Un museo per il contemporaneo a New York

"Spider", photo Michael Govan, 2003. Long term loan from Louise Bourgeois | Maman di Louise Bourgeois
 

29/05/2003

A poco più di un'ora di auto da New York, sulle rive dello Hudson River, l'arte contemporanea ha un nuovo tempio. Si tratta del museo Dia:Beacon, aperto in grande solennità con una cerimonia inaugurale lo scorso 8 Maggio e destinato, a detta di molti, a incidere profondamente nel panorama delle istituzioni museali dedicate all'arte dei nostri giorni. Nell'immensa area architettonica dove perimetri e luce si bilanciano definendo spazi di estrema suggestione teatrale (il Dia sorge negli stabilimenti edificati nel 1929 dall'industria dolciaria Nabisco. La struttura dell'immobile è realizzata in ferro, cemento e vetro), sono accolte opere di artisti europei e americani i cui nomi hanno alimentato le pagine della storia dell'arte contemporanea. Minimalisti, Concettuali, Post-minimalisti espongono qui i loro lavori, realizzati a partire dagli anni sessanta fino ad oggi. La serialità, la geometria e la modularità sono l'elemento ricorrente di questa collezione permanente, unica al mondo per la selezione delle opere. Ogni galleria, dedicata ad un singolo autore, è stata curata nei minimi dettagli. Sono presenti i lavori di numerosi artisti a cominciare da Bernd e Hilla Becher, per continuare con Joseph Beuys, Louise Bourgeois, John Chamberlain, Walter De Maria, Hanne Darboven, Dan Flavin, Michael Heizer, Robert Irwin, Donald Judd, On Kawara, Imi Knoebel, Sol LeWitt, Agnes Martin, Bruce Nauman, Blinky Palermo, Gerhard Richter, Robert Ryman, Fred Sandback, Richard Serra, Robert Smithson, Andy Warhol, Lawrence Weiner, and Robert Whitman. Accanto ai grandi nomi il Dia:Beacon accoglie anche le opere di artisti meno conosciuti, ma influenti e che attraverso le loro opere hanno lasciato un segno significativo nel mondo dell'arte contemporanea. In questo forse risiede l'originalità di tale istituzione che sembra ispirarsi ad un criterio selettivo distante dalle intenzioni di catalogazione onnicomprensiva della produzione artistica dell'ultimo quarantennio. Specchio del radicale mutamento nella pratica artistica avvenuto a partire dalla nascita del modernismo in poi, il Dia:Beacon riflette innanzitutto il segno dei tempi. Opere concepite a larga scala, lavori effimeri e realizzati per spazi specifici, trovano qui accoglienza. Lo stesso nome del museo (dal greco "dia" che significa "attraverso") è stato scelto a suo tempo per suggerire un ruolo istituzionale di testimonianza delle molteplici espressioni artistiche contemporanee e di incentivo alla realizzazione di progetti straordinari che altrimenti non avrebbero potuto vedere la luce. La conduttività dello spazio sembra essere il criterio ispiratore dell'ordine espositivo. All'ingresso del museo, dove la luce offre le condizioni ottimali, sono installati quadri e lavori realizzati in carta. Lungo il perimetro delle gallerie sono invece esibite opere di scultura che beneficiano della luce diretta proveniente da ampie vetrate. Il resto degli ambienti, soggetti ai movimenti della luce esterna riflessi dal pavimento in cemento, si presenta scarno e suggestivo. Uomini chiave dell'iniziativa che oggi vede la luce sono Leonard Riggio, attuale presidente della fondazione Dia, Michael Govan, direttore e Lynne Cooke, curatore. Prima ancora che il nuovo museo prendesse forma, i responsabili del progetto hanno proceduto ad aumentare il fondo con numerose acquisizioni. Lo stesso Leonard Riggio nel 1997 ha donato alla collezione permanente del Dia tre sculture della serie "Torqued Ellipses" realizzate tra il 1996 e il 1997 da Richard Serra. Nel corso degli anni gli stessi artisti, attraverso regali e vendite, hanno contribuito ad aumentare il fondo dell'istituzione. Fondato nel 1974 da Heiner Friedrich e da Philippa de Menil, il Dia si è preposto come scopo quello di estendere i confini del museo moderno per rispondere ai bisogni e alle ambizioni di un ristretto numero di artisti particolarmente promettenti. Oggi il Dia continua a commissionare e a supportare la realizzazione di installazioni ed esibizioni di lungo termine da parte di giovani artisti i cui lavori riflettono le linee guida dei loro recenti predecessori. Dia:Beacon 3 Beekman street Beacon, New York