Dal 15 settembre al 18 febbraio a Modena
L'art déco in tasca: calendarietti e réclame tra il 1920 e il 1940

Calendarietto creazione Momi Torino, collezione Borsari 1870, Parma. Courtesy of Museo della Figurina
Samantha De Martin
18/08/2017
Modena - Seducenti dive del cinema, fantastiche evasioni, il fascino esotico di luoghi lontani, avvolti da delicate fragranze.
È il prezioso universo dei calendarietti tascabili, detti “del barbiere”, che negli anni Trenta catapultavano chi tornava a casa dopo la barba, in ambientazioni da sogno tra le profusioni d'oro e d'argento che ne ornavano le pagine.
Il Museo della Figurina di Modena, dal 15 settembre al 18 febbraio, ospita L'arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica. 1920-1940, un autentico viaggio nel tempo e tra i costumi dell'Italia attraverso una forma d'arte molto diffusa e apprezzata nel ventennio che intercorre tra le due guerre mondiali e che assiste alla nascita e all'evoluzione dell'Art déco.
Circa 80 calendari da tasca - accanto a confezioni di profumi ed etichette, cosmetici e oggetti rari, tra i quali un curioso apparecchio spruzza-profumo a monete degli anni Trenta - sfilano lungo un percorso espositivo suddiviso per tematiche, dalla profumeria alla seduzione, dalla letteratura al fascino dell'Oriente. Specchio dei gusti, delle tecniche pubblicitarie e dei consumi del secolo scorso, i calendarietti - che condividono con le figurine il piccolo formato, le tecniche di stampa e la vocazione a diventare oggetti da collezione - rappresentano preziosi documenti dal punto di vista della storia della grafica e dell'arte, perché spesso firmati da artisti famosi.
La stagione che rivive al Museo della Figurina è quella più fortunata per la micrografica, grazie all'apporto di illustratori come De Bellis e Carboni, ma soprattutto grazie all'estetica nuova, ricca di fascino ed eleganza, a quel linguaggio figurativo fondato sull'armonia geometrica e su inconfondibili motivi ritmici.
Qualcuno ricorderà anche l'essenza, spesso reclamizzata al suo interno, che accompagnava il piccolo almanacco di dodici o sedici facciate, divenuto un genere artistico autonomo grazie ai suoi inconfondibili contenuti ispirati all'universo della bellezza, dei cosmetici e dei profumi. Ed è per rievocare al meglio quel contesto che sabato 16 e domenica 17 settembre i visitatori potranno riscoprire le fragranze antiche partecipando all'appuntamento Questione di naso. Indovina l'odore, un percorso olfattivo a ingresso libero per testare la capacità dei partecipanti di riconoscere gli odori.
Leggi anche:
• Da Rovereto a Parma va in scena l'arte della pubblicità
• L'Art déco nella collezione Parenti
• Pubblicità. La nascita della comunicazione moderna
È il prezioso universo dei calendarietti tascabili, detti “del barbiere”, che negli anni Trenta catapultavano chi tornava a casa dopo la barba, in ambientazioni da sogno tra le profusioni d'oro e d'argento che ne ornavano le pagine.
Il Museo della Figurina di Modena, dal 15 settembre al 18 febbraio, ospita L'arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica. 1920-1940, un autentico viaggio nel tempo e tra i costumi dell'Italia attraverso una forma d'arte molto diffusa e apprezzata nel ventennio che intercorre tra le due guerre mondiali e che assiste alla nascita e all'evoluzione dell'Art déco.
Circa 80 calendari da tasca - accanto a confezioni di profumi ed etichette, cosmetici e oggetti rari, tra i quali un curioso apparecchio spruzza-profumo a monete degli anni Trenta - sfilano lungo un percorso espositivo suddiviso per tematiche, dalla profumeria alla seduzione, dalla letteratura al fascino dell'Oriente. Specchio dei gusti, delle tecniche pubblicitarie e dei consumi del secolo scorso, i calendarietti - che condividono con le figurine il piccolo formato, le tecniche di stampa e la vocazione a diventare oggetti da collezione - rappresentano preziosi documenti dal punto di vista della storia della grafica e dell'arte, perché spesso firmati da artisti famosi.
La stagione che rivive al Museo della Figurina è quella più fortunata per la micrografica, grazie all'apporto di illustratori come De Bellis e Carboni, ma soprattutto grazie all'estetica nuova, ricca di fascino ed eleganza, a quel linguaggio figurativo fondato sull'armonia geometrica e su inconfondibili motivi ritmici.
Qualcuno ricorderà anche l'essenza, spesso reclamizzata al suo interno, che accompagnava il piccolo almanacco di dodici o sedici facciate, divenuto un genere artistico autonomo grazie ai suoi inconfondibili contenuti ispirati all'universo della bellezza, dei cosmetici e dei profumi. Ed è per rievocare al meglio quel contesto che sabato 16 e domenica 17 settembre i visitatori potranno riscoprire le fragranze antiche partecipando all'appuntamento Questione di naso. Indovina l'odore, un percorso olfattivo a ingresso libero per testare la capacità dei partecipanti di riconoscere gli odori.
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