli musei attraverso un allestimento sobrio, che lascerà spazio e luce ai reperti.
Nuraghe Su Mulinu, Villanovafranca (SU)
Sulle tracce del megalitismo
È il megalitismo, con la sua valenza sociale, finalizzata a dare visibilità ai monumenti cultuali e funerari, il fil rouge scelto dalla direzione scientifica della mostra per unire le sei sezioni del percorso espositivo. I dolmen, diffusi a partire dal IV millennio a.C., i menhir (in Sardegna se ne contano oltre 700, interpretati come elementi totemici o di culto), e ancora i nuraghi - dimora, secondo la tradizione, di malvagi orchi dalle sembianze umane, ma sulle cui funzioni ancora oggi si dibatte - e poi le “tombe dei giganti”, i “pozzi sacri” diventano il caleidoscopico spartito di un viaggio dove i rituali legati al culto dei morti si intrecciano a pratiche magico-religiose e al culto dell’acqua, incrociando il cammino di streghe, fate e gigantesse protagoniste di riti e miti di intensa suggestione.
Il tramonto della cultura megalitica e l’eredità nuragica, assorbita dall’epoca punica, romana, medievale ed evidente dalle fonti storiche, epigrafiche, ma anche nell’onomastica, costituiscono interessanti aspetti presi in considerazione dalla mostra, quasi a sottolineare come il paesaggio e l'identità sarda siano ancora oggi impregnati di queste suggestioni millenarie.
Testina di dea madre neolitica, marna, Meana Sardo, Neolitico Medio Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
I Giganti di Mont'e Prama al centro di un percorso internazionale?
"Un'iniziativa di livello altissimo, che rappresenterà una grande opportunità di promozione dell’Italia e della Sardegna nel mondo”. Così il ministro della cultura Dario Franceschini ha commentato la mostra, annunciando che il 1° luglio verrà firmata a Cabras, tra la Regione Sardegna e il ministero, la nascita della fondazione per la gestione di quel patrimonio unico che sono i Giganti di Mont'e Prama.
“Si potrebbe ragionare - ha continuato il ministro - nell’attesa dei lavori di creazione del museo di Cabras, su un percorso internazionale dei Giganti, in modo che l'apertura della sede definitiva possa rappresentare un grande evento internazionale”.
La mostra è promossa dalla Regione Sardegna con il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e la Direzione Regionale Musei della Sardegna, con il Patrocinio del MAECI e del MIC, la collaborazione della Fondazione di Sardegna e il coordinamento generale di Villaggio Globale International.
Anfora piriforme, sardara, ceramica Età del ferro Cagliari, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Corda
L'esposizione sarà al Museo Nazionale per la Preistoria e la Protostoria di Berlino dal 30 giugno al 30 settembre, per poi volare alla volta dell’Ermitage di San Pietroburgo (dal 19 ottobre al 16 gennaio 2022), e ancora raggiungere il Museo Archeologico Nazionale di Salonicco dall’11 febbraio al 15 maggio 2022. L’ultima tappa sarà al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 10 giugno all’11 settembre 2022.
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