Dal 28 giugno nella Valle dell'Hudson un nuovo museo per l'Arte Povera
A New York apre Magazzino, un omaggio all'arte italiana contemporanea
 
										
										 
										
										
																		
																									L'esterno del Magazzino Italian Art. Ph. by Marco Anelli. Courtesy of Magazzino Italian Art New York
															
							Samantha De Martin
30/06/2017
							Mondo -  Da magazzino agricolo a monumento celebrativo dell'arte italiana contemporanea e del dopoguerra.
A Cold Spring, tra la lussureggiante Valle dell'Hudson, dove i paesaggisti romantici dell'Hudson River School gettarono le basi del loro idealizzato inno alla natura, nasce Magazzino Italian Art, un nuovo spazio dedicato all'arte made in Italy che schiude i suoi cancelli ai rappresentanti del movimento dell'Arte Povera, ma anche a numerosi artisti della generazione successiva.
A salutare l'apertura, non poteva che essere un omaggio alla pioniera del movimento artistico nato a metà degli anni Sessanta in aperta polemica con l'arte tradizionale, strenuo sostenitore dei materiali semplici, talvolta effimeri.
La mostra Margherita Stein: Rebel With a Cause celebra, quindi, la storica fondatrice della galleria torinese Christian Stein, raccogliendo l'eredità lasciata dalla famiglia negli Stati Uniti e rinnovando il dialogo intorno all'arte italiana del dopoguerra. In continuità con la missione di Margherita Stein - una delle principali galleriste italiane della sua generazione, che ha fortemente contribuito alla diffusione del movimento dell'Arte Povera in Italia, in Europa e, più tardi, negli Stati Uniti - la mostra inaugurale e la programmazione di Magazzino mirano a promuovere il dialogo e la ricerca storica sull’arte italiana del passato e del presente.
«Quasi tutte le opere in mostra - spiega il direttore Vittorio Calabrese - non sono mai state esposte prima negli Stati Uniti. Non le presentiamo in ordine cronologico, ma con l’intento di evidenziare l’individualità dell’approccio distintivo di ciascun artista. Il nostro obiettivo è quello di sostenere l’arte italiana e gli artisti contemporanei internazionali solidamente legati alla cultura italiana con la stessa forza mostrata dalla Stein durante la sua vita».
A inaugurare Magazzino, sono infatti opere che coprono un arco di oltre quattro decenni, dai lavori di Giovanni Anselmo e di Alighiero Boetti, a quelli di Mario Merz e Marisa Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Marco Bagnoli, Domenico Bianchi e Remo Salvadori.
L'ex magazzino agricolo, convertito in centrale del latte e recentemente in fabbrica di computer, è stato al centro di un ambizioso progetto guidato dall’architetto spagnolo Miguel Quismondo, che, raddoppiando la metratura dello spazio precedente, ha trasformato l’originaria forma a L in un rettangolo, mantenendo la corte centrale e creando un dialogo tra l’esistente e la parte aggiunta.
Questa struttura all’avanguardia che vanta oltre 2mila metri quadri di spazio espositivo e una biblioteca con 5mila pubblicazioni sull’arte italiana - accessibile gratuitamente, su appuntamento, a residenti, studenti, accademici - esporrà le opere provenienti dalla collezione Olnick Spanu.
Oltre a rappresentare un prezioso tassello dell'identità italiana nel panorama artistico a stelle e strisce, Magazzino, sarà anche una vivace fucina di progetti. Ne è un esempio The Campi, un'idea di scultura sonora dell'artista Melissa McGill, che ricorda le caratteristiche piazze veneziane, riproducendo il suono, e quindi la vita, di questi emblematici centri di cultura.
Magazzino Italian Art ospiterà, infine, anche una programmazione didattica dedicata ai visitatori e alla comunità locale, oltre a mostre temporanee accolte a rotazione, due volte all’anno, in una delle sue gallerie.
Leggi anche:
• Capolavori d'Italia in mostra a New York
• La riscoperta dell'America negli artisti italiani del Novecento
						
