Dal 29 giugno al 25 settembre 2016
Milano rende omaggio a Emilio Isgrò
![](http://www.arte.it/foto/600x450/d8/50655-04.jpg)
Erasure, 196484.5x84.5 cmmixed media on canvas mounted on boardPrivate collection
Ludovica Sanfelice
29/06/2016
Milano - La parola a Emilio Isgrò
Figura unica nel panorama dell’arte contemporanea italiana, Emilio Isgrò è l’artista del testo, delle espressioni mutilate, censurate, svuotate e quindi riempite di nuovi significati. La sua natura artistica fluttua tra libri, poesie, drammi, tragedie teatrali e articoli sui giornali tenendo stretta la parola all’interno di un linguaggio personalissimo.
Una grande antologica allestita contemporaneamente in sedi diverse celebra a Milano il suo genio.
Un viaggio, tre stazioni
Il viaggio comincia Palazzo Reale, dove trovano collocazione oltre duecento lavori storici. Un nucleo organizzato per blocchi tematici con pause assegnate alle installazioni, aspetto particolarmente significativo ma poco esplorato dell’ampia produzione del maestro. Una riflessione sull’identità e l’autorialità, ispiratrici negli anni Sessanta/Settanta di opere come Il Cristo Cancellatore e Dichiaro di non essere Emilio Isgrò che quarant’anni più tardi si evolverà in Dichiaro di essere Emilio Isgrò. Forte rilievo poi all’arte generale del segno con cancellature illustri come l’Enciclopedia Treccani, I promessi sposi non erano due e la Costituzione cancellata, e le prime poesie visive. Tra le chicche l’installazione-partitura per quindici pianoforti Chopin riproposta al centro del percorso espositivo e il ciclo Guglielmo Tell, presentato nella sala personale alla 45° Biennale di Venezia (1993) e ora riallestito a Palazzo Reale.
La mostra ha una seconda base alle Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo che per la prima volta apre alle esposizioni il caveau dove viene custodita come un tesoro L’occhio di Alessandro Manzoni,cancellazione del famoso ritratto di Hayez.
A Manzoni, Isgrò attribuisce lo spirito dell’unità nazionale e questo conduce alla terza tappa dell’antologica diffusa in più sedi che si conclude proprio a Casa del Manzoni dove a distanza di cinquant’anni l’artista ritorna ai Promessi Sposi cancellandone venticinque volumi (+ 10).
Consulta anche:
Guida d'arte di Milano
Figura unica nel panorama dell’arte contemporanea italiana, Emilio Isgrò è l’artista del testo, delle espressioni mutilate, censurate, svuotate e quindi riempite di nuovi significati. La sua natura artistica fluttua tra libri, poesie, drammi, tragedie teatrali e articoli sui giornali tenendo stretta la parola all’interno di un linguaggio personalissimo.
Una grande antologica allestita contemporaneamente in sedi diverse celebra a Milano il suo genio.
Un viaggio, tre stazioni
Il viaggio comincia Palazzo Reale, dove trovano collocazione oltre duecento lavori storici. Un nucleo organizzato per blocchi tematici con pause assegnate alle installazioni, aspetto particolarmente significativo ma poco esplorato dell’ampia produzione del maestro. Una riflessione sull’identità e l’autorialità, ispiratrici negli anni Sessanta/Settanta di opere come Il Cristo Cancellatore e Dichiaro di non essere Emilio Isgrò che quarant’anni più tardi si evolverà in Dichiaro di essere Emilio Isgrò. Forte rilievo poi all’arte generale del segno con cancellature illustri come l’Enciclopedia Treccani, I promessi sposi non erano due e la Costituzione cancellata, e le prime poesie visive. Tra le chicche l’installazione-partitura per quindici pianoforti Chopin riproposta al centro del percorso espositivo e il ciclo Guglielmo Tell, presentato nella sala personale alla 45° Biennale di Venezia (1993) e ora riallestito a Palazzo Reale.
La mostra ha una seconda base alle Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo che per la prima volta apre alle esposizioni il caveau dove viene custodita come un tesoro L’occhio di Alessandro Manzoni,cancellazione del famoso ritratto di Hayez.
A Manzoni, Isgrò attribuisce lo spirito dell’unità nazionale e questo conduce alla terza tappa dell’antologica diffusa in più sedi che si conclude proprio a Casa del Manzoni dove a distanza di cinquant’anni l’artista ritorna ai Promessi Sposi cancellandone venticinque volumi (+ 10).
Consulta anche:
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