Gli appuntamenti da Venezia a Roma
Nel segno del contemporaneo. Otto mostre da vedere nel 2022
Elmgreen & Dragset, Watching, 2017. Collection of Lora Reynolds and Quincy Lee, Austin I Courtesy: Perrotin. Foto: Brian Fitzsimmons and Andreas Koch
Francesca Grego
27/01/2022
Buone notizie per i fan dell’arte contemporanea: con il traino della 59° Biennale di Venezia, l’anno appena iniziato si annuncia generoso di grandi mostre e intriganti progetti da scoprire. Dalla milanese Fondazione Prada al fiorentino Palazzo Strozzi, da Palazzo Bonaparte a Roma alle Gallerie dell’Accademia in laguna, il panorama espositivo del 2022 ha un sapore internazionale e sfodera nomi come Anish Kapoor, Steve McQueen, Olafur Eliasson, Bruce Nauman, Bill Viola, Marlene Dumas. A rendere l’offerta ancora più stimolante, talenti in ascesa come l’innovativa artista sudcoreana Anicka Yi, alla prima personale in Italia dopo la prestigiosa Hyundai Commission alla Tate Modern. Ecco gli appuntamenti da segnare in agenda.
© Steve McQueen I Courtesy Pirelli HangarBicocca
Anicka Yi, Steve McQueen e Bruce Nauman al Pirelli Hangar Bicocca, Milano, a partire dal 24 febbraio
Nasce dalla collaborazione con la Tate di Londra la programmazione 2022 dell’Hangar Bicocca. Si parte a febbraio con l’artista sudcoreana Anicka Yi e con il suo progetto Metaspore, che mette insieme natura e intelligenza artificiale generando ecosistemi ibridi in odor di fantascienza. Dal 31 marzo il carisma di Steve McQueen ci conquisterà con cult e opere inedite, in un lungo viaggio tagliato su misura per le navate del vecchio hangar. Toccherà a Bruce Nauman animare l’autunno: dal 15 settembre le sue ricerche sullo spazio riecheggeranno in stanze e corridoi creati per sperimentare con la luce, il suono e la parola, evidenziando le prospettive più innovative e radicali aperte dall’artista statunitense.
Bill Viola. Icons of Light. A Palazzo Bonaparte, Roma, dal 5 marzo
Un celebre interprete della videoarte si racconta in dieci installazioni monumentali. Vita e morte, passato e presente, Oriente e Occidente dialogano da 40 anni nella ricerca di Bill Viola, che per mostra romana distilla le tappe salienti di una lunga carriera. Curato da Kira Perov, moglie dell’artista e visual artist a sua volta, il progetto invita il pubblico a un’esperienza intima e profonda al cospetto di opere iconiche come Ascension e Water Portrait.
Marlene Dumas, Losing (Her Meaning), 1888. Oil on canvas. Credits Pinault Collection © Marlene Dumas. Photo Peter Cox, Eindhoven
Marlene Dumas. Open End. Palazzo Grassi, Venezia, dal 27 marzo 2022 all’8 gennaio 2023
Cento opere per conoscere una delle artiste più influenti nella scena contemporanea. Nata a Cape Town nel 1953 e cresciuta negli anni crudeli dell’apartheid, nelle sue opere Marlene Dumas ha descritto la paura e l’estasi, l’innocenza e la colpa, la violenza e la tenerezza. Se nei primi anni si è fatta notare per i collage, oggi predilige la pittura a olio e i disegni a inchiostro. A Venezia presenterà il frutto di quattro decenni di lavoro, con una sorpresa: una serie di opere inedite provenienti da raccolte private come la Collezione Pinault.
