#missionemonnalisa
#missionemonnalisa: l'ultima impresa di Sgarbi
Leonardo da Vinci, La Gioconda, 1503-1506. Olio su tavola di legno, cm. 77×53
Ludovica Sanfelice
05/07/2016
"Sto andando direttamente a Parigi per riportare a casa Monna Lisa, perché se non vado, da sola non ritorna". Vittorio Sgarbi, alla guida di un'auto promuove la sua ultima impresa. Il critico ha pubblicamente espresso l'intenzione (seria) di recuperare la Gioconda e riportarla in Italia e lo ha fatto a modo suo, tra imprecazioni, grida, insulti e brevi lezioni sull'arte.
La bizzarra iniziativa initolata #missionemonnalisa ha già prodotto qualche video che rapidamente ha trovato grande diffusione attraverso i social. E tra le sorprese che il viaggio sta riservando non mancano le Capre...
Il capolavoro di Leonardo custodito ed esposto al Louvre di Parigi fu portato in Francia dall'artista in persona quando accettò di mettersi al servizio di Francesco I a Clos Lucè. Il re acquistò il dipinto e lo inserì tra le opere delle collezioni reali francesi.
Successivamente Luigi XIV volle l'ambiguo ritratto a Versailles e più tardi Napoleone lo conservò nella sua camera da letto.
Per il resto dei suoi giorni la Gioconda è sempre stata al Louvre, con temporanee rimozioni nel corso della Guerra Franco Prussiana e delle Guerre Mondiali. Un'altra assenza tra il 1911 e il 1913 fu dovuta al furto commesso dall'italiano Vincenzo Peruggia, ex impiegato del museo convinto di dover riportare il quadro nel nostro paese.
Una rivendicazione di cui oggi si fa portavoce Vittorio Sgarbi. Il viaggio è cominciato e per sapere come andrà a finire basterà seguire le prossime puntate.
La bizzarra iniziativa initolata #missionemonnalisa ha già prodotto qualche video che rapidamente ha trovato grande diffusione attraverso i social. E tra le sorprese che il viaggio sta riservando non mancano le Capre...
Il capolavoro di Leonardo custodito ed esposto al Louvre di Parigi fu portato in Francia dall'artista in persona quando accettò di mettersi al servizio di Francesco I a Clos Lucè. Il re acquistò il dipinto e lo inserì tra le opere delle collezioni reali francesi.
Successivamente Luigi XIV volle l'ambiguo ritratto a Versailles e più tardi Napoleone lo conservò nella sua camera da letto.
Per il resto dei suoi giorni la Gioconda è sempre stata al Louvre, con temporanee rimozioni nel corso della Guerra Franco Prussiana e delle Guerre Mondiali. Un'altra assenza tra il 1911 e il 1913 fu dovuta al furto commesso dall'italiano Vincenzo Peruggia, ex impiegato del museo convinto di dover riportare il quadro nel nostro paese.
Una rivendicazione di cui oggi si fa portavoce Vittorio Sgarbi. Il viaggio è cominciato e per sapere come andrà a finire basterà seguire le prossime puntate.
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