In un documentario i segreti del capolavoro di Dresda

In onda su Sky l'avventurosa storia della Madonna Sistina di Raffaello

Raffaello Sanzio, Madonna Sistina, Dettaglio, 1513-1514 circa, Olio su tela, 196 x 265 cm, Gemäldegalerie, Dresda
 

Francesca Grego

23/12/2020

Mentre la città di Dresda si sgretolava sotto uno dei più feroci bombardamenti della storia, la Madonna Sistina riposava nel buio di un tunnel sotterraneo. Dopo aver stregato principi, artisti e romanzieri, l’incantesimo della tela di Raffaello aveva colpito anche i nazisti, che con la sollecitudine riservata ai capolavori lo preservarono dalla distruzione. Ma quel rifugio rischiò di trasformarsi in una tomba: a salvare l’icona del Rinascimento fu l’ostinazione di Leonid Rabinovich, artista ebreo ucraino e sottotenente dell’Armata Rossa, che la cercò e la scovò nelle viscere della terra alla fine della Seconda Guerra Mondiale. 


L'artista e sottotenente dell'Armata Rossa Leonid Rabinovich in La Madonna Sistina di Raffaello - Il Capolavoro Ritrovato I Courtesy Sky Arte

In realtà, l’avventura della Madonna Sistina inizia molto più lontano: la scopriremo nei più gustosi dettagli sabato 26 dicembre in prima visione su Sky Arte HD grazie a un nuovo documentario di 3D Produzioni. Scritto da Arianna Marelli su soggetto di Didi Gnocchi e diretto da Claudio Poli, La Madonna Sistina di Raffaello - Il Capolavoro Ritrovato è un viaggio lungo più di 500 anni che corre da Roma a Piacenza, dalla Germania fino a Mosca, dove il dipinto approdò dopo il ritrovamento, per terminare nelle sale della Gemälderie Alte Meister di Dresda, sede attuale e legittima della tela. A condurci nei meandri della storia d’Europa è l’attrice Sonia Bergamasco, tra preziosi filmati d’epoca ed eccezionali testimonianze come quella del giornalista e scrittore russo Vasilij Grossmann, che nella Madonna con Bambino vide un’icona della tragedia di Treblinka. “La riconosco dall'espressione che ha sul viso, negli occhi”, scrisse Grossmann: “Guardo suo figlio e riconosco anche lui dall'espressione adulta, strana. Così dovevano essere madri e figli quando scorgevano le pareti bianche delle camere a gas di Treblinka sullo sfondo verde scuro dei pini, così era la loro anima”. 


La Madonna Sistina di Raffaello alla Gemälderie Alte Meister di Dresda I Courtesy Sky Arte

“Fate posto al grande Raffaello”, esclamò invece con orgoglio Federico Augusto II di Sassonia nel 1757, quando la tela giunse a Dresda. E pare che per meglio ammirarla fece addirittura spostare il proprio trono. Per averla il Principe Elettore aveva sborsato ben 25 mila zecchini ai monaci piacentini di San Sisto, che la custodivano ormai da 240 anni: da quando papa Giulio II, il grande mecenate del Rinascimento romano, decise di rendere omaggio al proprio antenato Sisto IV della Rovere, dedicatario della chiesa piacentina. La tradizione vuole che il volto della Vergine sia quello di Margherita Luti, la leggendaria Fornarina amata da Raffaello, e che a vestire i panni di Sisto IV, l’anziano pontefice inginocchiato ai suoi piedi, sia lo stesso Giulio II. Ma il particolare che ha fatto del dipinto di Raffaello una vera icona pop è rappresentato dai due angioletti pensosi che osservano la scena dal basso emergendo da una coltre di nuvole e che oggi girano il mondo stampati su t-shirt, ombrelli e gadget di ogni genere.


Raffaello Sanzio, Madonna Sistina, dettaglio, 1513-1514 circa, Olio su tela, 196 x 265 cm, Dresda, Gemäldegalerie

Negli ultimi due secoli il capolavoro del Divin Pittore ha folgorato Johan Wolfgang Goethe e Fëdor Dostoevskij, Sigmund Freud e Friedrich Nietzsche, Salvador Dalì ed Andy Warhol, Pablo Picasso ed Elio Fiorucci. Quale sarà il suo segreto? Per avvicinarci alla verità, l’appuntamento è su Sky Arte HD sabato 26 dicembre alle 21.15. A partire dalla sera di Santo Stefano, inoltre, La Madonna di Raffaello - Il Capolavoro Ritrovato sarà disponibile in streaming su Now TV


Raffaello Sanzio, Madonna Sistina, 1513-1514 circa, Olio su tela, 196 x 265 cm, Gemäldegalerie, Dresda

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