Dal 19 settembre al 10 gennaio al Palazzo delle Paure
In arrivo a Lecco i linguaggi sovversivi della Scapigliatura
Daniele Ranzoni, Lo chalet di Villa Ada Ghiffa sul Lago Maggiore, Olio su tela, 100 x 75 cm, Collezione privata
Samantha De Martin
01/09/2020
Lecco - Il vento bohémien della Scapigliatura soffia tra le sale del Palazzo delle Paure, diffondendo sul lungolago di Lecco stili e linguaggi anticonformisti di quelle personalità “travagliate e turbolente, indipendenti come l'aquila delle Alpi e con una maniera eccentrica e disordinata di vivere” come Cletto Arrighi chiamò gli “Scapigliati”.
La rivoluzione esplosa tra Lombardia e Piemonte a partire dagli anni sessanta dell'Ottocento, in un’Italia appena unificata e già in profondo cambiamento, per poi raggiungere tutta la Penisola - grazie a letterati, artisti e musicisti, uniti dalla comune volontà di aprirsi ai modelli europei - è al centro di una mostra in programma dal 19 settembre al 10 gennaio 2021.
Luigi Conconi, Marina, Sinestesia evocativa del mare, 1886, Tempera e acquarello su cartone, 47 x 53 cm, Collezione privata
Il pubblico è invitato a immergersi nei meandri di questo crocevia intellettuale con il culto del vero e acceso da una battaglia antiborghese, per ripercorrere la storia e le istanze del movimento che ha diffuso anche nell’arte il suo spirito di ribellione carico di insoddisfazione nei confronti del provincialismo della cultura risorgimentale e di un romanticismo giudicato languido ed esteriore. A scandire il percorso a cura di Simona Bartolena saranno 80 opere, tra pitture e sculture provenienti da musei pubblici e collezioni private, di artisti quali Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi, rappresentanti di una tendenza che nasce letteraria per estendere poi le sue innovative visioni anche alle altre discipline.
Vespasiano Bignami, Onesto rossore, Acquerello di carta, 34 x 48 cm, Collezione privata
La riflessione che prende forma tra le sezioni della mostra - tra guizzi luministici che traducono vibrazioni dell'animo e insicurezze interiori, pennellate dalla consistenza filamentosa e una pittura incerta, frammentata nei mille rivoli di una realtà fragile - guarda alle origini del movimento pittorico, con opere di Giovanni Carnovali detto il Piccio, e di Federico Faruffini. Ma anche all’importante eredità dell’esperienza scapigliata che ha aperto la strada al divisionismo e alla ricerca di Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Un racconto a 360 gradi muove dalle arti visive per approdare alle altre forme espressive, tessendo un suggestivo e serrato dialogo, fatto di rimandi, dove i temi macabri della letteratura sposano i toni fioriti della pittura e il realismo tematico della scultura, accompagnando gli ospiti del Palazzo delle Paure nelle atmosfere instabili e tormentate di un movimento dalle attitudini internazionali.
Virgilio Ripari, Amore fraterno, Acquerello su carta, 40.5 x 52.5 cm, Collezione privata
Il percorso espositivo mira ad approfondire anche il contributo della Scapigliatura allo sviluppo culturale del territorio lariano e lecchese, con un affondo sulle figure del poeta e librettista Antonio Ghislanzoni e del compositore Amilcare Ponchielli. Arricchiscono l’esposizione anche alcune opere dell’incisore Luigi Conconi, architetto di Villa Pisani-Dossi, la dimora dello scrittore Carlo Dossi, protagonista della Scapigliatura letteraria.
Osservata con lo sguardo di oggi, la Scapigliatura assume così una valenza profondamente attuale, ponendosi, nei suoi atteggiamenti sovversivi, come antefatto delle Avanguardie novecentesche, e anticipando, al tempo stesso, le attitudini esistenziali e le scelte espressive dell’età contemporanea.
L’audioguida della mostra, scaricabile dal sito di Vidicultural e a cura di Simona Bartolena, sarà di supporto alla visita, grazie ad approfondimenti sulle diverse tematiche affrontate dall’esposizione e a tracce audio di brani di romanzi e poesie scapigliate, recitate dall’attore Alessandro Pazzi.
