Alla National Gallery il 2007 è italiano
Il Barocco di Cagnacci conquista Londra
Guido Cagnacci, Conversione della Maddalena
Francesca Grego
17/02/2017
Mondo - Debutta con La Conversione della Maddalena di Guido Cagnacci la stagione 2007 della National Gallery di Londra, in una mostra che pone in primo piano la sensualità del Barocco italiano.
Se la Controriforma mise alla porta i temi licenziosi legati alla classicità, questi rientrarono per vie traverse nella narrazione di episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. È il caso della conversione di Maria Maddalena, che Cagnacci interpreta con audacia inusitata in una drammatica composizione, dove l’uso sapiente della luce evidenzia il luccichio degli abiti e dei gioielli della santa, portando infine l’occhio sui chiaroscuri del suo corpo seminudo.
“Un talento straordinario e originale” quello del pittore romagnolo, recita la presentazione del museo britannico, presentato “in quella che è senza dubbio la sua migliore creazione”.
In prestito dal Norton Simon Museum di Pasadena, il dipinto non si vedeva da più di trent’anni in Gran Bretagna, dove resterà esposto fino al 21 maggio.
Fra le restanti sette mostre previste quest’anno al museo di Trafalgar Square, altre due sono dedicate ad artisti di casa nostra.
Dal 15 marzo al 25 giugno sarà la volta di Michelangelo e Sebastiano del Piombo, in un evento espositivo che esplorerà l’amicizia e il connubio artistico all’origine di capolavori come Pietà della chiesa di San Francesco a Viterbo e la Resurrezione di Lazzaro della cattedrale di Narbonne, una delle prime acquisizioni della collezione targata National Gallery.
In Michelangelo e Sebastiano, finanziata da Credit Suisse, disegni, sculture e dipinti, fra cui alcuni prestiti prestigiosi, racconteranno un sodalizio di grande potenza e originalità.
A dare il cambio ai due maestri del Rinascimento, a partire dal 14 giugno sarà il pittore giottesco Giovanni da Rimini, in una mostra che vedrà finalmente riunite le due parti di una preziosa opera trecentesca: si tratta delle Scene della vita della Vergine e altri Santi, approdata al museo di Londra nel 2015 dalla collezione del duca di Northumbria, e delle Scene dalla vita di Cristo, proveniente dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma.
Ad approfondirne il contesto, una serie di dipinti e oggetti scolpiti dello stesso periodo, che evidenziano un passaggio cruciale per l’evoluzione dell’arte italiana ed europea: quello che dalla ieraticità tardo bizantina muove verso un linguaggio più realistico ed espressivo, che raggiungerà la piena maturità nel Rinascimento.
Se la Controriforma mise alla porta i temi licenziosi legati alla classicità, questi rientrarono per vie traverse nella narrazione di episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. È il caso della conversione di Maria Maddalena, che Cagnacci interpreta con audacia inusitata in una drammatica composizione, dove l’uso sapiente della luce evidenzia il luccichio degli abiti e dei gioielli della santa, portando infine l’occhio sui chiaroscuri del suo corpo seminudo.
“Un talento straordinario e originale” quello del pittore romagnolo, recita la presentazione del museo britannico, presentato “in quella che è senza dubbio la sua migliore creazione”.
In prestito dal Norton Simon Museum di Pasadena, il dipinto non si vedeva da più di trent’anni in Gran Bretagna, dove resterà esposto fino al 21 maggio.
Fra le restanti sette mostre previste quest’anno al museo di Trafalgar Square, altre due sono dedicate ad artisti di casa nostra.
Dal 15 marzo al 25 giugno sarà la volta di Michelangelo e Sebastiano del Piombo, in un evento espositivo che esplorerà l’amicizia e il connubio artistico all’origine di capolavori come Pietà della chiesa di San Francesco a Viterbo e la Resurrezione di Lazzaro della cattedrale di Narbonne, una delle prime acquisizioni della collezione targata National Gallery.
In Michelangelo e Sebastiano, finanziata da Credit Suisse, disegni, sculture e dipinti, fra cui alcuni prestiti prestigiosi, racconteranno un sodalizio di grande potenza e originalità.
A dare il cambio ai due maestri del Rinascimento, a partire dal 14 giugno sarà il pittore giottesco Giovanni da Rimini, in una mostra che vedrà finalmente riunite le due parti di una preziosa opera trecentesca: si tratta delle Scene della vita della Vergine e altri Santi, approdata al museo di Londra nel 2015 dalla collezione del duca di Northumbria, e delle Scene dalla vita di Cristo, proveniente dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma.
Ad approfondirne il contesto, una serie di dipinti e oggetti scolpiti dello stesso periodo, che evidenziano un passaggio cruciale per l’evoluzione dell’arte italiana ed europea: quello che dalla ieraticità tardo bizantina muove verso un linguaggio più realistico ed espressivo, che raggiungerà la piena maturità nel Rinascimento.
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