L'inaugurazione a Palazzo Reale il 16 aprile 2015
Con Leonardo Milano entra nella storia

Leonardo da Vinci, Ritratto di dama (La Belle Ferronnière o “Presunto ritratto di Lucrezia Crivelli”), 1493-1495 circa, Olio su tavola di noce, 45 x 63 cm, Parigi, Musée du Louvre, Département des Peintures, Collezione dell’Imperatore Francesco I
Ludovica Sanfelice
14/04/2015
Milano - Praticamente Expo comincia oggi a Palazzo Reale, con l'"esposizione universale" dedicata al genio di Leonardo che è già nella storia. Oltre ad essere la mostra più grande mai realizzata su da Vinci in Italia, il percorso si colloca come punto di svolta nelle indagini relative agli elaborati processi cognitivi e creativi con cui Leonardo si accostò al mondo attraverso l'osservazione rigorosamente scientifica della natura. Rinunciando infatti ad un approccio cronologico, la curatela di Pietro Marani e Maria Teresa Fiorio adotta uno sguardo tematico sull'enciclopedica produzione leonardesca puntando a penetrarne il "disegno", di pari passo con il progressivo ampliarsi del suo territorio di esplorazione.
L'apertura delle sale di Palazzo Reale nell'anniversario della nascita del maestro, inaugura di fatto il programma di "Expo in città" presentando al pubblico un progetto milanese al cento per cento, realizzato e prodotto nella città d'elezione del maestro che qui lasciò traccia indelebile del suo operato.
Il maxi appuntamento, costato cinque anni di lavoro, è la prova che l'unione fa la forza poichè riesce nell'impresa titanica di far convergere in un solo luogo un corpus di opere di dimensioni strabilianti, merito del convinto sostegno delle maggiori istituzioni cittadine, italiane (con qualche eccezione: molto amara l'assenza dell'Annunciazione degli Uffizi) e internazionali (Parigi, Londra, Washington, il Vaticano) che hanno collaborato prestando capolavori come l'Uomo Vitruviano, il san Gerolamo, la Belle Ferroniere, guidati dall'intenzione di partecipare ad un evento unico dal punto di vista scientifico e divulgativo.
La promessa è quella di un'esperienza che, oltre la meraviglia estetica, richiederà al pubblico una partecipazione attiva nel guardare dentro le opere librandosi su un filo teso che da un'opera all'altra intreccia confronti, corrispondenze e rimandi sulla scia del pensiero veloce di un genio che cercò la chiave di volta per accedere ai segreti dell'universo attraverso lo studio ossessivo, l'ingegno, e lo spirito visionario fino a ripiegarsi nelle conclusioni nella afflitta consapevolezza di non poter dominare tutti i campi del sapere.
A chiudere il circuito, l'ironica raccolta di opere antiche e contemporane ispirate alla più grande delle assenti: la Gioconda.
La scommessa di realizzare la più complessa e affascinante rassegna su Leonardo è vinta e Milano rivendica il suo ruolo di capitale del pensiero creativo attraverso la testimonianza alta e potente che il pubblico di Expo scoprirà nelle sale della mostra.
Per approfondimenti:
La guida d'arte di Milano
Tre prestiti del Louvre per l'Expo di Milano
FOTO: I dieci capolavori da non perdere a Milano
Un Cenacolo virtuale per l'Expo
Essere Leonardo da Vinci
Ammirare il Cenacolo sotto una nuova luce
L'apertura delle sale di Palazzo Reale nell'anniversario della nascita del maestro, inaugura di fatto il programma di "Expo in città" presentando al pubblico un progetto milanese al cento per cento, realizzato e prodotto nella città d'elezione del maestro che qui lasciò traccia indelebile del suo operato.
Il maxi appuntamento, costato cinque anni di lavoro, è la prova che l'unione fa la forza poichè riesce nell'impresa titanica di far convergere in un solo luogo un corpus di opere di dimensioni strabilianti, merito del convinto sostegno delle maggiori istituzioni cittadine, italiane (con qualche eccezione: molto amara l'assenza dell'Annunciazione degli Uffizi) e internazionali (Parigi, Londra, Washington, il Vaticano) che hanno collaborato prestando capolavori come l'Uomo Vitruviano, il san Gerolamo, la Belle Ferroniere, guidati dall'intenzione di partecipare ad un evento unico dal punto di vista scientifico e divulgativo.
La promessa è quella di un'esperienza che, oltre la meraviglia estetica, richiederà al pubblico una partecipazione attiva nel guardare dentro le opere librandosi su un filo teso che da un'opera all'altra intreccia confronti, corrispondenze e rimandi sulla scia del pensiero veloce di un genio che cercò la chiave di volta per accedere ai segreti dell'universo attraverso lo studio ossessivo, l'ingegno, e lo spirito visionario fino a ripiegarsi nelle conclusioni nella afflitta consapevolezza di non poter dominare tutti i campi del sapere.
A chiudere il circuito, l'ironica raccolta di opere antiche e contemporane ispirate alla più grande delle assenti: la Gioconda.
La scommessa di realizzare la più complessa e affascinante rassegna su Leonardo è vinta e Milano rivendica il suo ruolo di capitale del pensiero creativo attraverso la testimonianza alta e potente che il pubblico di Expo scoprirà nelle sale della mostra.
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