Fino al 2 marzo 2025 al secondo livello dell'Anfiteatro Flavio
Göbeklitepe tra enigma e mistero. Al Colosseo una mostra racconta il sito archeologico tra i più antichi al mondo
Göbeklitepe: L'enigma di un luogo sacro, Allestimento | Courtesy Parco archeologico del Colosseo
Samantha De Martin
25/10/2024
L’enigmatico fascino delle “Colline di pietra” incontra il Colosseo per regalare ai visitatori un viaggio alle origini della civiltà.
Con i suoi 12 mila anni, Göbeklitepe, il sito neolitico sviluppatosi nella regione sud-orientale di Taş Tepeler, in Turchia, tra il 9.500 a.C. e l’8.200 a.C., grande come dodici campi da calcio e considerato l’insediamento con la più antica e monumentale struttura mai scoperta, si racconta a Roma grazie a una mostra.
Promosso dal Parco Archeologico del Colosseo con la curatela di Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Daniele Fortuna e Federica Rinaldi e la collaborazione del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkiye e dell’Ambasciata di Turchia a Roma, in corso fino al 2 marzo, il percorso Göbeklitepe: L'enigma di un luogo sacro non accoglie pezzi originali. Eppure i contenuti multimediali, l’allestimento site specific che asseconda il naturale profilo ellittico del Colosseo, le ricostruzioni tridimensionali che permettono di immergersi nella vita di questa antica civiltà, le riproduzioni delle colonne e le dettagliate ricostruzioni dei complessi circolari di Göbeklitepe che si adagiano ai monumentali pilastri degli ambulacri dell’Anfiteatro, rendono la mostra estremamente interessante. Innanzitutto perché consente al pubblico di prendere coscienza, venendone letteralmente avvolto, della monumentalità di questo insediamento che ha rivoluzionando la comprensione della storia assistendo per la prima volta al momento cruciale del passaggio dalle società di cacciatori-raccoglitori a quelle stanziali. Una serie di pannelli illustrano i monumentali pilastri a forma di "T", scolpiti con raffigurazioni stilizzate di animali, motivi geometrici e immagini di figure umane, a testimonianza della complessità delle prime comunità e delle loro credenze religiose.
Göbeklitepe: L'enigma di un luogo sacro, Allestimento | Courtesy Parco archeologico del Colosseo
Ma oltre ad accogliere i primissimi monumenti mai costruiti dall'umanità, testimone silenzioso degli inizi della vita sedentaria, cosa rappresenta Göbeklitepe?
Situato a 15 km dalla città di Şanlıurfa, sul punto più alto dei monti Germuş, affacciata sulla piana di Harran e la zona circostante, tra gli insediamenti neolitici, Göbeklitepe, molto probabilmente era un luogo sacro, comunitario, dove dovevano svolgersi riti connessi con la venerazione degli dei e forse degli antenati divinizzati. Nei monumentali pilastri a forma di T si coglie il rapporto uomo-natura che in questo luogo sacro doveva essere particolarmente intenso. Negli ambienti circolari si svolgevano i riti propiziatori dedicati alla madre terra, al cielo, agli animali, ai quali partecipavano numerose comunità.
I primi insediamenti sulle Colline di pietra furono stabiliti in luoghi sopraelevati dove gli animali da branco erano numerosi. Le pietre disposte intorno a piccole valli guidavano gli animali in zone stabilite cosi da intrappolarli e renderli più facilmente disponibili.
“La mostra ospitata al Colosseo - ha detto Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo - rappresenta un tassello importante nel campo della ricerca, della divulgazione scientifica e della valorizzazione del patrimonio culturale che il Parco archeologico del Colosseo da sempre porta avanti, anche con uno sguardo allargato alla dimensione europea e mediterranea. La collaborazione culturale con la Turchia si inserisce in questo percorso e pone le basi per ulteriori proficue attività in grado di riflettere sul patrimonio mondiale e con esso sulle radici dell’umanità”.
Göbeklitepe: L'enigma di un luogo sacro, Allestimento | Courtesy Parco archeologico del Colosseo
Le indagini a Göbeklitepe, iniziate nel 1994, compiono nel 2024 il trentesimo anno di attività. Inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2018, il sito archeologico è visitabile tutti i giorni e continua a essere un luogo di interesse per archeologi di tutto il mondo, offrendo spunti sulla nascita della religione e dell'architettura monumentale.
In mostra, attraverso una riproduzione, è visibile l’unica rappresentazione femminile rinvenuta nel sito, precisamente nell’edificio noto come “Palazzo del Leopardo”, appartenente a una fase successiva di Göbeklitepe: si tratta di una donna in procinto di partorire. Ad affiancarla sono le riproduzioni delle statue di un grifone e di un cinghiale, quest'ultima la più antica scultura animale conosciuta dipinta a grandezza naturale, il cui originale è stato rinvenuto nella Struttura D di Göbeklitepe.
