Frammenti di spazi

Courtesy of ©Julie Polidoro | Julie Polidoro
 

25/02/2004

Dallo scorso 10 ottobre fino a tutto Novembre è possibile visitare la prima mostra romana di Julie Polidoro presso la galleria d’arte in Via della Vetrina n.9. Julie Polidoro, nata a Cannes nel 1970, ha vissuto a Roma fino ai 18 anni, poi a Parigi, dove ha frequentato, ottenendo brillanti risultati, l’Ecole Nationale Superieure des Beaux-Arts. Diplomatasi nel 1996 oggi a soli trentuno anni, vanta numerose mostre personali a Parigi, Milano, Bruxelles, Barcellona e a Londra, per non contare la sua partecipazione a mostre collettive in tutto il mondo. I suoi lavori più recenti sono stati realizzati dall’artista, durante il suo stage ad Hong-Kong, vinto con la borsa di studio dell’Unesco. In occasione della mostra romana abbiamo avuto il piacere di conoscere l’artista, raffinata e originale, che ormai si divide, per motivi di lavoro, tra Roma e Parigi. Siamo riusciti ad approfondire non solo la sua vita artistica, ma anche alcuni aspetti della sua personalità. Julie, in che cosa consistono i tuoi lavori? J.P. “Da quando ho iniziato a dipingere, mi sono data una linea di condotta ben precisa: ritrarre oggetti, frammenti di visioni del mondo domestico, colti ogni volta da un preciso punto di vista.” Quali materiali utilizzi per realizzare le tue opere? J.P. “Nei miei lavori, i supporti che scelgo hanno sempre un ruolo determinante: dalla carta, alla lavagna, al plexiglas, che siano neutri o colorati, sono fondamentali per il quadro.” A proposito di colori, quali prediligi e in che modo li usi? J.P.“Riesco a spaziare da colori grezzi fino ai toni cupi del blu e del viola; se lo sfondo viene usato per delineare le zone d’ombra, applico il colore nelle sole parti in luce, se invece il colore definisce i toni scuri, lo sfondo risalta allora i chiari.” Ci sono pittori che hanno ispirato le tue opere? J.P.“No, il mio stile è del tutto personale, ma ci sono alcuni pittori che amo particolarmente come Rothko, Bill Traylor e adoro Piero della Francesca.” Julie, visto che per lavoro ti dividi tra Roma e Parigi, potendo scegliere, dove ti piacerebbe vivere? J.P.“Non ci sono dubbi, a Roma.” Continuando a parlare di lavoro, hai già vinto dei premi prestigiosi ad Hong-Kong, a New York ed a Parigi. Quali sono i tuoi obiettivi futuri? J.P.“Questi premi mi hanno molto gratificato, sono felice che la mia arte sia stata così apprezzata, ed è per questo che desidero continuare a dipingere, misurandomi sempre con nuovi supporti e materiali diversi. Non intendo però tradire la mia passione per le prospettive, per gli spazi e per gli oggetti comuni.” Qual è il tuo carattere? J.P.“Sono una persona caparbia e credo di avere un grosso pregio: so aspettare. L’unica cosa che mi rimprovero è l’essere troppo severa con me stessa e, di conseguenza, pretendo molto dagli altri…” Oltre a dipingere, qual è la tua occupazione preferita? J.P. “Osservare e ascoltare gli altri.” In che senso? J.P.“Sono un’attenta osservatrice, capto tutto il possibile dalla realtà circostante e questo mi è molto utile nel lavoro.” Qual è il tuo motto nella vita? J.P.“Vivere il momento presente…”