A Londra dal 25 novembre al 10 marzo
Impressionisti su carta, da Degas a Toulouse-Lautrec. Una mostra alla Royal Academy of Arts
Federico Zandomeneghi, Studio di donna da dietro, 1890-97, Pastello su cartoncino, 38 x 48 cm, Milano, Galleria D'Arte Moderna | Foto: © Comune di Milano – All Rights Reserved
Samantha De Martin
28/07/2023
Mondo - A lungo le opere su carta uscirono sconfitte dal confronto con la pittura. Nella Francia del XX secolo acquerelli, disegni, pastelli, tempere e guazzi smisero tuttavia di essere considerati una semplice tecnica preparatoria diventando a tutti gli effetti opere d’arte.
Una mostra alla Royal Academy of Arts ripercorre questa rivincita analizzando e raccontando il modo in cui queste opere venivano concepite. Dal 25 novembre al 10 marzo ottanta opere su carta realizzate da illustri maestri, da Paul Cézanne a Edgar Degas, da Paul Gauguin a Claude Monet, da Berthe Morisot a Henri de Toulouse-Lautrec e Vincent van Gogh sfileranno nel percorso Impressionisti su carta: da Degas a Toulouse-Lautrec.
Vincent van Gogh, Le fortificazioni di Parigi con case, 1887, Grafite, matita nera, acquarello e gouache su carta, 53.4 x 38.7 cm | Foto: © Michael Pollard | Courtesy The Whitworth, The University of Manchester
Conosciuti con il nome di “Impressionisti”, gli artisti d'avanguardia saliti alla ribalta tra il 1860 e il 1870, esponendo per la prima volta a Parigi come gruppo nel 1874, condividevano l’urgenza di rappresentare scene di vita quotidiana affrontando questioni contemporanee, sfidando le tradizionali attitudini al disegno e alla ricerca di innovazione. Colori vivaci, tocchi rapidi, punti di vista audaci, insieme a una deliberata mancanza di finitura, erano gli strumenti per catturare i fugaci effetti della natura, come le scene della vita moderna. Le otto mostre impressioniste svoltesi a Parigi tra il 1874 e il 1886 comprendevano anche un gran numero di opere su carta. La loro esposizione fu incoraggiata anche dai galleristi che, in maniera lungimirante, seppero riconoscere il vantaggio economico di esporre e vendere questi lavori.
L’enigmatica Donna alla finestra di Degas, 1870-71 dalla Courtauld di Londra, pittura ad olio diluita con trementina, e un delicato studio in pastello della pittrice Eva Gonzalès, intitolato La sposa, 1879 (da collezione privata) apriranno il percorso strizzando l’occhio ai primi anni dell'Impressionismo. Gli anni Ottanta dell'Ottocento, fase nella quale gli Impressionisti tennero la loro ultima collettiva a Parigi, includono invece Le fortificazioni di Parigi con case di van Gogh, 1887 (The Whitworth, The University of Manchester), opera che combina grafite, gesso, acquarello e gouache, e i paesaggi luminosi di Monet in pastello come Cliffs at Etretat: The Needle Rock e Porte d'Aval che arriveranno a Londra dalla National Galleries of Scotland di Edimburgo. Opere degli anni Novanta dell'Ottocento e del 1900 chiuderanno il percorso, a dimostrazione di come le opere su carta furono sempre più apprezzate e valorizzate anche da un aumento delle esposizioni a loro dedicate.
Edgar Degas, Ballerini su una panchina, c. 1898, Pastello su carta lucida, 75.6 x 53.7 cm. Prestato da Glasgow Life (Glasgow Museums) per conto del Consiglio comunale di Glasgow. Lasciato in eredità da William McInnes, 1944 | Foto: © CSG CIC Glasgow Museums Collection
Fu anche un periodo d'oro del pastello, come dimostra Ballerini su una panchina realizzato nel 1898 da Degas e in arrivo dal Glasgow Life Museums di Glasgow. Non mancheranno, nella sezione finale, gli acquerelli meditativi di Cézanne e di Toulouse-Lautrec, rappresentazioni della malavita urbana di Montmartre e le incandescenti fantasticherie poetiche del pittore francese Odilon Redon, tra i più alti rappresentanti del simbolismo in pittura.