Elmgreen & Dragset. Useless Bodies. Fondazione Prada, Milano, dal 31 marzo al 22 agosto
Prosegue l’indagine di Fondazione Prada sugli aspetti più sensibili e controversi del quotidiano nell’era delle tecnologie. Questa volta al centro della scena c’è il corpo, che il duo scandinavo Elmgreen & Dragset interroga in un allestimento di ben 3 mila metri quadri. “I nostri corpi non sono più i soggetti attivi delle nostre esistenze”, osservano gli artisti: “Nel XIX secolo il corpo produceva i beni di consumo, nel primo ventennio del XXI secolo il corpo detiene lo status di prodotto i cui dati vengono raccolti e venduti dalle Big Tech. In un’epoca in cui l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po' paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi”. Dalla salute alle condizioni di lavoro, dal controllo fisico imposto nella sfera pubblica alle relazioni interpersonali e al modo in cui registriamo le informazioni, le installazioni immersive di Elmgreen & Dragset promettono di esplorare tutte le strade del corpo futuro.
Elmgreen & Dragset, What’s Left?, 2021 I Courtesy the artists I Foto: Elmar Vestner
Anish Kapoor alle Gallerie dell’Accademia, Venezia, dal 20 aprile al 9 ottobre
Un ospite speciale arriva a Venezia in occasione della 59° Biennale: è Anish Kapoor, accompagnato dalle pietre miliari di una lunga carriera e da alcune novità molto attese. Per la prima volta, infatti, saranno esposti i lavori sul nero assoluto, prodotti con una vernice alle nanotecnologie del carbonio di sua invenzione. “Una vera rivelazione”, promette Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum di Amsterdam e curatore della mostra. Oltre a dialogare con la grande arte delle Gallerie dell’Accademia, la creatività di Kapoor si esprimerà negli ambienti dello storico Palazzo Manfrin, nel sestriere Cannaregio, prossimo al restauro per diventare la sede della Anish Kapoor Foundation in laguna.
Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi, Firenze, dal 22 settembre 2022 al 29 gennaio 2023
Dovremo aspettare l’autunno, ma ne vale la pena: quella di Palazzo Strozzi sarà la più grande mostra mai organizzata in Italia sull’opera di Olafur Eliasson. Luce, colore, nebbia, specchi e perfino licheni sono le materie prime dell’artista danese, che da trent’anni lavora con il magico mondo della percezione. Che si tratti di installazioni o di fotografie, di sculture o di design, al centro delle sue opere c’è sempre lo spettatore, protagonista attivo di un’esperienza interdisciplinare che incrocia arte, scienza, politica e questioni ambientali. Il percorso fiorentino sarà un viaggio immersivo nelle più interessanti invenzioni di Eliasson, arricchito da lavori concepiti appositamente per Palazzo Strozzi.
Olafur Eliasson, Dimmable Firefly Double Polyhedron Sphere Experiment, 2020. Photo: Jens Ziehe. Courtesy of of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York. © 2020 Olafur Eliasson
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• 13 mostre da non perdere nel 2022
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© Steve McQueen I Courtesy Pirelli HangarBicocca
Anicka Yi, Steve McQueen e Bruce Nauman al Pirelli Hangar Bicocca, Milano, a partire dal 24 febbraio
Nasce dalla collaborazione con la Tate di Londra la programmazione 2022 dell’Hangar Bicocca. Si parte a febbraio con l’artista sudcoreana Anicka Yi e con il suo progetto Metaspore, che mette insieme natura e intelligenza artificiale generando ecosistemi ibridi in odor di fantascienza. Dal 31 marzo il carisma di Steve McQueen ci conquisterà con cult e opere inedite, in un lungo viaggio tagliato su misura per le navate del vecchio hangar. Toccherà a Bruce Nauman animare l’autunno: dal 15 settembre le sue ricerche sullo spazio riecheggeranno in stanze e corridoi creati per sperimentare con la luce, il suono e la parola, evidenziando le prospettive più innovative e radicali aperte dall’artista statunitense.
Bill Viola. Icons of Light. A Palazzo Bonaparte, Roma, dal 5 marzo
Un celebre interprete della videoarte si racconta in dieci installazioni monumentali. Vita e morte, passato e presente, Oriente e Occidente dialogano da 40 anni nella ricerca di Bill Viola, che per mostra romana distilla le tappe salienti di una lunga carriera. Curato da Kira Perov, moglie dell’artista e visual artist a sua volta, il progetto invita il pubblico a un’esperienza intima e profonda al cospetto di opere iconiche come Ascension e Water Portrait.
