Esposto da oggi l’autoritratto acquistato dalla National Gallery
Nel Regno Unito il 2019 è di Artemisia

Artemisia Gentileschi, Autoritratto come santa Caterina d’Alessandria, 1615-17, Olio su tela, 71 x 71.5 cm | © The National Gallery, London
Francesca Grego
19/12/2018
Mondo - Quest’anno la National Gallery offre ai suoi visitatori uno speciale dono natalizio: da oggi la Central Hall è impreziosita dall’ultimo acquisto del grande museo britannico, l’Autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria di Artemisia Gentileschi.
Fresco di un’importante restauro – il primo realizzato tra le pareti della National Gallery, nonché documentato da una serie di brevi film visibili sui social all’hashtag #NGArtemisia – a marzo il dipinto partirà per un pop-up tour che lo porterà in giro per il Regno Unito, toccando luoghi inconsueti ed esterni ai tradizionali circuiti dell’arte. Si comincia con la Glasgow Women’s Library, l’unico museo ufficiale britannico dedicato alle vite, alle storie e alle conquiste delle donne, dove l’opera arriverà proprio in occasione dell’8 marzo.
Intanto a Trafalgar Square ci si prepara per la grande mostra che nel 2020 avrà come protagonista la pittrice seicentesca, in un evento senza precedenti in Inghilterra: intorno alla recente acquisizione si disporranno dipinti famosi e pezzi rari, per un totale di circa 35 opere selezionate per ripercorrere le tappe della carriera di Artemisia e gettare nuova luce sul contesto di produzione dell’Autoritratto.
Appartenuta per secoli alle collezioni private di una famiglia francese, l’opera è stata riscoperta nel 2017 e acquistata dalla National Gallery nel luglio 2018 per 3,6 milioni di sterline.
L’iconografia di Santa Caterina d’Alessandria – con l’aureola e la ruota spezzata simbolo del martirio – qui incontra le fattezze e l’energia della più grande interprete femminile del Barocco, nonché di una delle massime pittrici di tutti i tempi, prima donna a far parte dell’Accademia del Disegno di Firenze e artista richiesta da prestigiosi mecenati internazionali, tra cui Cosimo II de’ Medici, Filippo IV di Spagna e Carlo I d’Inghilterra.
E nel Regno Unito, in realtà, la sua arte non è del tutto nuova: nel 1640 infatti Artemisia sbarcò a Londra per aiutare il padre Orazio a dipingere il soffitto del salone principale della Queen’s House di Greenwich. L’Autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria è tuttavia il primo dipinto dell’artista a entrare in una collezione pubblica inglese, mentre le uniche due opere custodite in Gran Bretagna appartengono alla Royal Collection (Autoritratto come Allegoria della Pittura) e alla Burghley House Collection (Susanna e i vecchioni).
“Artemisia Gentileschi fu una pioniera, una maestra della narrazione, una delle pittrici più progressiste ed espressive dei suoi tempi” ha commentato la presidente del National Gallery Board of Trustees Hanna Rothschild, “una delle poche donne in grado di rompere i confini della sua epoca, superando estreme difficoltà personali per riuscire nella pittura. Questo dipinto ci aiuterà a trasformare il modo in cui raccogliamo, mostriamo e raccontiamo la storia delle donne artiste attraverso il tempo”.
Leggi anche:
• La National Gallery acquista un raro autoritratto di Artemisia Gentileschi
Fresco di un’importante restauro – il primo realizzato tra le pareti della National Gallery, nonché documentato da una serie di brevi film visibili sui social all’hashtag #NGArtemisia – a marzo il dipinto partirà per un pop-up tour che lo porterà in giro per il Regno Unito, toccando luoghi inconsueti ed esterni ai tradizionali circuiti dell’arte. Si comincia con la Glasgow Women’s Library, l’unico museo ufficiale britannico dedicato alle vite, alle storie e alle conquiste delle donne, dove l’opera arriverà proprio in occasione dell’8 marzo.
Intanto a Trafalgar Square ci si prepara per la grande mostra che nel 2020 avrà come protagonista la pittrice seicentesca, in un evento senza precedenti in Inghilterra: intorno alla recente acquisizione si disporranno dipinti famosi e pezzi rari, per un totale di circa 35 opere selezionate per ripercorrere le tappe della carriera di Artemisia e gettare nuova luce sul contesto di produzione dell’Autoritratto.
Appartenuta per secoli alle collezioni private di una famiglia francese, l’opera è stata riscoperta nel 2017 e acquistata dalla National Gallery nel luglio 2018 per 3,6 milioni di sterline.
L’iconografia di Santa Caterina d’Alessandria – con l’aureola e la ruota spezzata simbolo del martirio – qui incontra le fattezze e l’energia della più grande interprete femminile del Barocco, nonché di una delle massime pittrici di tutti i tempi, prima donna a far parte dell’Accademia del Disegno di Firenze e artista richiesta da prestigiosi mecenati internazionali, tra cui Cosimo II de’ Medici, Filippo IV di Spagna e Carlo I d’Inghilterra.
E nel Regno Unito, in realtà, la sua arte non è del tutto nuova: nel 1640 infatti Artemisia sbarcò a Londra per aiutare il padre Orazio a dipingere il soffitto del salone principale della Queen’s House di Greenwich. L’Autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria è tuttavia il primo dipinto dell’artista a entrare in una collezione pubblica inglese, mentre le uniche due opere custodite in Gran Bretagna appartengono alla Royal Collection (Autoritratto come Allegoria della Pittura) e alla Burghley House Collection (Susanna e i vecchioni).
“Artemisia Gentileschi fu una pioniera, una maestra della narrazione, una delle pittrici più progressiste ed espressive dei suoi tempi” ha commentato la presidente del National Gallery Board of Trustees Hanna Rothschild, “una delle poche donne in grado di rompere i confini della sua epoca, superando estreme difficoltà personali per riuscire nella pittura. Questo dipinto ci aiuterà a trasformare il modo in cui raccogliamo, mostriamo e raccontiamo la storia delle donne artiste attraverso il tempo”.
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