Arte e tecnologia
Per Google Art Project il 2015 un anno in 3D

Maurits Cornelis Escher, Mani che disegnano
L.S.
07/01/2015
Google Art Project, la collezione online di oltre 63mila riproduzioni di opere d’arte in alta risoluzione, grazie all’adesione dei maggiori poli museali della Terra (345) che dal 2011 ad oggi sono diventati partner, può essere considerato il più grande museo del mondo.
Il successo dell’iniziativa e i primati accumulati - come spiegato dall’ingegnere e direttore del supermuseo, Amit Sood, in una recente intervista rilasciata alla rivista culturale InsideArt-, rappresentano un impulso per lo sviluppo di nuovi linguaggi capaci di migliorare l’esperienza sensoriale degli utenti e sfruttare il progetto in tutte le sue potenzialità.
Ad oggi il Google Art Project può considerarsi pienamente realizzato solo per il 20% del suo disegno originario, e oltre all’obiettivo di raccogliere ogni giorno nuove adesioni, tra i programmi in via di sperimentazione figurano il 3D, che consentirà una fruizione più ottimale soprattutto per il segmento delle sculture indicizzate, e dei monumenti e luoghi d’interesse culturale che fanno parte del servizio “World Wonders” (riunito insieme all’archivio di mostre storiche sotto il grande cappello del Google Cultural Institute); e il recente lancio di Google Street Art, piattaforma che riunisce gli interventi artistici urbani realizzati nelle strade di tutto il mondo.
Per finire, a breve sarà anche ulteriormente potenziato il servizio Open Gallery (incluso nel Google Art Project) che lascia spazio a giovani artisti e piccole gallerie che intendono far conoscere le proprie opere e collezioni.
Consulta anche:
Google Art Project guarda alla street art e raggiunge anche l'Italia
Navigare a Venezia con Google Art Project
Il Tour del MaXXI con Google Art Project
L'Arte più smart grazie a Google
Il successo dell’iniziativa e i primati accumulati - come spiegato dall’ingegnere e direttore del supermuseo, Amit Sood, in una recente intervista rilasciata alla rivista culturale InsideArt-, rappresentano un impulso per lo sviluppo di nuovi linguaggi capaci di migliorare l’esperienza sensoriale degli utenti e sfruttare il progetto in tutte le sue potenzialità.
Ad oggi il Google Art Project può considerarsi pienamente realizzato solo per il 20% del suo disegno originario, e oltre all’obiettivo di raccogliere ogni giorno nuove adesioni, tra i programmi in via di sperimentazione figurano il 3D, che consentirà una fruizione più ottimale soprattutto per il segmento delle sculture indicizzate, e dei monumenti e luoghi d’interesse culturale che fanno parte del servizio “World Wonders” (riunito insieme all’archivio di mostre storiche sotto il grande cappello del Google Cultural Institute); e il recente lancio di Google Street Art, piattaforma che riunisce gli interventi artistici urbani realizzati nelle strade di tutto il mondo.
Per finire, a breve sarà anche ulteriormente potenziato il servizio Open Gallery (incluso nel Google Art Project) che lascia spazio a giovani artisti e piccole gallerie che intendono far conoscere le proprie opere e collezioni.
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