Il "Son Boter" di Mirò

Un'opera di Joan Mirò
 

22/11/2002

Il Mediterraneo accoglie le opere dell'artista che meglio ne ha saputo cogliere ed esprimere le suggestioni, Joan Mirò. L'esposizione "Mediterraneo Mirò", che ha aperto il 16 novembre a Salerno, traccia un percorso artistico che va dal 1960 al 1980, anni questi che l'artista trascorse nel Son Boter, il suo studio di Palma de Maiorca. Il complesso di S. Sofia, situato nel cuore dell'antica Salerno e riaperto al pubblico per l'occasione, accoglie cento opere dell'artista tra dipinti, disegni, sculture, ceramiche, grafiche che mostrano il suo modo di giocare e accostare le diverse materie, dalle quali riesce ad estrarre il nucleo profondo. Attraverso un processo immaginativo Mirò plasma la materia e, rigenerandola, la riporta ad uno stato archetipico, originale, in cui le forze istintive liberamente si equilibrano sprigionandosi in linee di colore. Joan Mirò vive un rapporto carnale con la materia che si affina, diviene leggera sotto le sue mani che fremono, curiose di esplorare ogni tecnica, campo, con la grazia di un bambino che sintetizza nella sua mente onirica tutte le esperienze come aggregati di immagini, nello spazio incontaminato del colore. L’esposizione, curata da Luigi Fiorletta e Massimo Bignardi, presenta moltissimi inediti, tra i quali figurano i sei grandi disegni della fondazione Pilar di Joan Mirò a Maiorca , sino ad ora mai esposti e realizzati sul cartone ondulato, che ha sostituito i muri del suo atelier sui quali dipingeva e che per la prima volta escono dal suo studio. Le opere esposte in questa mostra, promossa dal Comune di Salerno, sono state realizzate dall'artista dal 1975 al 1981, durante l'ultimo periodo della sua vita artistica dominato da un acceso radicalismo, che meriterebbe una rivalutazione critica adeguata. Una fase artistica che ha la sua espressione massima nei graffiti del Son Boter , la casa sui cui muri Mirò disegnò la sua esistenza, lasciandoci, consciamente, un "valore documentario e umano". Molti sono i capolavori che si possono ammirare, Mosaico , dipinto nel 1966, Il re guerriero , una scultura realizzata dall'artista negli ultimi anni di vita, il progetto del murales di Harvard, dei primi anni '50, e una serie di rarissime cermaniche eseguite tra il ‘45 e il ‘80 presso la bottega di J. Llorens Artigas. A precedere il percorso espositivo c'è una sezione, allestita nella chiesa della SS. Addolorata, dedicata a Francesco Català- Roca, amico di Mirò e uno dei massimi interpreti della fotografia del XX secolo. Più si trenta grandi fotografie documentano gli anni che Català-Roca trascorse accanto a Mirò nel suo studio di Palma, a cui nessuno era permesso di entrare, come racconta Dolores, la figlia di Mirò. Un'appendice dunque fondamentale, quella fotografica, per capire fino in fondo la sfaccettata vita artistica di uno dei più grandi maestri del nostro secolo. MEDITERRANEO MIRÓ Complesso di Santa Sofia e Chiesa della SS. Addolorata Via Trotula de Ruggiero- Salerno Dal 16 novembre 2002 al 16 gennaio 2003 Orari: Dal lunedì al giovedì: 10.00-20.00 Dal venerdì alla domenica: 10.00- 22.00 Ingresso: intero € 8 ridotto soci ACI e Touring Club € 6 - Ridotto € 5

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