La mostra sarà aperta il mercoledì, dalle 14 alle 18, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.
È possibile effettuare le prenotazioni sul sito di Vivaticket.
Daniele Ranzoni, La giovinetta inglese, 1886, Olio su tela, 36.5 x 50 cm, Collezione privata
Leggi anche:
• In arrivo a Lecco i linguaggi sovversivi della Scapigliatura
• FOTO: La Scapigliatura: Avanguardia ante litteram
La rivoluzione esplosa tra Lombardia e Piemonte a partire dagli anni sessanta dell'Ottocento, in un’Italia appena unificata e già in profondo cambiamento, per poi raggiungere tutta la Penisola - grazie a letterati, artisti e musicisti, uniti dalla comune volontà di aprirsi ai modelli europei - è al centro di una mostra in programma dal 19 settembre al 10 gennaio 2021.
Luigi Conconi, Marina, Sinestesia evocativa del mare, 1886, Tempera e acquarello su cartone, 47 x 53 cm, Collezione privata
Il pubblico è invitato a immergersi nei meandri di questo crocevia intellettuale con il culto del vero e acceso da una battaglia antiborghese, per ripercorrere la storia e le istanze del movimento che ha diffuso anche nell’arte il suo spirito di ribellione carico di insoddisfazione nei confronti del provincialismo della cultura risorgimentale e di un romanticismo giudicato languido ed esteriore. A scandire il percorso a cura di Simona Bartolena saranno 80 opere, tra pitture e sculture provenienti da musei pubblici e collezioni private, di artisti quali Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi, rappresentanti di una tendenza che nasce letteraria per estendere poi le sue innovative visioni anche alle altre discipline.
Vespasiano Bignami, Onesto rossore, Acquerello di carta, 34 x 48 cm, Collezione privata
La riflessione che prende forma tra le sezioni della mostra - tra guizzi luministici che traducono vibrazioni dell'animo e insicurezze interiori, pennellate dalla consistenza filamentosa e una pittura incerta, frammentata nei mille rivoli di una realtà fragile - guarda alle origini del movimento pittorico, con opere di Giovanni Carnovali detto il Piccio, e di Federico Faruffini. Ma anche all’importante eredità dell’esperienza scapigliata che ha aperto la strada al divisionismo e alla ricerca di Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Un racconto a 360 gradi muove dalle arti visive per approdare alle altre forme espressive, tessendo un suggestivo e serrato dialogo, fatto di rimandi, dove i temi macabri della letteratura sposano i toni fioriti della pittura e il realismo tematico della scultura, accompagnando gli ospiti del Palazzo delle Paure nelle atmosfere instabili e tormentate di un movimento dalle attitudini internazionali.
Virgilio Ripari, Amore fraterno, Acquerello su carta, 40.5 x 52.5 cm, Collezione privata
Il percorso espositivo mira ad approfondire anche il contributo della Scapigliatura allo sviluppo culturale del territorio lariano e lecchese, con un affondo sulle figure del poeta e librettista Antonio Ghislanzoni e del compositore Amilcare Ponchielli. Arricchiscono l’esposizione anche alcune opere dell’incisore Luigi Conconi, architetto di Villa Pisani-Dossi, la dimora dello scrittore Carlo Dossi, protagonista della Scapigliatura letteraria.
Osservata con lo sguardo di oggi, la Scapigliatura assume così una valenza profondamente attuale, ponendosi, nei suoi atteggiamenti sovversivi, come antefatto delle Avanguardie novecentesche, e anticipando, al tempo stesso, le attitudini esistenziali e le scelte espressive dell’età contemporanea.
L’audioguida della mostra, scaricabile dal sito di Vidicultural e a cura di Simona Bartolena, sarà di supporto alla visita, grazie ad approfondimenti sulle diverse tematiche affrontate dall’esposizione e a tracce audio di brani di romanzi e poesie scapigliate, recitate dall’attore Alessandro Pazzi.
La mostra sarà aperta il mercoledì, dalle 14 alle 18, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.
È possibile effettuare le prenotazioni sul sito di Vivaticket.
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