L'inferno sulla terra

Un bambino del Darfur fotografato da Marco Vacca
24/11/2005
A Roma, nel Complesso del Vittoriano (Sala Giubileo), dal 25 novembre all’11 dicembre, le immagini del fotografo romano Marco Vacca raccontano le storie drammatiche della regione del Darfur (letteralmente la terra Dar dei Fur, grande due volte l’Italia e con circa sei milioni di abitanti), situata nel Sudan e descritta dal Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan come“L’inferno della terra”.
La mostra REFUGEES. Darfur – Bahr el Ghazal, mediante 40 fotografie realizzate tra il 1998 e il 2005, descrive la tragedia del conflitto che da anni insanguina questa terra. Gli Stati Uniti hanno apertamente definito genocidio le incessanti atrocità che hanno condotto alla morte oltre 70mila persone, uccise o stremate da malattie correlate alla crisi. Per non parlare dei circa 2 milioni di persone fuggite dai propri villaggi per ripararsi in luoghi più sicuri.
Marco Vacca è nato a Roma nel 1956 e vive a Milano. Lo hanno da sempre interessato i temi della politica internazionale, dal conflitto in Medio Oriente all’Iraq, dall’Angola ai Balcani, dalle elezioni presidenziali americane alla tragedia delle Twin Towers. Nel 1999, grazie al lavoro espresso sulla fame nel sud del Sudan, è stato tra i fotografi premiati nel World Press Photo.
Le fotografie della mostra raccontano momenti di vita delle popolazioni residenti nel Darfur, cercando di esprimere l’essenza delle situazioni vissute nei villaggi, nei campi, nelle case o lungo le strade. Sentimenti, ansie, sofferenze, gioie sono colte con grande efficacia, a testimonianza dell’impegno delle Organizzazioni del Comitato Darfur (a cui si deve l’organizzazione del viaggio) nell’offrire assistenza ai più vulnerabili, in ambito sanitario, educativo e nello sviluppo di piccole attività produttive.
Le quaranta immagini ci conducono nella quotidianità dei villaggi del Sudan meridionale, fatta di attese per la distribuzione del cibo, di controlli medici per bambini denutriti o troppo deboli per cibarsi, o di ragazze impegnate a macinare il grano consegnato dal WFP (World Food Program). Oppure ci portano nell’ospedale Lopedeng, situato nelle vicinanze del confine tra Kenia e Sudan, dove i pazienti sono uomini feriti in battaglia o colpiti dalle mine.
La mostra testimonia inoltre la sensibilità e l'apertura della Provincia di Roma agli scenari e alle problematiche internazionali.
REFUGEES. Darfur – Barh el Ghazal
Roma, Complesso del Vittoriano
25 novembre – 11 dicembre 2005
Orari: tutti i giorni 9.30 – 18.30
Ingresso libero
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. 06 67667637 - 8
La mostra REFUGEES. Darfur – Bahr el Ghazal, mediante 40 fotografie realizzate tra il 1998 e il 2005, descrive la tragedia del conflitto che da anni insanguina questa terra. Gli Stati Uniti hanno apertamente definito genocidio le incessanti atrocità che hanno condotto alla morte oltre 70mila persone, uccise o stremate da malattie correlate alla crisi. Per non parlare dei circa 2 milioni di persone fuggite dai propri villaggi per ripararsi in luoghi più sicuri.
Marco Vacca è nato a Roma nel 1956 e vive a Milano. Lo hanno da sempre interessato i temi della politica internazionale, dal conflitto in Medio Oriente all’Iraq, dall’Angola ai Balcani, dalle elezioni presidenziali americane alla tragedia delle Twin Towers. Nel 1999, grazie al lavoro espresso sulla fame nel sud del Sudan, è stato tra i fotografi premiati nel World Press Photo.
Le fotografie della mostra raccontano momenti di vita delle popolazioni residenti nel Darfur, cercando di esprimere l’essenza delle situazioni vissute nei villaggi, nei campi, nelle case o lungo le strade. Sentimenti, ansie, sofferenze, gioie sono colte con grande efficacia, a testimonianza dell’impegno delle Organizzazioni del Comitato Darfur (a cui si deve l’organizzazione del viaggio) nell’offrire assistenza ai più vulnerabili, in ambito sanitario, educativo e nello sviluppo di piccole attività produttive.
Le quaranta immagini ci conducono nella quotidianità dei villaggi del Sudan meridionale, fatta di attese per la distribuzione del cibo, di controlli medici per bambini denutriti o troppo deboli per cibarsi, o di ragazze impegnate a macinare il grano consegnato dal WFP (World Food Program). Oppure ci portano nell’ospedale Lopedeng, situato nelle vicinanze del confine tra Kenia e Sudan, dove i pazienti sono uomini feriti in battaglia o colpiti dalle mine.
La mostra testimonia inoltre la sensibilità e l'apertura della Provincia di Roma agli scenari e alle problematiche internazionali.
REFUGEES. Darfur – Barh el Ghazal
Roma, Complesso del Vittoriano
25 novembre – 11 dicembre 2005
Orari: tutti i giorni 9.30 – 18.30
Ingresso libero
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. 06 67667637 - 8
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Reggio Emilia | Dal 24 aprile all’8 giugno
“Avere vent’anni”. Al via Fotografia Europea 2025
-
Rimini | A Riccione fino al 5 ottobre, negli spazi espositivi di Villa Mussolini
Tra le spiagge del mondo con i fotografi Magnum, da Scianna a Martin Parr
-
Brescia | Fino all’8 giugno nell’ambito del Brescia Photo Festival
Giorgio Lotti e Maria Vittoria Backhaus alla Cavallerizza, il nuovo spazio di Brescia dedicato alla fotografia
-
Brescia | Il maestro americano in mostra a Brescia
Un acrobata della fotografia. Denis Curti racconta Joel Meyerowitz
-
Padova | Fino al 28 settembre al Centro Culturale Altinate | San Gaetano
A Padova arriva Vivian Maier con oltre 200 scatti
-
Roma | In mostra dal 10 giugno
Sfidare la storia: Wangechi Mutu in arrivo alla Galleria Borghese