Arte e viral marketing

Riposare dentro un Van Gogh, capolavoro di marketing

Vincent van Gogh, Camera di Vincent ad Arles, 1889, Olio su tela, 57 x 74 cm, Musée d'Orsay
 

Ludovica Sanfelice

12/02/2016

L’Art Institute of Chicago si prepara all’inaugurazione della mostra “Van Gogh's Bedrooms” che dal 14 febbraio al 10 maggio riunirà le tre versioni dell’inconfondibile "Camera di Vincent ad Arles": pareti azzurre, un letto di legno chiaro ripreso dai piedi sulla destra, una coperta rossa, due sedie, un tavolino, una finestra, i quadri, uno specchio e un asciugamano appesi al muro. Capolavoro di calore domestico e arrangiata semplicità turbato dalla pendenza che inclina l’ambiente verso sinistra insinuando un senso di vertigine. 

È la prima volta che i tre dipinti vengono esposti insieme in Nord America corredati da un pioneristico bagaglio di studi concentrati sulla loro realizzazione e sul significato che avevano per il pittore, e per richiamare il maggior numero di visitatori, il Museo ha perciò sviluppato un'originale e divertente campagna promozionale che ha coinvolto la piattaforma Airbnb.

Dopo aver creato una riproduzione fedele della camera in un campus a nord della città, dunque, sul sito di affitti a breve termine è comparso un annuncio pubblicato dall'host Vincent che per soli 10 dollari a notte (denaro che verrà impiegato nell'acquisto di colori) propone di alloggiarvi e promette, con le sue decorazioni Post Impressioniste, di farvi "sentire come in un dipinto". Procurando all'occorrenza anche i biglietti per l'esposizione.

Un capolavoro, è vero, ma di marketing.


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