Interni italiani
Dipinti del novecento
03/08/2005
L’Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala” presenta, fino al 16 ottobre 2005, “Interni italiani. Figure, oggetti, stanze nella pittura italiana dagli anni Venti agli anni Sessanta”. Le opere di alcuni tra i maggiori artisti italiani del secolo scorso, tra cui Cagli, Pirandello, Casorati, Guttuso, Mafai, esplorano l’evoluzione di un genere fortemente caratterizzato della storia dell’arte italiana, lungo il variegato periodo storico che va dagli anni Venti ai Sessanta.
Il motivo delle figure in un interno è uno dei temi centrali dell’arte moderna. Le figure in un interno restituiscono la tipologia degli appartamenti, il gusto dell’arredamento, la datazione degli abiti. Emergono l’esaltazione del décor borghese, il gusto dell’introspezione psicologica, le variazioni sulla pratica del ritratto o la contaminazione con le nature morte.
Donghi, Marussig, Birolli, Ferroni, Adami interpretano le trasformazioni delle relazioni tra personaggi e spazio abitato, le diverse modalità di percezione di oggetti e materiali, la differente saturazione sentimentale di stanze e appartamenti: dal disagio nervoso degli anni Trenta, allo spirito ansioso degli anni Cinquanta, al confronto con la nuova industrializzazione degli anni Sessanta.
Negli anni Venti la rappresentazione d’interni riflette la nuova dimensione della realtà borghese, velata di moderna inquietudine, che, negli anni Trenta, si evolve in nuovo sentimento di disagio; gli ambienti umili e quotidiani, lontani dalla eleganza del decennio precedente, denunciano una tensione morale che prelude all’imminente dramma storico. Nel dopoguerra è protagonista la nuova periferia industriale, mentre negli anni Sessanta le immagini della società di massa e dell’universo tecnologico ridisegnano anche gli ambienti.
A scandire l’itinerario della mostra spiccano opere come il “Ritratto di Anna Maria de Lisi” di Felice Casorati (1918), nel quale l’interno dell’atelier trascrive un nitido spazio architettonico; il “Nudo con interno architettonico” di Mario Sironi (1925), dove la dimensione solenne e monumentale rivela una classicità tragica; “Candida” (1927) e “Mamma e Lelle col ritratto di Vitia” di Carlo Levi; il grande “Famiglia in campagna” di Francesco Menzio (Accademia Carrara, Bergamo), vincitore del premio Bergamo 1942; lo “spazio ansioso” di Fausto Pirandello nelle “Donne che si pettinano”; il “Postribolo” di Alberto Ziveri (1937), dal realismo scabro e disilluso; i non luoghi della contemporaneità negli aeroporti di “Attesa di partire” di Piero Gruccione.
Interni italiani. Figure, oggetti, stanze nella pittura italiana dagli anni Venti agli anni Sessanta
a cura di Sergio Troisi.
10 Luglio / 16 ottobre 2005
Convento del Carmine - Piazza del Carmine, Marsala (TP)
Info: tel. 0923/711631;
www.pinacotecamarsala.it; info@pinacotecamarsala.it
orari: 10/13 e 18/20 - Ingresso gratuito
Il motivo delle figure in un interno è uno dei temi centrali dell’arte moderna. Le figure in un interno restituiscono la tipologia degli appartamenti, il gusto dell’arredamento, la datazione degli abiti. Emergono l’esaltazione del décor borghese, il gusto dell’introspezione psicologica, le variazioni sulla pratica del ritratto o la contaminazione con le nature morte.
Donghi, Marussig, Birolli, Ferroni, Adami interpretano le trasformazioni delle relazioni tra personaggi e spazio abitato, le diverse modalità di percezione di oggetti e materiali, la differente saturazione sentimentale di stanze e appartamenti: dal disagio nervoso degli anni Trenta, allo spirito ansioso degli anni Cinquanta, al confronto con la nuova industrializzazione degli anni Sessanta.
Negli anni Venti la rappresentazione d’interni riflette la nuova dimensione della realtà borghese, velata di moderna inquietudine, che, negli anni Trenta, si evolve in nuovo sentimento di disagio; gli ambienti umili e quotidiani, lontani dalla eleganza del decennio precedente, denunciano una tensione morale che prelude all’imminente dramma storico. Nel dopoguerra è protagonista la nuova periferia industriale, mentre negli anni Sessanta le immagini della società di massa e dell’universo tecnologico ridisegnano anche gli ambienti.
A scandire l’itinerario della mostra spiccano opere come il “Ritratto di Anna Maria de Lisi” di Felice Casorati (1918), nel quale l’interno dell’atelier trascrive un nitido spazio architettonico; il “Nudo con interno architettonico” di Mario Sironi (1925), dove la dimensione solenne e monumentale rivela una classicità tragica; “Candida” (1927) e “Mamma e Lelle col ritratto di Vitia” di Carlo Levi; il grande “Famiglia in campagna” di Francesco Menzio (Accademia Carrara, Bergamo), vincitore del premio Bergamo 1942; lo “spazio ansioso” di Fausto Pirandello nelle “Donne che si pettinano”; il “Postribolo” di Alberto Ziveri (1937), dal realismo scabro e disilluso; i non luoghi della contemporaneità negli aeroporti di “Attesa di partire” di Piero Gruccione.
Interni italiani. Figure, oggetti, stanze nella pittura italiana dagli anni Venti agli anni Sessanta
a cura di Sergio Troisi.
10 Luglio / 16 ottobre 2005
Convento del Carmine - Piazza del Carmine, Marsala (TP)
Info: tel. 0923/711631;
www.pinacotecamarsala.it; info@pinacotecamarsala.it
orari: 10/13 e 18/20 - Ingresso gratuito
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