DIAMANTI. ARTE STORIA SCIENZA

Dipinto esposto alla mostra "Diamanti. Arte storia scienza"
 

11/03/2002

Le scuderie papali del Quirinale ospitano un’esposizione finora ritenuta impossibile: una sfida raccolta dai curatori e realizzata grazie allo spiegamento eccezionale di misure di sicurezza (casseforti, furgoni blindati, sorveglianza di Polizia, Carabinieri e guardie giurate). Viene presentata la rassegna più completa mai proposta di diamanti superiori ai 100 carati (1K=0,2 grammi): il grezzo “Dutoitspan” (616 K), il “De Beers Millennium Star” (203 K), il “Mouna” (116 K), Il “Dawn of Millennium” (102 K), l’ “Heart of Ever” (101 K), sono alcuni dei pezzi giunti a Roma. Nelle vetrine brillano anche oggetti straordinariamente ricoperti di diamanti, su cui spicca la tiara di papa Gregorio XI realizzata con 17000 pietre incastonate. La mostra non si è però fermata ai soli diamanti andando oltre: nel percorso è stato possibile spaziare dalla storia naturale alla storia delle miniere, passando per i dipinti che celebrano lo sfarzo delle corti. E’ così che nelle dieci sale allestite dall’architetto Nathalie Grenon si passa davanti a capolavori artistici assoluti, come la tavola botticelliana raffigurante “Pallade e il Centauro”, qui per la presenza dell’insegna araldica medicea dell’anello con la punta di diamante su tutta la veste della dea, ma anche ritratti di Tiziano, Rubens, Ingres. Tutti dipinti che costituiscono una sorta di storia del potere espresso tramite la qualità dei gioielli indossati dai modelli. In questi quadri appare un aspetto noto a pochi: prima dell’introduzione del taglio brillante (1650 ca.), il diamante non è molto luminoso e così si spiega il colore nero utilizzato dai pittori fino a quella data per rappresentare i gioielli, che in realtà apparivano scuri. Sotto l’aspetto naturalistico il diamante evoca un’avventura che parte dal mistero della sua formazione, a 150 km di profondità nelle viscere della terra fino alla sua propulsione in superficie all’epoca delle violente eruzioni vulcaniche di milioni di anni fa. Tornando all’aspetto della sicurezza, l’esposizione romana si avvale di oltre trenta casseforti con vetrine che permettono di vedere i manufatti in cui sono incastonati diamanti dall’altissimo valore: la pietra più cara vale 42 milioni di dollari, mentre il più grande diamante rosso del mondo, di un solo grammo di peso, è stimato circa 12 milioni di dollari. In tali casseforti-vetrine sono riuniti 160 tra diamanti e gioielli provenienti da tutto il mondo e da quaranta fonti differenti. I due piani allestiti per la mostra emanano indubbiamente un fascino particolare così ricolmi di oggetti preziosi carichi di ampi significati storico-simbolici, ma non può non saltare all’occhio un aspetto taciuto. In un pannello didascalico si precisa che solo il 20% del materiale ritrovato è di una qualità tale da giustificarne una lavorazione, il restante 80% confluisce nell’industria degli abrasivi. Dello sfruttamento umano per il massacrante lavoro necessario al ritrovamento dei diamanti nemmeno un accenno: ma purtroppo questo non è solo un aspetto relativo ai secoli passati… Fino al 30 giugno 2002 Roma - Scuderie del Quirinale Via XXIV Maggio, 16 Orario: 10-20, ven-sab 10-23 Biglietto: intero € 9; ridotto € 6 Tariffe speciale per gruppi e scolaresche Audioguide: in italiano, inglese, francese (€ 4) Info: Tel. 06 39967500, 06696271 www.scuderiequirinale.it