Con i suoi 12 mila anni, Göbeklitepe, il sito neolitico sviluppatosi nella regione sud-orientale di Taş Tepeler, in Turchia, tra il 9.500 a.C. e l’8.200 a.C., grande come dodici campi da calcio e considerato l’insediamento con la più antica e monumentale struttura mai scoperta, si racconta a Roma grazie a una mostra.
Promosso dal Parco Archeologico del Colosseo con la curatela di Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Daniele Fortuna e Federica Rinaldi e la collaborazione del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkiye e dell’Ambasciata di Turchia a Roma, in corso fino al 2 marzo, il percorso Göbeklitepe: L'enigma di un luogo sacro non accoglie pezzi originali. Eppure i contenuti multimediali, l’allestimento site specific che asseconda il naturale profilo ellittico del Colosseo, le ricostruzioni tridimensionali che permettono di immergersi nella vita di questa antica civiltà, le riproduzioni delle colonne e le dettagliate ricostruzioni dei complessi circolari di Göbeklitepe che si adagiano ai monumentali pilastri degli ambulacri dell’Anfiteatro, rendono la mostra estremamente interessante. Innanzitutto perché consente al pubblico di prendere coscienza, venendone letteralmente avvolto, della monumentalità di questo insediamento che ha rivoluzionando la comprensione della storia assistendo per la prima volta al momento cruciale del passaggio dalle società di cacciatori-raccoglitori a quelle stanziali. Una serie di pannelli illustrano i monumentali pilastri a forma di "T", scolpiti con raffigurazioni stilizzate di animali, motivi geometrici e immagini di figure umane, a testimonianza della complessità delle prime comunità e delle loro credenze religiose.
Göbeklitepe: L'enigma di un luogo sacro, Allestimento | Courtesy Parco archeologico del Colosseo
Ma oltre ad accogliere i primissimi monumenti mai costruiti dall'umanità, testimone silenzioso degli inizi della vita sedentaria, cosa rappresenta Göbeklitepe?
Situato a 15 km dalla città di Şanlıurfa, sul punto più alto dei monti Germuş, affacciata sulla piana di Harran e la zona circostante, tra gli insediamenti neolitici, Göbeklitepe, molto probabilmente era un luogo sacro, comunitario, dove dovevano svolgersi riti connessi con la venerazione degli dei e forse degli antenati divinizzati. Nei monumentali pilastri a forma di T si coglie il rapporto uomo-natura che in questo luogo sacro doveva essere particolarmente intenso. Negli ambienti circolari si svolgevano i riti propiziatori dedicati alla madre terra, al cielo, agli animali, ai quali partecipavano numerose comunità.
I primi insediamenti sulle Colline di pietra furono stabiliti in luoghi sopraelevati dove gli animali da branco erano numerosi. Le pietre disposte intorno a piccole valli guidavano gli animali in zone stabilite cosi da intrappolarli e renderli più facilmente disponibili.
“La mostra ospitata al Colosseo - ha detto Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo - rappresenta un tassello importante nel campo della ricerca, della divulgazione scientifica e della valorizzazione del patrimonio culturale che il Parco archeologico del Colosseo da sempre porta avanti, anche con uno sguardo allargato alla dimensione europea e mediterranea. La collaborazione culturale con la Turchia si inserisce in questo percorso e pone le basi per ulteriori proficue attività in grado di riflettere sul patrimonio mondiale e con esso sulle radici dell’umanità”.
Göbeklitepe: L'enigma di un luogo sacro, Allestimento | Courtesy Parco archeologico del Colosseo
Le indagini a Göbeklitepe, iniziate nel 1994, compiono nel 2024 il trentesimo anno di attività. Inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2018, il sito archeologico è visitabile tutti i giorni e continua a essere un luogo di interesse per archeologi di tutto il mondo, offrendo spunti sulla nascita della religione e dell'architettura monumentale.
In mostra, attraverso una riproduzione, è visibile l’unica rappresentazione femminile rinvenuta nel sito, precisamente nell’edificio noto come “Palazzo del Leopardo”, appartenente a una fase successiva di Göbeklitepe: si tratta di una donna in procinto di partorire. Ad affiancarla sono le riproduzioni delle statue di un grifone e di un cinghiale, quest'ultima la più antica scultura animale conosciuta dipinta a grandezza naturale, il cui originale è stato rinvenuto nella Struttura D di Göbeklitepe.
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