Fino al 15 settembre un viaggio video-fotografico nel tempo

Immaginario Italiano a Matera: 90 anni di storia dagli archivi dell’Istituto Luce

Luce – L’immaginario italiano a Matera
 

Francesca Grego

24/04/2017

Matera - C’è la Storia con la “A” maiuscola, con i suoi grandi eventi e personaggi, ma anche la vita quotidiana, l’evoluzione del costume, i movimenti silenziosi o urlanti che hanno cambiato il Paese nell’ultimo secolo: 500 fotografie scattate dal 1924 a oggi, più 20 videoinstallazioni realizzate a partire da preziosi filmati d’epoca scandiscono il percorso di Luce – L’immaginario italiano a Matera, con inediti paralleli tra scenari nazionali e realtà locale.

L’archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà, la più antica istituzione pubblica di cinema esistente al mondo, apre agli spettatori il proprio patrimonio di immagini, impareggiabile per vastità e ricchezza dei temi trattati, che con tre milioni di filmati e fotografie è incluso dal 2013 nel Registro Memory of the World UNESCO.

Voci, volti, eventi, paesaggi riportano in vita memorie ed emozioni in uno stimolante itinerario multimediale che, dopo le vivide immagini del fascismo e della guerra, attraversa gli anni del boom economico, dell’esplosione demografica e dell’irruzione dei giovani nella vita pubblica del Paese, fino alla svolta degli anni Ottanta e, infine, ai nostri giorni.
Fra le chicche, bellissime e rare sequenze della Liberazione negli angoli più reconditi della Penisola, insieme a un intero capitolo dedicato al cinema, testimone puntuale delle trasformazioni della società italiana.

Significativa la scelta di allestire la mostra nel capoluogo lucano: con la sua storia di degrado e riscatto, “Matera è l’emblema del senso stesso dell’Archivio Storico – spiega il presidente dell’Istituto Luce-Cinecittà Roberto Cicutto – l’esempio più forte della necessità non solo di ricordare, ma di poter mostrare come i veri protagonisti della storia siano le persone comuni”.

All’evoluzione della Città dei Sassi da “vergogna nazionale” negli anni Cinquanta, a Patrimonio dell’Umanità UNESCO (1993) e a Capitale Europea della Cultura nel 2019 è riservata infatti una sezione ad hoc.
La vita e le tradizioni nei rioni antichi fra gli anni Trenta e Sessanta – una sconvolgente realtà parallela anche rispetto al resto del Sud Italia - sono raccontate da fotografie e filmati, molti dei quali inediti, insieme alle storiche visite del Duce e di Alcide De Gasperi, all’esperienza drammatica dello sgombero dei Sassi, al laboratorio di urbanistica che portò alla costruzione di quartieri e borghi rurali all’avanguardia.

Da non perdere le sequenze del film di Romolo Marcellini (1951), da un’inchiesta sui Sassi del giornalista Sandro Feo, all’epoca censurato nella versione per l’estero a causa di scene che avrebbero potuto suscitare “errati e dannosi apprezzamenti sul nostro Paese”: nei suggestivi spazi occupati oggi da strutture ricettive, ristoranti e abitazioni private, famiglie di contadini condividevano le piccole case scavate nella roccia con muli e galline, nel contesto dell’estrema miseria del secondo dopoguerra.

A cura di Gabriele d’Autilia e Roland Sejko per Istituto Luce, Luce - L’immaginario italiano a Matera sarà visitabile fino al 15 settembre presso l’ex Ospedale di San Rocco e la sede della Fondazione Sassi, nella cornice degli antichi rioni dove la storia dialoga con il presente.

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