Gli appuntamenti di febbraio
L'Agenda dell'Arte - Al Cinema
Lampadario centrale di sala e soffitto del Cinema Teatro Dante a Sansepolcro (Arezzo), di proprietà dell' Accademia dei Risorti, progettato dagli architetti Francesco Leoni e Salvatore Guidi, inaugurato il 1º settembre 1836 | Foto: Ajmad217 (Own work), via Wikimedia Creative Commons
Francesca Grego
08/02/2018
• Final Portrait L’Arte di essere amici. Dall’8 febbraio al cinema
Il premio Oscar Geoffrey Rush è Alberto Giacometti, in un ritratto che scava con intelligente ironia nel backstage della creazione artistica.
Dalla regia di Stanley Tucci, il racconto di due settimane eccezionali, eppure emlematiche della personalità del più quotato scultore modernista.
Nel caos di un fatiscente studio parigino, si dipanano le vicende all’origine di un noto dipinto di Giacometti. A fargli da modello, lo scrittore americano James Lord (Armie Hammer), autore del libro autobiografico da cui è tratto il film.
Tra accessi di rabbia, crisi di sfiducia e le gag involontarie di un affascinante despota rimasto bambino, vanno in scena i paradossi della creatività: un mix irripetibile di caos, bellezza e tormento.
• Caravaggio – L’Anima e il Sangue. Il 19, il 20 e il 21 febbraio nelle sale italiane
Luci e ombre di uno degli artisti più amati e discussi della storia approdano al cinema in un docu-film ad alto tasso di emozioni.
Le meraviglie di Caravaggio prendono vita in riprese realizzate con tecnologie di ultima generazione, capaci di rendere la dimensione tattile di una pittura unica e trasferire sul grande schermo particolari invisibili perfino osservando i dipinti dal vivo.
Con taglio investigativo, il regista Jesus Garcés Lambert indaga nelle pieghe dell’esistenza di Caravaggio, portandone alla luce il vissuto artistico e personale. In evidenza, i brucianti contrasti dell’anima del pittore, raccontati in prima persona dalla voce di Manuel Agnelli, mentre un esperto del calibro di Claudio Strinati svela i segreti di un’arte immortale.
Da non perdere, la pala della Madonna dei Palafrenieri, per la prima volta visibile nella sede per cui fu concepita: l’altare di una cappella della Basilica di San Pietro, dove non fu mai collocata a causa dello scandalo che suscitò intorno a sé.
Leggi anche:
Final Portrait: al cinema il genio di Giacometti
Caravaggio – L’Anima e il Sangue: parla la sceneggiatrice Laura Allievi
Claudio Strinati racconta il Caravaggio de “L’Anima e il Sangue”, il nuovo film d’arte di Sky
Final Portrait: la nostra recensione
Il premio Oscar Geoffrey Rush è Alberto Giacometti, in un ritratto che scava con intelligente ironia nel backstage della creazione artistica.
Dalla regia di Stanley Tucci, il racconto di due settimane eccezionali, eppure emlematiche della personalità del più quotato scultore modernista.
Nel caos di un fatiscente studio parigino, si dipanano le vicende all’origine di un noto dipinto di Giacometti. A fargli da modello, lo scrittore americano James Lord (Armie Hammer), autore del libro autobiografico da cui è tratto il film.
Tra accessi di rabbia, crisi di sfiducia e le gag involontarie di un affascinante despota rimasto bambino, vanno in scena i paradossi della creatività: un mix irripetibile di caos, bellezza e tormento.
• Caravaggio – L’Anima e il Sangue. Il 19, il 20 e il 21 febbraio nelle sale italiane
Luci e ombre di uno degli artisti più amati e discussi della storia approdano al cinema in un docu-film ad alto tasso di emozioni.
Le meraviglie di Caravaggio prendono vita in riprese realizzate con tecnologie di ultima generazione, capaci di rendere la dimensione tattile di una pittura unica e trasferire sul grande schermo particolari invisibili perfino osservando i dipinti dal vivo.
Con taglio investigativo, il regista Jesus Garcés Lambert indaga nelle pieghe dell’esistenza di Caravaggio, portandone alla luce il vissuto artistico e personale. In evidenza, i brucianti contrasti dell’anima del pittore, raccontati in prima persona dalla voce di Manuel Agnelli, mentre un esperto del calibro di Claudio Strinati svela i segreti di un’arte immortale.
Da non perdere, la pala della Madonna dei Palafrenieri, per la prima volta visibile nella sede per cui fu concepita: l’altare di una cappella della Basilica di San Pietro, dove non fu mai collocata a causa dello scandalo che suscitò intorno a sé.
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