L'interesse degli artisti francesi d'avanguardia per il disegno, che si esplica in numerose produzioni, ebbe conseguenze di vasta portata. La distinzione gerarchica operata tra la pittura e il disegno, che aveva relegato il secondo al rango di ancella, smise di esistere. L’appuntamento londinese offrirà una panoramica sulle innovazioni apportate dagli artisti impressionisti e post-impressionisti attraverso i loro disegni, talvolta ancora relativamente sconosciuti, ma non meno radicali degli oli su tela.
Una mostra alla Royal Academy of Arts ripercorre questa rivincita analizzando e raccontando il modo in cui queste opere venivano concepite. Dal 25 novembre al 10 marzo ottanta opere su carta realizzate da illustri maestri, da Paul Cézanne a Edgar Degas, da Paul Gauguin a Claude Monet, da Berthe Morisot a Henri de Toulouse-Lautrec e Vincent van Gogh sfileranno nel percorso Impressionisti su carta: da Degas a Toulouse-Lautrec.
Vincent van Gogh, Le fortificazioni di Parigi con case, 1887, Grafite, matita nera, acquarello e gouache su carta, 53.4 x 38.7 cm | Foto: © Michael Pollard | Courtesy The Whitworth, The University of Manchester
Conosciuti con il nome di “Impressionisti”, gli artisti d'avanguardia saliti alla ribalta tra il 1860 e il 1870, esponendo per la prima volta a Parigi come gruppo nel 1874, condividevano l’urgenza di rappresentare scene di vita quotidiana affrontando questioni contemporanee, sfidando le tradizionali attitudini al disegno e alla ricerca di innovazione. Colori vivaci, tocchi rapidi, punti di vista audaci, insieme a una deliberata mancanza di finitura, erano gli strumenti per catturare i fugaci effetti della natura, come le scene della vita moderna. Le otto mostre impressioniste svoltesi a Parigi tra il 1874 e il 1886 comprendevano anche un gran numero di opere su carta. La loro esposizione fu incoraggiata anche dai galleristi che, in maniera lungimirante, seppero riconoscere il vantaggio economico di esporre e vendere questi lavori.
L’enigmatica Donna alla finestra di Degas, 1870-71 dalla Courtauld di Londra, pittura ad olio diluita con trementina, e un delicato studio in pastello della pittrice Eva Gonzalès, intitolato La sposa, 1879 (da collezione privata) apriranno il percorso strizzando l’occhio ai primi anni dell'Impressionismo. Gli anni Ottanta dell'Ottocento, fase nella quale gli Impressionisti tennero la loro ultima collettiva a Parigi, includono invece Le fortificazioni di Parigi con case di van Gogh, 1887 (The Whitworth, The University of Manchester), opera che combina grafite, gesso, acquarello e gouache, e i paesaggi luminosi di Monet in pastello come Cliffs at Etretat: The Needle Rock e Porte d'Aval che arriveranno a Londra dalla National Galleries of Scotland di Edimburgo. Opere degli anni Novanta dell'Ottocento e del 1900 chiuderanno il percorso, a dimostrazione di come le opere su carta furono sempre più apprezzate e valorizzate anche da un aumento delle esposizioni a loro dedicate.
Edgar Degas, Ballerini su una panchina, c. 1898, Pastello su carta lucida, 75.6 x 53.7 cm. Prestato da Glasgow Life (Glasgow Museums) per conto del Consiglio comunale di Glasgow. Lasciato in eredità da William McInnes, 1944 | Foto: © CSG CIC Glasgow Museums Collection
Fu anche un periodo d'oro del pastello, come dimostra Ballerini su una panchina realizzato nel 1898 da Degas e in arrivo dal Glasgow Life Museums di Glasgow. Non mancheranno, nella sezione finale, gli acquerelli meditativi di Cézanne e di Toulouse-Lautrec, rappresentazioni della malavita urbana di Montmartre e le incandescenti fantasticherie poetiche del pittore francese Odilon Redon, tra i più alti rappresentanti del simbolismo in pittura.
L'interesse degli artisti francesi d'avanguardia per il disegno, che si esplica in numerose produzioni, ebbe conseguenze di vasta portata. La distinzione gerarchica operata tra la pittura e il disegno, che aveva relegato il secondo al rango di ancella, smise di esistere. L’appuntamento londinese offrirà una panoramica sulle innovazioni apportate dagli artisti impressionisti e post-impressionisti attraverso i loro disegni, talvolta ancora relativamente sconosciuti, ma non meno radicali degli oli su tela.
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