					A Cold Spring, tra la lussureggiante Valle dell'Hudson, dove i paesaggisti romantici dell'Hudson River School gettarono le basi del loro idealizzato inno alla natura, nasce Magazzino Italian Art, un nuovo spazio dedicato all'arte made in Italy che schiude i suoi cancelli ai rappresentanti del movimento dell'Arte Povera, ma anche a numerosi artisti della generazione successiva.
A salutare l'apertura, non poteva che essere un omaggio alla pioniera del movimento artistico nato a metà degli anni Sessanta in aperta polemica con l'arte tradizionale, strenuo sostenitore dei materiali semplici, talvolta effimeri.
La mostra Margherita Stein: Rebel With a Cause celebra, quindi, la storica fondatrice della galleria torinese Christian Stein, raccogliendo l'eredità lasciata dalla famiglia negli Stati Uniti e rinnovando il dialogo intorno all'arte italiana del dopoguerra. In continuità con la missione di Margherita Stein - una delle principali galleriste italiane della sua generazione, che ha fortemente contribuito alla diffusione del movimento dell'Arte Povera in Italia, in Europa e, più tardi, negli Stati Uniti - la mostra inaugurale e la programmazione di Magazzino mirano a promuovere il dialogo e la ricerca storica sull’arte italiana del passato e del presente.
«Quasi tutte le opere in mostra - spiega il direttore Vittorio Calabrese - non sono mai state esposte prima negli Stati Uniti. Non le presentiamo in ordine cronologico, ma con l’intento di evidenziare l’individualità dell’approccio distintivo di ciascun artista. Il nostro obiettivo è quello di sostenere l’arte italiana e gli artisti contemporanei internazionali solidamente legati alla cultura italiana con la stessa forza mostrata dalla Stein durante la sua vita».
A inaugurare Magazzino, sono infatti opere che coprono un arco di oltre quattro decenni, dai lavori di Giovanni Anselmo e di Alighiero Boetti, a quelli di Mario Merz e Marisa Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Marco Bagnoli, Domenico Bianchi e Remo Salvadori.
L'ex magazzino agricolo, convertito in centrale del latte e recentemente in fabbrica di computer, è stato al centro di un ambizioso progetto guidato dall’architetto spagnolo Miguel Quismondo, che, raddoppiando la metratura dello spazio precedente, ha trasformato l’originaria forma a L in un rettangolo, mantenendo la corte centrale e creando un dialogo tra l’esistente e la parte aggiunta.
Questa struttura all’avanguardia che vanta oltre 2mila metri quadri di spazio espositivo e una biblioteca con 5mila pubblicazioni sull’arte italiana - accessibile gratuitamente, su appuntamento, a residenti, studenti, accademici - esporrà le opere provenienti dalla collezione Olnick Spanu.
Oltre a rappresentare un prezioso tassello dell'identità italiana nel panorama artistico a stelle e strisce, Magazzino, sarà anche una vivace fucina di progetti. Ne è un esempio The Campi, un'idea di scultura sonora dell'artista Melissa McGill, che ricorda le caratteristiche piazze veneziane, riproducendo il suono, e quindi la vita, di questi emblematici centri di cultura.
Magazzino Italian Art ospiterà, infine, anche una programmazione didattica dedicata ai visitatori e alla comunità locale, oltre a mostre temporanee accolte a rotazione, due volte all’anno, in una delle sue gallerie.
Leggi anche:
• Capolavori d'Italia in mostra a New York
• La riscoperta dell'America negli artisti italiani del Novecento
LA MAPPA
							  NOTIZIE
							VEDI ANCHE
- 
											
												
													 Il documentario di Roman Vavra disponibile fino al 13 novembre Il documentario di Roman Vavra disponibile fino al 13 novembreMucha pioniere dell’Art Nouveau. ARTE.TV dedica un documentario all’artista visionario
- 
											
												
													 Dal 27 ottobre al 2 novembre sul piccolo schermo Dal 27 ottobre al 2 novembre sul piccolo schermoLa settimana in tv, da Egon Schiele a Leonardo da Vinci
- 
											
												
													 I programmi dal 20 al 26 ottobre I programmi dal 20 al 26 ottobre
 La settimana dell’arte in tv, da Bernini a Picasso
- 
											
												
													 Le esposizioni in corso e le prossime aperture Le esposizioni in corso e le prossime apertureMostre d’autunno: otto appuntamenti da non perdere con la fotografia
- 
											
												
													 Sul piccolo schermo dal 13 al 19 ottobre Sul piccolo schermo dal 13 al 19 ottobreLa settimana dell'arte in tv, dagli enigmi di Piero della Francesca ai 500 anni di Palazzo Te
- 
											
												
													 Roma | 														Dal 7 ottobre all' 11 gennaio alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Roma | 														Dal 7 ottobre all' 11 gennaio alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e ContemporaneaA Roma i “pezzi di legno” di Mario Ceroli raccontano 70 anni di carriera
 
					 
					