Hi tech e valorizzazione
Nuovo allestimento per “Il bacio” di Hayez
Francesco Hayez, Il bacio, 1859
L. Sanfelice
24/09/2015
Milano - La Pinacoteca di Brera presenta il nuovo allestimento de "Il bacio" di Francesco Hayez, realizzato nell'ambito del percorso di valorizzazione a tappe costruito per il progetto di promozione culturale "Milano città al bacio".
Il dipinto, che maggiormente rappresenta la collezione e che è stato scelto anche come ambasciatore del patrimonio milanese durante i mesi di Expoincittà, è già stato posto al centro della sala che Brera riserva all'Ottocento, ma dal 23 settembre si arricchisce di una postazione multimediale che attraverso tre tablet darà accesso ad un'app sviluppata per illustrare ai visitatori la storia del quadro e il suo ruolo nel constesto delle vicende risorgimentali.
Il capolavoro che raffigura il bacio che un giovane da alla fidanzata prima di partire per la guerra, venne commissionato dal conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto e presentato all'Esposizione di Brera nel 1859, anno in cui Milano era stata liberata dagli austriaci grazie all'intervento degli eserciti francese e piemontese. Grazie agli approfondimenti proposti, il visitatore scoprirà così, ad esempio, che alcuni riflessi di questi episodi storici vennero infusi nel quadro. A partire dai colori delle vesti.
Nella nuova collocazione, inoltre. il dipinto godrà della compagnia delle altre opere di Hayez conservate a Brera: "Pietro Rossi", "Ritratto di Alessandro Manzoni", "Malinconia" e "Betsabea".
L'evento si lega infine ad un progetto che ha coinvolto venti studenti dell’Accademia di Brera invitati a realizzare rielaborazioni dell'opera che verranno vendute all’asta per beneficenza il 29 ottobre. Al pubblico la possibilità di votare la versione preferita su: www.milanocittaalbacio.it.
Il dipinto, che maggiormente rappresenta la collezione e che è stato scelto anche come ambasciatore del patrimonio milanese durante i mesi di Expoincittà, è già stato posto al centro della sala che Brera riserva all'Ottocento, ma dal 23 settembre si arricchisce di una postazione multimediale che attraverso tre tablet darà accesso ad un'app sviluppata per illustrare ai visitatori la storia del quadro e il suo ruolo nel constesto delle vicende risorgimentali.
Il capolavoro che raffigura il bacio che un giovane da alla fidanzata prima di partire per la guerra, venne commissionato dal conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto e presentato all'Esposizione di Brera nel 1859, anno in cui Milano era stata liberata dagli austriaci grazie all'intervento degli eserciti francese e piemontese. Grazie agli approfondimenti proposti, il visitatore scoprirà così, ad esempio, che alcuni riflessi di questi episodi storici vennero infusi nel quadro. A partire dai colori delle vesti.
Nella nuova collocazione, inoltre. il dipinto godrà della compagnia delle altre opere di Hayez conservate a Brera: "Pietro Rossi", "Ritratto di Alessandro Manzoni", "Malinconia" e "Betsabea".
L'evento si lega infine ad un progetto che ha coinvolto venti studenti dell’Accademia di Brera invitati a realizzare rielaborazioni dell'opera che verranno vendute all’asta per beneficenza il 29 ottobre. Al pubblico la possibilità di votare la versione preferita su: www.milanocittaalbacio.it.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Brescia | Fino al 15 febbraio presso il Castello di Brescia
Il Museo del Risorgimento di Brescia, scrigno di memoria e innovazione digitale, chiude il 2025 con un focus su Anita Garibaldi
-
Perugia | A Perugia dal 14 marzo
Giotto e San Francesco, il racconto di una rivoluzione
-
Piacenza | In mostra fino al 3 maggio 2026
Piacenza, città delle Sibille. Il mito rivive a Palazzo Farnese
-
Brescia | 1826-2026: a Brescia il bicentenario del ritrovamento della Vittoria Alata
A Brescia Francesco Vezzoli dà nuova vita al mito, nel dialogo tra la Vittoria Alata e l'Idolino di Pesaro
-
Milano | Dal 28 novembre a Milano
Eterno e visione: il Neoclassicismo dà spettacolo alle Gallerie d’Italia
-
Brescia | Intervista a Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei
Educazione, identità e inclusività: è la formula di Fondazione Brescia Musei. Ne parla Stefano Karadjov