Dal 18 ottobre al 22 febbraio alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate / Mendrisio
Accessori di classe per raccontare un secolo. La moda tra il 1830 e il 1930 si svela in una mostra

Giacomo Balla, Ritratto di Leonilde Imperatori, 1911 ca., olio su tela, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Collezione VAF-Stiftung, Rovereto © Mart - Archivio fotografico e Mediateca
Samantha De Martin
17/10/2025
Mondo - Ventagli ornati da piume di struzzo, borsette anni Venti di manifattura europea, parasole in seta e avorio. Spesso associati al lusso e al potere, oltre a essere oggetti legati alla quotidianità, gli accessori di moda hanno da sempre contribuito a definire lo status e l’appartenenza sociale degli uomini e delle donne che li indossano.
A passare in rassegna questi manufatti d’uso quotidiano, molto spesso testimoni del gusto e della società del tempo, oltre che esempi di qualità artigianale, è una mostra in programma dal 18 ottobre al 22 febbraio alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate / Mendrisio, in Canton Ticino.
Tra gli oltre 200 oggetti esposti, affiancati da manifesti pubblicitari, cataloghi di vendita, figurini, riviste di moda, saranno presenti una sessantina di dipinti e sculture provenienti da collezioni pubbliche e private, realizzate da artisti come Giacomo Balla, Giovanni Boldini, Telemaco Signorini, Vittorio Matteo Corcos, Spartaco Vela, Filippo Franzoni.
La mostra è l’occasione per approfondire la produzione e la commercializzazione di alcuni di questi manufatti. Grazie alla collaborazione del Centro di dialettologia e di etnografia dello Stato e in particolare del Museo Onsernonese di Loco, il progetto si sofferma sulla confezione di cappelli, cestini e borse di paglia, un’attività tipica della Val Onsernone, che esportava questi prodotti sui mercati lombardi e piemontesi, ma anche in Germania e in Francia.
Giovanni Boldini, Josephina Alvear de Errazuriz, 1913 ca., olio su tela, Collezione privata, Courtesy METS persorsi d’arte, Novara © METS Percorsi d’Arte
Una sezione storica del percorso mira, inoltre, a far rivivere anche attraverso fotografie, attrezzi di lavoro e documentazione originale, l’atmosfera che si respirava nell’ambiente della produzione e del commercio dei cappelli sul territorio ticinese. Il pubblico potrà anche seguire un excursus dedicato ai più importanti negozi di moda e ai grandi magazzini attivi in quel periodo in particolare sulla scena luganese.
A chiudere l'esposizione è la figura della stilista luganese Elsa Barberis, i cui abiti, con le loro forme semplificate e moderne, segnano, a partire dagli anni Quaranta, l’inizio di una nuova stagione della moda inaugurando una nuova maniera di disegnare e vivere gli accessori.
A passare in rassegna questi manufatti d’uso quotidiano, molto spesso testimoni del gusto e della società del tempo, oltre che esempi di qualità artigianale, è una mostra in programma dal 18 ottobre al 22 febbraio alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate / Mendrisio, in Canton Ticino.
Tra gli oltre 200 oggetti esposti, affiancati da manifesti pubblicitari, cataloghi di vendita, figurini, riviste di moda, saranno presenti una sessantina di dipinti e sculture provenienti da collezioni pubbliche e private, realizzate da artisti come Giacomo Balla, Giovanni Boldini, Telemaco Signorini, Vittorio Matteo Corcos, Spartaco Vela, Filippo Franzoni.
La mostra è l’occasione per approfondire la produzione e la commercializzazione di alcuni di questi manufatti. Grazie alla collaborazione del Centro di dialettologia e di etnografia dello Stato e in particolare del Museo Onsernonese di Loco, il progetto si sofferma sulla confezione di cappelli, cestini e borse di paglia, un’attività tipica della Val Onsernone, che esportava questi prodotti sui mercati lombardi e piemontesi, ma anche in Germania e in Francia.

Giovanni Boldini, Josephina Alvear de Errazuriz, 1913 ca., olio su tela, Collezione privata, Courtesy METS persorsi d’arte, Novara © METS Percorsi d’Arte
Una sezione storica del percorso mira, inoltre, a far rivivere anche attraverso fotografie, attrezzi di lavoro e documentazione originale, l’atmosfera che si respirava nell’ambiente della produzione e del commercio dei cappelli sul territorio ticinese. Il pubblico potrà anche seguire un excursus dedicato ai più importanti negozi di moda e ai grandi magazzini attivi in quel periodo in particolare sulla scena luganese.
A chiudere l'esposizione è la figura della stilista luganese Elsa Barberis, i cui abiti, con le loro forme semplificate e moderne, segnano, a partire dagli anni Quaranta, l’inizio di una nuova stagione della moda inaugurando una nuova maniera di disegnare e vivere gli accessori.
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