Marlene Dumas, Losing (Her Meaning), 1888. Oil on canvas. Credits Pinault Collection © Marlene Dumas. Photo Peter Cox, Eindhoven
Marlene Dumas. Open End. Palazzo Grassi, Venezia, dal 27 marzo 2022 all’8 gennaio 2023
Cento opere per conoscere una delle artiste più influenti nella scena contemporanea. Nata a Cape Town nel 1953 e cresciuta negli anni crudeli dell’apartheid, nelle sue opere Marlene Dumas ha descritto la paura e l’estasi, l’innocenza e la colpa, la violenza e la tenerezza. Se nei primi anni si è fatta notare per i collage, oggi predilige la pittura a olio e i disegni a inchiostro. A Venezia presenterà il frutto di quattro decenni di lavoro, con una sorpresa: una serie di opere inedite provenienti da raccolte private come la Collezione Pinault.
Elmgreen & Dragset. Useless Bodies. Fondazione Prada, Milano, dal 31 marzo al 22 agosto
Prosegue l’indagine di Fondazione Prada sugli aspetti più sensibili e controversi del quotidiano nell’era delle tecnologie. Questa volta al centro della scena c’è il corpo, che il duo scandinavo Elmgreen & Dragset interroga in un allestimento di ben 3 mila metri quadri. “I nostri corpi non sono più i soggetti attivi delle nostre esistenze”, osservano gli artisti: “Nel XIX secolo il corpo produceva i beni di consumo, nel primo ventennio del XXI secolo il corpo detiene lo status di prodotto i cui dati vengono raccolti e venduti dalle Big Tech. In un’epoca in cui l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po' paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi”. Dalla salute alle condizioni di lavoro, dal controllo fisico imposto nella sfera pubblica alle relazioni interpersonali e al modo in cui registriamo le informazioni, le installazioni immersive di Elmgreen & Dragset promettono di esplorare tutte le strade del corpo futuro.
Elmgreen & Dragset, What’s Left?, 2021 I Courtesy the artists I Foto: Elmar Vestner
Anish Kapoor alle Gallerie dell’Accademia, Venezia, dal 20 aprile al 9 ottobre
Un ospite speciale arriva a Venezia in occasione della 59° Biennale: è Anish Kapoor, accompagnato dalle pietre miliari di una lunga carriera e da alcune novità molto attese. Per la prima volta, infatti, saranno esposti i lavori sul nero assoluto, prodotti con una vernice alle nanotecnologie del carbonio di sua invenzione. “Una vera rivelazione”, promette Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum di Amsterdam e curatore della mostra. Oltre a dialogare con la grande arte delle Gallerie dell’Accademia, la creatività di Kapoor si esprimerà negli ambienti dello storico Palazzo Manfrin, nel sestriere Cannaregio, prossimo al restauro per diventare la sede della Anish Kapoor Foundation in laguna.
Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi, Firenze, dal 22 settembre 2022 al 29 gennaio 2023
Dovremo aspettare l’autunno, ma ne vale la pena: quella di Palazzo Strozzi sarà la più grande mostra mai organizzata in Italia sull’opera di Olafur Eliasson. Luce, colore, nebbia, specchi e perfino licheni sono le materie prime dell’artista danese, che da trent’anni lavora con il magico mondo della percezione. Che si tratti di installazioni o di fotografie, di sculture o di design, al centro delle sue opere c’è sempre lo spettatore, protagonista attivo di un’esperienza interdisciplinare che incrocia arte, scienza, politica e questioni ambientali. Il percorso fiorentino sarà un viaggio immersivo nelle più interessanti invenzioni di Eliasson, arricchito da lavori concepiti appositamente per Palazzo Strozzi.
Olafur Eliasson, Dimmable Firefly Double Polyhedron Sphere Experiment, 2020. Photo: Jens Ziehe. Courtesy of of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York. © 2020 Olafur Eliasson
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