Matisse e Picasso
Opera di Picasso
17/03/2003
La relazione artistica fra Matisse e Picasso inizia nel 1906, nello studio di Gertrude e Leo Stein e proprio a questi anni risale ‘Ragazzo con cavallo’ di Picasso che rappresenta un chiaro esempio di contrapposizione con lo stile e l’arte di Matisse. L’opera, completata nella primavera dello stesso anno, esprime un tentativo di Picasso di slegarsi dal fascino e dal sentimentalismo romantico per infondervi quel potere sacerdotale e profetico, quell’aura di ‘gravità’ tipica della scultura dell’antica Grecia. La scena dai colori sobri e dalle tonalità pacate è una chiara e consapevole reazione all’eccesso e all’intensità di colore tipica invece del pennello di Matisse come appare nel suo ‘Le Luxe 1’ del 1907.
Le opere esposte che vanno dal 1906 al 1917 sono quelle che mettono in risalto in maniera più evidente la contrapposizione tra i due artisti ed è proprio questa sezione che costituisce la parte più cospicua e affascinante della mostra. E ancora a confronto: il famoso ‘Nudo blu’ di Matisse e il ‘Nudo con le braccia in alto’ opera di Picasso ancora relativamente poco conosciuta e aggressivamente primitiva, entrambe del 1907; segue una sbalorditiva sequenza di quadri raffiguranti immagini femminili come il grande ritratto di Matisse alla moglie del 1913 e la maestosa ‘Donna con ventaglio’ di Picasso del 1908.
Gli anni tra il 1907-17 vedono i due artisti ancora in aperta competizione e l’impatto del cubismo di Picasso è chiaramente esplicito nelle opere di Matisse che con ‘Marocchino e lezione di piano’ del 1906 dà una risposta sintetica al Cubismo di Picasso. E’ una sorta di ‘gioco artistico di botta e risposta’ che alimenta la vena creativa dei due artisti: ‘Tre musicisti’ del 1921 è letto quindi in quest’ottica di reazione al ‘marocchino’ di Matisse.
Nonostante la sempre più marcata divergenza stilistica, i due artisti si scambiano idee, temi, soggetti e scoperte divenendo necessari l’uno all’altro: condividono nuovi interessi comuni e sempre più apertamente le opere dell’uno riflettono le scoperte artistiche dell’altro: lo studio e l’analisi comparata delle opere dei due artisti –soprattutto quelle dell’ultimo periodo- mostra chiaramente l’influenza reciproca e contemporaneamente lo stile individuale come segno di riconoscimento de singolo. Le altre sezioni sono dedicate alle nature morte e ai paesaggi.
Alle fine del 1917 Matisse si trasferisce a Nizza - dove poi trascorrà gran parte della sua vita artistica – mentre Picasso lavora a Parigi ed è proprio in questo periodo che si assiste ad un lento e progressivo allontanamento. Matisse si chiude in sé stesso e ritorna alla vena naturalistica e intimistica che lo aveva caratterizzato all’inizio, mentre Picasso esperimenta nuove realtà sociali ed estetiche. Lo spirito surrealista che Picasso aveva fervidamente promosso negli anni giovanili contribuisce ad allontanare ancora di più i due artisti che però continuano a studiarsi e in qualche modo anche ad influenzarsi reciprocamente. Solo la fama che entrambi avevano raggiunto li avvicinava, se non altro dal punto di vista dello scambio intellettuale.
L’ultima sezione della mostra esprime tale distanza-vicinanza attraverso opere che rappresentano figure acrobatiche come nuotatori, danzatori,nudi contorti ma fluidi nei movimenti.
La disposizione delle opere – come ad esempio la giustapposizione di alcuni quadri dipinti nello stesso periodo o raffiguranti gli stessi soggetti, un Picasso tra due Matisse di un periodo diverso,un Matisse in relazione ad un Picasso e così via - aiuta il visitatore a comprendere meglio il gioco ‘distanza/vicinanza- divergenza/complementarietà’ che la mostra vuole provocatoriamente marcare. E’ un gioco che talvolta risulta poco esplicito ma fornisce una nuova chiave di lettura, un invito ad andare oltre la superficie, a scavare nelle personalità e nei temperamenti di due artisti che hanno scolpito e dipinto la storia dell’arte moderna.
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