Elettroshock

 

26/02/2004

Si è svolta a Roma “Elettroshock”, sei giorni di proiezioni video in diversi luoghi della città, organizzata dall’archivio audiovisivo del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma (in collaborazione con il Comune di Roma, Sovraintendenza ai Beni Culturali e con Palazzo delle Esposizioni, Grandi Stazioni, Cine Cinémas 1 e 2 e Ciné Classic). L’intento è quello di ripercorrere 30 anni di video in Italia (1971-2001) attraverso una selezione di 180 opere in una moltitudine di generi e di modi d’uso della videocamera. Dagli iniziali approcci documentaristici alla computer animation degli anni novanta, Elettroshock è la prima ricognizione completa sulle varie forme di video in Italia. La mostra, a cura di Bruno Di Marino con Lara Vicoli si è suddivisa nei vari spazi espositivi della città (le proiezioni serali hanno luogo presso l’Acquario Romano (20.00-23.30); le proiezioni pomeridiane si svolgono alla G.C.A.M.C. – Spazi espositivi ex Fabbrica Peroni e al Palazzo delle Esposizioni (15.30-19.00). Postazioni monitor a ciclo continuo sono state allestite presso l’Ala Mazzoniana della Stazione Termini e presso l’Acquario Romano) e nelle diverse giornate, in cui di volta in volta sono presi in considerazione generi e artisti. Dai documentari e la controinformazione di Lombardi, Lajolo, Grifi, alla videoarte di Plessi, Studio Azzurro, Toti, Eshetu degli anni ottanta. La nuova generazione di videomaker indipendenti di fine anni ottanta (Calopresti, Soldini, Segre, Bigoni, De Bernardi, Ciprì e Maresco, Ferrario, Chiesa, Torre, Gaglianone), che hanno continuato ad alternare cinema e video, come pure gli atri “generi” come il videoteatro (da Barberio-Corsetti a Martone) la videodanza, il videoclip musicale (Raffanini, Curi, Lo Giudice, Infascelli e Sigon), la computer graphic (Correnti Magnetiche, Giovanotti Mondani Meccanici) e animation. Una delle tematiche che risaltano è quella del restauro dei nastri videomagnetici che è stata al centro di una tavola rotonda venerdì 25 maggio, dalle ore 10.30, presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea. Con il suo archivio audiovisivo di oltre 1500 titoli il museo, situato nella cittadella universitaria, si pone all’avanguardia nella raccolta e nella catalogazione di materiali, videonastri, provenienti dalle più importanti ricerche artistiche del Novecento ed è una delle strutture interessate alla soluzione del problema della degenerazione dei nastri, del loro recupero e della messa a punto di metodologie di restauro specifiche per questo importantissimo patrimonio storico-artistico. ELETTROSHOCK 30 anni di video in Italia (1971-2001) a cura di Bruno Di Marino con la collaborazione di Lara Nicoli