Tour in 13 tappe per l’opera dedicata a Don Puglisi
Rinascere dal Dolore: l’arte contro la mafia
Museo di San Fedele. Itinerari di arte e fede |
Rinascere dal Dolore
Francesca Grego
28/03/2017
Milano - Parte da Milano, e precisamente dal Museo di San Fedele, il lungo viaggio dell’opera di Claudio Parmiggiani che testimonierà l’impegno nel sociale dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani in 13 tappe lungo la penisola.
Nel ventennale della sua fondazione, l’Associazione ha scelto la potenza espressiva di un artista di respiro contemporaneo e internazionale per il proprio dono alla Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi di Palermo, sacerdote siciliano ucciso dalla mafia nel 1993.
Sulla superficie di una spessa lastra di vetro, levigata e riflettente come uno specchio, si apre uno squarcio, come per un colpo violento: una ferita che attrae l’attenzione sulla distruttività del gesto, ma subito dopo invita a varcare la soglia e ad addentrarsi nelle nere profondità del cristallo per rintracciare il senso oltre il dramma.
Il riferimento a Don Puglisi è immediato: alla sua esistenza luminosa, all’atroce assassinio con due colpi di pistola alla nuca, alla sua opera brutalmente troncata, ma anche all’energia trasformativa che può nascere dall’esperienza di una tragedia e irradiarsi nel mondo attraverso l’esempio.
Dal Museo di San Fedele, dove sarà esposta fino all’8 aprile in eloquente dialogo con la Corona di Spine dello stesso Parmiggiani, Untitled partirà per il tour Rinascere dal Dolore: cinque mesi per 12 mostre in altrettanti musei italiani, coronati dall’approdo finale del 13 settembre a Palermo, nel doppio anniversario della nascita e della morte di Don Pino.
Dal Museo Barnareggi di Bergamo, che nella cornice cinquecentesca di Palazzo Bassi Rathgeb custodisce le creazioni di Lorenzo Lotto e Rembrandt, fino ai Musei Diocesani di Salerno, Rossano e Reggio Calabria, fra dipinti, avori intagliati, preziose oreficerie sacre e il Codex Purpureus Rossanensis, evangeliario greco del V secolo illustrato da 15 splendide miniature.
Un sorprendente itinerario in cui il contemporaneo dialoga con l’arte e la cultura antiche in eventi espositivi ad hoc, alla scoperta dei tesori che in vent’anni i musei della rete AMEI si sono impegnati a catalogare, conservare e promuovere in alcuni degli angoli più belli della nostra penisola.
Nel ventennale della sua fondazione, l’Associazione ha scelto la potenza espressiva di un artista di respiro contemporaneo e internazionale per il proprio dono alla Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi di Palermo, sacerdote siciliano ucciso dalla mafia nel 1993.
Sulla superficie di una spessa lastra di vetro, levigata e riflettente come uno specchio, si apre uno squarcio, come per un colpo violento: una ferita che attrae l’attenzione sulla distruttività del gesto, ma subito dopo invita a varcare la soglia e ad addentrarsi nelle nere profondità del cristallo per rintracciare il senso oltre il dramma.
Il riferimento a Don Puglisi è immediato: alla sua esistenza luminosa, all’atroce assassinio con due colpi di pistola alla nuca, alla sua opera brutalmente troncata, ma anche all’energia trasformativa che può nascere dall’esperienza di una tragedia e irradiarsi nel mondo attraverso l’esempio.
Dal Museo di San Fedele, dove sarà esposta fino all’8 aprile in eloquente dialogo con la Corona di Spine dello stesso Parmiggiani, Untitled partirà per il tour Rinascere dal Dolore: cinque mesi per 12 mostre in altrettanti musei italiani, coronati dall’approdo finale del 13 settembre a Palermo, nel doppio anniversario della nascita e della morte di Don Pino.
Dal Museo Barnareggi di Bergamo, che nella cornice cinquecentesca di Palazzo Bassi Rathgeb custodisce le creazioni di Lorenzo Lotto e Rembrandt, fino ai Musei Diocesani di Salerno, Rossano e Reggio Calabria, fra dipinti, avori intagliati, preziose oreficerie sacre e il Codex Purpureus Rossanensis, evangeliario greco del V secolo illustrato da 15 splendide miniature.
Un sorprendente itinerario in cui il contemporaneo dialoga con l’arte e la cultura antiche in eventi espositivi ad hoc, alla scoperta dei tesori che in vent’anni i musei della rete AMEI si sono impegnati a catalogare, conservare e promuovere in alcuni degli angoli più belli della nostra penisola.
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