Da oggi un padiglione in legno e vetro costato 32 milioni di euro accoglierà il pubblico

Il nuovo volto di Stonehenge

L'esperto Oscar Nilsson impegnato negli ultimi ritocchi alla ricostruzione facciale dell'uomo neolitico. Credit: Clare Kendall/English Heritage
 

Ludovica Sanfelice

18/12/2013

Il complesso megalitico di Stonehenge, sito neolitico che sorge sulla piana di Salisbury nel sud dell’Inghilterra e costituisce un’importante meta di turismo di massa e pellegrinaggio per i seguaci di religioni neopagane, oggi, 18 dicembre (tre giorni prima del solstizio d’inverno), celebra il taglio del nastro di un museo che ne ricostruisce la storia sulla base delle più recenti scoperte archeologiche e scientifiche.

Ciò che caratterizza in particolare questo luogo, incluso dall’UNESCO nel patrimonio dell’umanità, è la sua natura segreta, il mistero millenario che lo avvolge e che sembra collegare cielo e terra. Il nuovo visitor center che si pone l’obiettivo di trasformare la permanenza di coloro che verranno ad ammirare Stonehenge non è certo quello di mettere a tacere il richiamo della leggenda inespugnabile, ma di amplificarne la portata, approfondendo la stratificazione di letture e interpretazioni che nel corso dei secoli si sono inseguite avvicinandosi sempre più al cuore del cerchio.

Il padiglione in legno e vetro, costato la bellezza di 32 milioni di euro quasi interamente finanziati da privati, dista circa un miglio e mezzo dal sito ma sarà collegato ad esso tramite un biglietto di ingresso che vedrà schizzare il prezzo da 9,50 a 17,50 euro.

Tra le principali attrazioni del museo spiccano un display virtuale a 360° che consente di simulare l’esperienza della visione di Stonehenge collocandosi idealemente al centro del cerchio di pietre, pratica purtroppo interdetta al pubblico dalla fine degli anni 1970 per tutelare l’integrità dei monoliti; e la ricostruzione del volto di un uomo neolitico di 5500 anni, realizzato dagli archeologi con innovativi scanner 3D.