A Lucca fino all'8 dicembre la Biennale Internazionale di Fotografia

La grande storia del XX secolo al Photolux Festival

Dario Mitidieri, Pechino, Cina. Un bambino accoglie i soldati cinesi che stanno arrivando in Piazza Tienanmen, solo poche ore prima del massacro; © Dario Mitidieri
 

Francesca Grego

19/11/2019

Lucca - I grandi eventi del Novecento sono protagonisti al Photolux Festival 2019, la rassegna biennale appena inaugurata che fino all'8 dicembre porta nella città toscana il meglio della fotografia internazionale. Più di 20 mostre distribuite in sei sedi espositive, workshop, letture portfolio, conferenze e incontri animeranno il centro storico del capoluogo toscano con il filo conduttore dei Mondi che il XX secolo ha aperto all'umanità e che i fotografi hanno documentato.

Mondi/New Worlds è quello slancio verso la volontà di cambiare il passato, costruendo nel presente un mondo nuovo da consegnare al futuro: il racconto di avvenimenti che hanno per sempre mutato il corso della storia”, spiega il direttore della Biennale Internazionale di Fotografia di Lucca Enrico Stefanelli: “Narrate nell'oggi o nell'allora, abbiamo raccolto storie che parlano di conquiste, di rivoluzioni, di percorsi che hanno portato oltre i muri. Dalla conquista della Luna, passando per la caduta del Muro di Berlino, la rivoluzione iraniana e la strage di Tienanmen, fino alla Russia di Lenin”.

E in effetti ripensando agli anniversari che cadono nel 2019 ci accorgiamo che c'è solo l'imbarazzo della scelta. Al Photolux il viaggio nel XX secolo inizia idealmente con i primi passi dell'uomo sulla Luna, celebrati dalla ricca collettiva 2:56 AM. To the Moon and Back allestita al Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Fotografie d'autore, immagini tratte dagli archivi NASA, videoinstallazioni, oggetti e sculture restituiscono atmosfera e immaginario di un evento che ha fatto epoca.

Facendo un salto in avanti di dieci anni ci ritroviamo a Palazzo Ducale, dove Abbas I The Iranian Revolution ci catapulta nel bel mezzo dei moti che nel 1979 rovesciarono lo scià di Persia portando al potere l'ayatollah Khomeini: protagonisti gli scatti del reporter Magnum Abbas (1944-2018), tornato nel suo paese per documentare una rinascita e subito disilluso dal clima di violenza. Inerzia e forza. Una seconda rivoluzione esplora invece il nuovo corso della fotografia iraniana, che ultimamente è diventata una disciplina universitaria e ha preso la via dell'arte.
Sempre a Palazzo Ducale Magnum Revolution racconta gli oltre 60 anni di storia dell'agenzia Magnum Photos attraverso gli obiettivi dei più importanti reporter del Novecento: da René Burri a Josef Koudelka e Paolo Pellegrin, fino alle primavere arabe e all'era dei social.

Alla caduta del Muro di Berlino e ai suoi ultimi anni sono invece dedicate due esposizioni all'ex Cavallerizza: East Berlin con un reportage censurato di Udo Hesse realizzato tra il 1981 e il 1983 e Berlin 1980-1990 con gli scatti di Stéphane Duroy, mentre a Villa Bottini Behind the Wall di David Appleby ci porta nel backstage di un altro muro, quello del film The Wall dei Pink Floyd.

E poi le foto scottanti di Dario Mitidieri sul massacro di Piazza Tienanmen a Pechino (La notte più lunga, ex Cavallerizza), Cuba oggi secondo Vincent Delbrouk (Chapù. The Youth of la Vibora, Palazzo Ducale), il viaggio di Lenin visto da Davide Monteleone (The April Thesis , Palazzo Ducale), la conquista umana di Marte tra fantascienza e realtà (Gossan: Mars Mission di Joan Fontcuberta, ex Cavallerizza), le peregrinazioni del grande fotoreporter italiano Romano Cagnoni a un anno dalla scomparsa, tra il Vietnam del Nord e il Biafra, il Cile di Pinochet e la rivoluzione contro il regime di Nicolae Ceausescu in Romania (La rivelazione umana, Villa Bottini), fino ai vincitori del Sony World Photography Award (Villa Bottini) e del World Press Photo 2019 (Chiesa di San Cristoforo).  

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