Il percorso espositivo

Opera Cubista
 

26/03/2003

E' infatti l'orizzonte vasto e variegato del cubismo degli anni venti ad accogliere Le Corbusier al suo arrivo febbricitante a Parigi, città che gli riserba anche il fatidico incontro con il pittore Ozenfent, con cui firma un sodalizio intellettuale e artistico. Con lui declina poi la nuova idea di Purismo pittorico, inseguendo l'ideale programmatico del "rappel à l'ordre", del ritorno all'ordine, di quell'ambizioso "ricominciare tutto da zero". Una riflessione pittorica promossa sulle pagine dell'Esprit nouveau, la rivista che i due pubblicano dal 1920 a sostegno di nuovo classicismo. La misura di questo inizio ulteriore è data dalla mostra del 1918 alla Galerie Thomas (la seconda mostra purista si tiene nel 1921 alla Galerie Druet), in cui il termine Purismo assume i suoi connotati programmatici, ma soprattutto dalla pubblicazione di Après le Cubisme, vero testo riflessivo sullo stato delle arti dopo la fiammata delle prime avanguardie. E' comunque notevole osservare come questa stagione di Le Corbusier pittore, che si protrae nel cuore degli anni Venti, miri non a smentire l'impianto cubista della costruzione, ma a renderne evidenti i nodi struttivi primari, le geometrie interne prime. Non, dunque, l'unificazione di una molteplicità, ma una più marcata componente di astrazione, più sintetica che analitica. La rassegna prosegue con opere fondamentali come le nature morte che segnalano questa presa di distanza dal Cubismo e l'avvio della stagione del Purismo per proseguire con i dipinti degli anni '30, fra cui spiccano vaste composizioni come "La femme au guéridon et au fer à cheva"l, 1928, e le "Deux femmes étendues", 1936-40. Dopo la stagione purista Le Corbusier rimane tuttavia legato alla forma naturale, a una sorta di visività essenziale che si distacca dalla teorizzazione ozenfantiana di "macchina evocante emozioni" per focalizzarsi su una pittura di forte impegno, anche se definitivamente assoggettata, ora, all'acme della riflessione architettonica. La villa Savoye a Poissy è del 1929, e il ragionare sull'ordine diventa uno dei temi forti dell'idea di spazio vitale, sintetizzato nei celeberrimi "cinque punti" che stanno alla base della cultura di ogni architetto moderno. "Là dove nasce l'ordine, nasce il benessere", ecco allora che il percorso di Le Corbusier si articola verso un architettura pensata e agita in forma plastica, il passaggio naturale sino a farsi interprete massimo del pensiero dello spazio: siamo nella sezione dal titolo "Objets a reaction poetique" che presenta opere come "La lanterne et le petit Haricot", e "La pecheuse d'huitres".