Dal 18 marzo a Palazzo delle Paure

Trent'anni di Futurismo si raccontano a Lecco

Tullio Crali, Passione tra le nuvole, Olio su tela, Collezione privata
 

Francesca Grego

08/03/2023

Lecco - Dopo la grande mostra sui maestri del Divisionismo e del Simbolismo, Palazzo delle Paure prosegue i suoi Percorsi nel Novecento dedicati alla grande pittura italiana: dal 18 marzo al 18 giugno, Futuristi. Una generazione all’avanguardia indagherà sul rivoluzionario movimento di Marinetti e compagni nelle sue diverse fasi e declinazioni. “Negli ultimi anni”, ricorda la curatrice Simona Bartolena, “il ruolo di primo piano nel contesto europeo di questa avanguardia nata in Italia è stato ampiamente riconosciuto a livello internazionale, con importanti studi e grandi mostre nei principali musei del mondo. Eppure ancora oggi la conoscenza che di esso ha il grande pubblico non è completa”. Mostre e ricerche, infatti, si sono concentrate prevalentemente sui primi anni del movimento, un momento senza dubbio dirompente, che tuttavia non esaurisce il contributo del Futurismo al Novecento europeo. 

L’esposizione in arrivo a Lecco promette di colmare il vuoto con un racconto in sette capitoli, che ripercorreranno la parabola del Futurismo dagli esordi agli anni Trenta attraverso le opere dei suoi più noti protagonisti: da Giacomo Balla a Fortunato Depero, da Filippo Tommaso Marinetti a Gino Severini, passando per Luigi Russolo, Enrico Prampolini, Antonio Sant’Elia, Tullio Crali. 


Gino Severini, Maternità, 1916. Olio su cartone. Trust Collezione Francesco Tacchini

Dopo le provocatorie invettive di Marinetti contro il “passatismo” e la spasmodica ricerca del nuovo che si intreccia con la storia della Prima Guerra Mondiale, il Futurismo trova un altro passo, meno utopistico e rivoluzionario, ma più vario e artisticamente fecondo. “Al primo periodo che si conclude, di fatto, con la morte precoce di Boccioni, avvenuta nel 1916, seguono altri anni ricchi di spunti di riflessione, interessantissimi quanto a novità di linguaggio e originalità di ricerca”, spiega ancora Bartolena, ed “è proprio in queste successive generazioni che il Futurismo trova la propria unicità rispetto alle altre avanguardie europee”. Spazio dunque al racconto dei rapporti con il Cubismo, con Severini a fare da trait d’union tra due mondi, o alle ipotesi astrattiste di Balla, mentre i lavori sperimentali di Russolo, Roberto Iras Baldessari e Giulio D’Anna portano avanti con esiti innovativi le ricerche sulla resa degli oggetti in movimento. 


Giacomo Balla, Studio per il quadro "La ricerca della verità", 1925. Tempera su carta. Trust Collezione Francesco Tacchini

Nella sua tensione verso un’arte totale, il Futurismo si apre inoltre al dialogo con la musica e il teatro, il cinema e la letteratura, la moda, la cucina, il design, la pubblicità. Lo scopriremo nella sezione Un universo futurista, tra le creazioni di Depero per Campari e i curiosi Intonarumori di Russolo. infine, in un mondo sempre più veloce e tecnologicamente avanzato, l’avanguardia incontra le suggestioni del volo e del cosmo: nasceranno così la corrente dell’Aerofuturismo, che porta in pittura emozioni e prospettive dei viaggi aerei, e una visione più spirituale ed esoterica, caratteristica delle ricerche più tarde. 


Fortunato Depero, Caffè Irrera, 1926-27. Olio su tela. Collezione privata I Courtesy Leo Galleries, Monza © F. Depero Courtesy Archivio Depero

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