Lo splendore della Cappella Palatina

Palermo
 

27/07/2001

“ La cappella Palatina, la più bella del mondo, il più prezioso gioiello religioso sognato da mente umana ed eseguito da mano di artista “ Guy de Maupassant. È forse qui che si rivela appieno il miracolo politico siculo-normanno tradotto in termini visivi : è infatti rappresentata la fusione di tutto quello che c’è di più bello nelle tradizioni latina, bizantina ed islamica in un unico capolavoro. La cappella si trova all’interno del Palazzo dei Normanni e i lavori per la realizzazione della stessa ebbero inizio in concomitanza con l’ascesa al trono di Ruggero II, nel 1130, per terminare circa 10 anni dopo; era destinata alle funzioni religiose della famiglia regnante, e secondo recenti studi fungeva anche da sala del trono. Ciò che più colpisce appena varcata la soglia è la straordinaria ricchezza di decorazioni di ogni genere in uno spazio limitato, dal pavimento alle colonne alle navate e al soffitto. Il soffitto è una delle sorprese più splendide che riserva la visita, essendo realizzato in legno ad alveoli intagliati secondo l’antica tecnica dei carpentieri arabi denominata “ a muqarnas “ con intricate decorazioni pittoriche. Nella navata centrale si notano due file di grandi cassoni in forma di stelle a otto punte ; la stella è formata da due facce, l’interna con decorazioni geometrica e l’esterna con iscrizioni a caratteri cufici. Il legno è rivestito di tela con varietà di pitture a tempera, uso veramente raro nel XII secolo, che rappresentano scene di vita ordinaria e di mitologia orientale. Questo particolare tradisce la collaborazione con artisti di stile iracheno, probabilmente con artisti egiziani o tunisini. I mosaici sono universalmente noti per la loro bellezza e ricchezza. Secondo la tradizione bizantina, l’elemento più importante è dato dalla cupola, che diviene il centro del programma pittorico, anche se qui è unita ad una pianta longitudinale tipica della tradizione latina. Il programma iconografico è quello classico bizantino con una gerarchia di personaggi che va dal celeste al terrestre e quindi dall’alto al basso. Al centro della cupola domina la scena il Cristo Pantocrator con intorno la corte dei quattro Arcangeli e di quattro angeli a figura intera, e nell’ottagono sottostante i quattro profeti e i quattro evangelisti. Per la qualità dell’esecuzione e per la grande quantità di oro usato nella realizzazione, il ciclo musivo della cappella è stato paragonato a quello del duomo di Cefalù, considerato il più significativo dell’epoca. All’interno del palazzo non si può assolutamente tralasciare la visita a quello che è unanimemente considerato l’ambiente più bello tra quelli civili lasciatici dalla dinastia normanna : la Sala di Ruggiero. Situata al secondo piano, è magnificamente decorata da una raffinata sequenza di mosaici che coprono per intero la parte alta delle pareti, le volte e i sottarchi, che riproducono, con forme geometrizzanti tipiche dell’ornato orientale, scene di caccia in cui animali, vegetali, uomini e figure mitologiche sono delineati con estrema maestria e ricercatezza. Il tema della caccia e i soggetti delle scene tradiscono il rifarsi alle decorazioni delle grandi regge orientali, specialmente del mondo arabo e persiano. Tramite il commercio delle stoffe col Medio Oriente, questi motivi si sono diffusi nel bacino del Mediterraneo, così come la particolarità stilistica di disporre due immagini simmetriche rispetto ad un elemento centrale. La visita alla stanza è possibile solo se non sono in corso allo stesso piano riunioni dell’Assemblea regionale, la cui sede è appunto quella di Palazzo dei Normanni, ed è assolutamente gratuita.

 
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