L’Egitto riparte con un museo da un miliardo di dollari

Nel regno di Tutankhamon. Aprirà nel 2021 il Grand Egyptian Museum di Giza

La maschera d'oro di Tutankhamon | Foto: Carsten Frenzl from Obernburg via Wikimedia Creative Commons
 

Francesca Grego

11/08/2020

Mondo - A tre millenni e mezzo dalla costruzione della Piramide di Cheope, un nuovo faraonico progetto sta per vedere la luce a Giza: aprirà al pubblico nel 2021 il Grand Egyptian Museum, concepito all’inizio degli anni Duemila per accogliere lo stupefacente tesoro di Tutankhamon nella sua interezza.

Nel 1922 la tomba scavata nella Valle dei Re apparve al suo scopritore Howard Carter inaspettatamente piccola a confronto con il prestigio del faraone bambino. In compenso l’edificio ideato dallo studio di architettura Heneghan Peng di Dublino si annuncia come il più grande museo archeologico del mondo: una superficie di 490 mila metri quadrati ospiterà i 5600 oggetti preziosi trovati intorno al sarcofago di Re Tut durante la scoperta più clamorosa della storia dell’archeologia. In primis l’iconica maschera d’oro massiccio, lapislazzuli e pasta di vetro in cui tutto il mondo riconosce il volto del faraone, il cui nome significa letteralmente “Immagine del Sole”. Altri 50 mila reperti provenienti dal Museo Archeologico del Cairo e dalle principali aree archeologiche del paese ripercorreranno poi il cammino della civiltà egizia dalla preistoria al periodo greco-romano. Un museo per bambini, ristoranti, cinema, shop e sale conferenze completeranno l’offerta del nuovo polo culturale a ridosso della celebre Necropoli di Giza, un investimento da un miliardo di dollari a cui l’Egitto si affida per rilanciare il turismo dopo la crisi seguita alla stagione delle primavere arabe. Le previsioni sono di 2-3 milioni di visitatori per il primo anno, sperando di raggiungere gli 8 milioni nel prossimo futuro.


L'atrio del Grand Egyptian Museum (GEM) | Foto: Ron Frazier via Flickr

Tutto questo non sarebbe possibile senza il più grande centro di restauro del Medio Oriente, attivo all’interno del Grand Egyptian Museum dal 2011. Qui reperti famosi e manufatti mai visti rinascono nelle mani di giovani esperti egiziani, grazie ai fondi derivanti dall’esposizione del tesoro di Tutankhamon all’estero: oggetti che, attraverso le moderne tecnologie di analisi, fanno luce su una storia millenaria rivelando segreti finora ritenuti impenetrabili.
Oltre un imponente muro in vetro che evoca le forme delle piramidi, il vasto atrio del museo stupirà i visitatori con statue colossali. La più preziosa fu scolpita in un blocco di granito rosso alto 11 metri e pesante 83 tonnellate, per celebrare la gloria del faraone Ramesse il Grande. Dietro di lui, 87 sovrani e divinità dell’antico Egitto daranno il benvenuto al pubblico sullo scalone che introduce al percorso espositivo vero e proprio.

Cuore del racconto del Grand Egyptian Museum è naturalmente lo spazio dedicato a Tutankhamon: 7 mila metri quadri di gallerie colme di gioielli, sarcofagi, sculture, affreschi, preziosi carri zoomorfi e letti cerimoniali, ma anche di oggetti di uso quotidiano come i bastoni da passeggio del re, i suoi giochi e le sue 90 paia di scarpe. L’allestimento immergerà i visitatori nella vita di corte di 3000 anni fa e nei grandiosi riti funebri che accompagnarono il faraone verso l’aldilà, portandoci a tu per tu con la sua figura “gentile e raffinata”, come lo definì Carter dopo aver esplorato la tomba. Sebbene la vita e la morte di Tutankhamon siano ancora avvolte nel mistero, sapremo come si vestiva, che cosa amava mangiare e che cosa fece per il suo popolo uno dei sovrani più amati dell’antico Egitto, salito al trono a soli 12 anni e scomparso a 18 in seguito a un evento sconosciuto.


La Tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re, Luxor | Foto: By Kounosu (Self-photographed) via Wikimedia Cretaive Commons

Con il solenne profilo delle piramidi visibile attraverso enormi finestre, scopriremo divinità dalle sembianze di mucche, leoni, ippopotami e coccodrilli, il pugnale trovato insieme alla mummia del re, scolpito nel metallo arrivato sulla terra con un meteorite, e la Statua del Guardiano, dove il faraone appare nero come il fertile limo del Nilo. Lo vedremo trionfare nella caccia con arpione e corona, o splendere sul retro di un trono d’oro in un tenero ritratto coniugate, inondato dai raggi del sole insieme alla sua regina. Ammireremo il sarcofago restaurato, ma non la mummia, che gli abitanti di Luxor hanno preferito tenere nel luogo del ritrovamento.
Un bellissimo ciondolo ricoperto di scarabei ci parlerà infine di questa memorabile scoperta, il cui centenario ricorrerà nel 2022. Durante la spedizione di Carter, un ragazzo addetto a rifornire d’acqua gli archeologi scoprì uno strano dislivello mentre faceva spazio sul terreno per la sua brocca: era il primo dei 16 gradini che introducevano alla tomba di Tutankhamon, l’unica intatta dell’intera Valle dei Re. Una fotografia del ragazzo con il ciondolo al collo rinnova l’emozione del primo ingresso.

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