A Milano dal 19 giugno al 6 ottobre
Donne, amori, desideri: le tele dei preraffaelliti "rivivono" a Palazzo Reale
Dante Gabriel Rossetti, Aurelia (L’amante di Fazio), 1863-73, olio su tavola di mogano, 36,8 X 43,2 cm, Londra. Courtesy Tate London 2019
Samantha De Martin
18/06/2019
Milano - Mentre l’Europa del 1848 è alle prese con rivoluzioni politiche e sociali, in Inghilterra sette studenti, ostili alle formule apprese alla Royal Academy, si uniscono per dare vita a una rivoluzione artistica.
Trovando in Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt i loro leader, si impegnano a liberare la pittura britannica dalle convenzioni e dalla dipendenza dai vecchi maestri, introducendo nell’arte e nella poesia un nuovo realismo.
Sono gli uomini e le donne della cerchia cosiddetta “preraffaellita” che sperimentano nuove convinzioni e stili di vita, radicali quanto la loro arte. Gli stessi che trapelano dai dipinti in mostra al pubblico, per la prima volta a Palazzo Reale dal 19 giugno al 6 ottobre, grazie a uno straordinario progetto di collaborazione con la Tate Britain.
Il percorso dal titolo “Preraffaelliti. Amore e desiderio”, promosso e prodotto dal Comune di MilanoCultura, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, porta in Italia circa 80 opere - e tra queste alcuni iconici dipinti che difficilmente lasciano il Regno Unito - come l’Ofelia di John Everett Millais, Amore d’aprile di Arthur Hughes, la Lady of Shalott di John William Waterhouse.
L’amore, la fedeltà alla natura e alla sua riproduzione fedele, la poesia, le storie medievali, il mito, la bellezza in tutte le sue forme, ma anche i cambiamenti sociali, l’emigrazione, le preoccupazioni per la cura e l’educazione dei figli. La poetica del movimento - il cui nome rimanda all’ammirazione per i pionieristici artisti del Medioevo italiano, prima che gli stili “raffaelliti” del Rinascimento si affermassero nel campo dell’arte - emerge con vigore dai lavori dei 18 artisti in mostra. Tra i primi a dipingere dal vero, con luce naturale e colori brillanti, e a rappresentare le donne ora come dee, ora come incantatrici o mitiche femmes fatales, questi artisti, accomunati da uno stile di vita bohémien, furono artefici di una sorta di “modernità medievale” per la loro epoca in rapida evoluzione, attingendo dalla letteratura e dalla vita reale storie d’amore adatte alle loro stesse esistenze.
La nuova intimità psicologica nella quale gesti, espressioni e segnali iconografici rivelano i pensieri e i sentimenti profondi dei loro protagonisti, passa attraverso dipinti “iconici” su temi che spaziano dalla Commedia di Dante al paesaggio italiano.
La mostra a Palazzo Reale si sofferma sull’impatto che il movimento artistico produsse sul modo di concepire l’arte, dimostrando come il fascino esercitato da questi artisti sia ancora oggi straordinariamente attuale.
Con l'esposizione “Preraffaelliti. Amore e Desiderio” i personaggi dei dipinti usciranno dalle cornici e e dalle sale di Palazzo Reale per salire sul palcoscenico e incantare il pubblico con le loro appassionate storie.
Martedì 18, mercoledì 19 e giovedì 20 giugno, alle ore 21.30 in Piazzetta Reale, alcune delle tele più famose della collezione in mostra prenderanno vita grazie a un tableau vivant. Sei attori teatrali della compagnia napoletana “Teatri 35” faranno rivivere allo spettatore alcune scene dei dipinti ottocenteschi in mostra.
Leggi anche:
• Preraffaelliti. Amore e desiderio
• I Preraffaelliti in mostra a Torino
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Sono gli uomini e le donne della cerchia cosiddetta “preraffaellita” che sperimentano nuove convinzioni e stili di vita, radicali quanto la loro arte. Gli stessi che trapelano dai dipinti in mostra al pubblico, per la prima volta a Palazzo Reale dal 19 giugno al 6 ottobre, grazie a uno straordinario progetto di collaborazione con la Tate Britain.
Il percorso dal titolo “Preraffaelliti. Amore e desiderio”, promosso e prodotto dal Comune di MilanoCultura, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, porta in Italia circa 80 opere - e tra queste alcuni iconici dipinti che difficilmente lasciano il Regno Unito - come l’Ofelia di John Everett Millais, Amore d’aprile di Arthur Hughes, la Lady of Shalott di John William Waterhouse.
L’amore, la fedeltà alla natura e alla sua riproduzione fedele, la poesia, le storie medievali, il mito, la bellezza in tutte le sue forme, ma anche i cambiamenti sociali, l’emigrazione, le preoccupazioni per la cura e l’educazione dei figli. La poetica del movimento - il cui nome rimanda all’ammirazione per i pionieristici artisti del Medioevo italiano, prima che gli stili “raffaelliti” del Rinascimento si affermassero nel campo dell’arte - emerge con vigore dai lavori dei 18 artisti in mostra. Tra i primi a dipingere dal vero, con luce naturale e colori brillanti, e a rappresentare le donne ora come dee, ora come incantatrici o mitiche femmes fatales, questi artisti, accomunati da uno stile di vita bohémien, furono artefici di una sorta di “modernità medievale” per la loro epoca in rapida evoluzione, attingendo dalla letteratura e dalla vita reale storie d’amore adatte alle loro stesse esistenze.
La nuova intimità psicologica nella quale gesti, espressioni e segnali iconografici rivelano i pensieri e i sentimenti profondi dei loro protagonisti, passa attraverso dipinti “iconici” su temi che spaziano dalla Commedia di Dante al paesaggio italiano.
La mostra a Palazzo Reale si sofferma sull’impatto che il movimento artistico produsse sul modo di concepire l’arte, dimostrando come il fascino esercitato da questi artisti sia ancora oggi straordinariamente attuale.
Con l'esposizione “Preraffaelliti. Amore e Desiderio” i personaggi dei dipinti usciranno dalle cornici e e dalle sale di Palazzo Reale per salire sul palcoscenico e incantare il pubblico con le loro appassionate storie.
Martedì 18, mercoledì 19 e giovedì 20 giugno, alle ore 21.30 in Piazzetta Reale, alcune delle tele più famose della collezione in mostra prenderanno vita grazie a un tableau vivant. Sei attori teatrali della compagnia napoletana “Teatri 35” faranno rivivere allo spettatore alcune scene dei dipinti ottocenteschi in mostra.
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