Sabato 23 e domenica 24 marzo

Giornate FAI di Primavera. Da Nord a Sud, i luoghi da non perdere

Borgo di Montecuccolo, Pavullo nel Frignano (MO) I Courtesy FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano
 

Francesca Grego

21/03/2024

Un’Italia sconosciuta ai più, fatta di luoghi dimenticati o inaccessibili disseminati da Nord a Sud, nelle grandi città come in provincia o nei borghi più piccoli: la multiforme ricchezza del Belpaese è pronta a svelarsi il prossimo weekend in occasione delle Giornate FAI di Primavera (sabato 23 e domenica 24 marzo). Sono 750 i siti da scoprire in 400 centri della penisola per la trentaduesima edizione dell’iniziativa: palazzi storici, ville, chiese abbandonate, borghi lontani dalle rotte turistiche, ma anche case private, botteghe e laboratori di antichi mestieri, siti di archeologia industriale, di ricerca e innovazione all’avanguardia, veri e propri monumenti o luoghi insoliti e curiosi, che illustrano i mille volti di una cultura millenaria. 

“Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura: da questa necessità nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera dando vita, e poi corpo, e poi forza ad una impressionante struttura di volontariato - le Delegazioni del FAI - che con entusiasmo e pervicacia eccezionali in questi trentadue anni hanno aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili raccontandoli, appunto, con semplicità e passione a ben 12 milioni e 515.000 di cittadini”, spiega Marco Magnifico, presidente del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano


Venezia, Palazzo Labia. Foto Tommaso Prugnola I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano

Accompagnati dalle guide FAI o dagli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti formati per raccontare le meraviglie dei loro territori, avremo occasione di  penetrare eccezionalmente in luoghi solitamente chiusi al pubblico, scoprire tesori nascosti magari a un passo dalle nostre case o edifici di cui da  sempre conosciamo soltanto la facciata, apprendendo storie e curiosità. A Roma, per esempio, aprirà le porte ai visitatori il Ministero dell’Agricoltura, con le fastose decorazioni Liberty del Parlamentino, lo studio del ministro, il salone dei ricevimenti e una biblioteca che custodisce quasi un milione di documenti. 


Roma, Villa Maraini- Istituto Svizzero. Foto Giovanni Formosa I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano

Venezia, invece, gli iscritti al FAI avranno la rara opportunità visitare il barocco Palazzo Labia, sede della Rai in Veneto dal 1964, impreziosito da affreschi di Giambattista Tiepolo come le Storie di Antonio e Cleopatra nel Salone da Ballo e Zefiro e Flora nella Sala degli Specchi. Anche le sedi Rai di Torino e Palermo saranno eccezionalmente accessibili a tutti, con la possibilità di entrare negli studi televisivi e nelle sale dedicate alla produzione. Sempre a Torino, presso il complesso monumentale ottocentesco di San Filippo Neri, sarà possibile scoprire i laboratori dell’Accademia di Liuteria Piemontese, dove si progettano, si realizzano e si collaudano strumenti ad arco e a pizzico. 


Torino, Accademia di Liuteria Piemontese San Filippo I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano

A Milano aprirà al pubblico il monastero ottocentesco di via Kramer, sede di Dolce&Gabbana Beauty dopo un importante intervento di recupero e riqualificazione architettonica. Per la prima volta, inoltre, si potrà visitare il monumentale palazzo che ospita lo studio legale DLA Piper, a due passi dal Duomo, edificato tra il 1938 e il 1941 su progetto di Cesare Scoccimarro: uno spettacolare percorso verticale condurrà i visitatori fino al settimo piano, per godere di una magnifica vista sulla città, per poi scendere nel labirintico rifugio antiaereo. 


Ascoli Piceno, cantiere aperto per il restauro del Trittico di Carlo Crivelli. Foto Serena Vitali I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano

Nel cuore di Bologna porte aperte per uno dei luoghi più prestigiosi della musica italiana: nel Teatro Comunale, attualmente chiuso per lavori, ammireremo il Foyer Respighi con gli eleganti bassorilievi in bronzo di Wagner e Verdi, per poi spaziare con lo sguardo nella sala eccezionalmente priva di poltrone e penetrare nel “golfo mistico”, la buca dell’orchestra, fino a salire sul palco.

Tre importanti edifici sacri si sveleranno ai visitatori genovesi durante l’anno che il capoluogo ligure dedica alla riscoperta del Medioevo: sono la Chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant’Agnese, tra i rari esempi di gotico sopravvissuti a Genova, la Chiesa di San Bartolomeo dell’Olivella e l’ex Abbazia di San Bernardino, quasi completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e recentemente sottoposta a restauro. 


Pesaro, Villa Miralfiore. Foto Katia Camplone I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano

Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024, si potranno visitare Villa e Parco Miralfiore, con raffinate decorazioni rinascimentali e un notevole giardino all’italiana, nonché il museo privato dedicato agli oggetti in vetro curvato progettati dai artisti e designer contemporanei come Munari, Pomodoro, Libeskind e Fuksas; la cinquecentesca Chiesa del Nome di Dio, gioiello d’arte dotato di un ricche decorazioni ispirate alla scuola veneziana, e Palazzo Ducale, secolare centro del potere, che oggi ospita la prefettura.


Napoli, Base Navale. Foto Giovanni Formosa I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano

In occasione degli 800 anni dell’Università Federico II, a Napoli sarà possibile ammirare il Rettorato e l’Aula Magna storica, mentre a Messina aprirà i battenti Palazzo Piacentini, gioiello architettonico del primo Novecento che dal 1928 è sede del tribunale: un’incursione dietro le quinte della giustizia, tra i luoghi di lavoro dei magistrati e i simboli legati al ruolo divino della legge. 

E se i fortunati visitatori di Marsala (Trapani) potranno seguire il restauro in corso sul relitto della nave romana Marausa 2, scoperta al largo della Sicilia occidentale nel 2020, ad Agrigento la cultura incontra la natura a Villa Genuardi, nobile dimora, poi albergo di lusso e oggi sede della Soprintendenza ai Beni Culturali, con lo splendido giardino ottocentesco ricco di esemplari botanici rari. 


Castello di Montegualandro, Tuoro sul Trasimeno (Perugia). Foto Farmstudiofactory I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano

Tortolì (Nuoro) si potrà invece visitare il Faro di Capo Bella Vista - Arbatax, costruito nel XIX secolo e ancora tra i più importanti della Sardegna, dotato di una vecchia lanterna di fabbricazione francese che svetta a 165 metri sul livello del mare. 

Con il meteo a favore, le Giornate FAI di Primavera 2024 offriranno anche l’occasione per passeggiare in borghi storici poco battuti dal turismo. Come Vallebona, perla sospesa tra il mare e il cielo in provincia di Imperia, e Pisticci, un paesino incastonato tra il Mar Ionio e i Sassi di Matera, con i pittoreschi rioni Dirupo e Terravecchia immersi nel paesaggio dei calanchi. 

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito https://fondoambiente.it


Pisticci (Matera), Rione Terravecchia. FAI - Delegazione Costa Ionica I Courtesy FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano