A Lugano dal 13 marzo una ricca stagione di mostre
Paul Klee, la fotografia, l'arte moderna italiana nel 2022 del MASI
Paul Klee, Geister des Theaters, 1939, Acquerello su carta su cartone, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel
Samantha De Martin
18/01/2022
Mondo - L’arte italiana tra le due guerre si fa spazio tra i pennelli di artisti come Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giacomo Manzù, e incontra i disegni e le incisioni di Paul Klee, mentre la fotografia sposa il rosso che traduce in colore l’appassionata dedizione di Giancarlo e Danna Olgiati per l’arte.
Un nutrito palinsesto artistico si appresta far vibrare le sponde del Lago di Lugano. A partire dal 13 marzo la cittadina svizzera inaugura al MASI una lunga stagione di mostre con appuntamenti che spaziano dalla pittura alla fotografia.
Ecco quelli da non perdere.
Paul Klee, Böses Müeti, 1939, Colore a colla, tempera e acquerello su carta su cartone, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel
La fotografia protagonista a Lugano con un doppio appuntamento
A partire dal 13 marzo lo storico edificio di Palazzo Reali sarà la sede della più ampia retrospettiva mai dedicata a James Barnor, pioniere della fotografia ghanese. Organizzata e promossa dalla Serpentine Galleries di Londra, la mostra, in programma fino al 31 luglio, presenterà una serie di opere provenienti dall’archivio personale dell’artista, soffermandosi sugli anni dal 1950 al 1980. I ritratti in studio, i reportage giornalistici, gli editoriali di moda fino alla fotografia di strada consentono al fotografo di raccontare i cambiamenti sociali e politici che hanno segnato la storia recente del suo paese e della comunità africana londinese.
Con sguardo schietto e un approccio spontaneo Barnor restituisce quegli anni attraverso immagini inedite.
Il secondo appuntamento del MASI con la fotografia è invece atteso ad aprile. Dal 3 aprile al 3 luglio, le luminose sale del LAC ospiteranno la prima panoramica esaustiva dedicata ai primi cinquant’anni di diffusione del medium fotografico in Svizzera. Dal vero, questo il titolo della mostra, è una carrellata di scatti provenienti da diverse collezioni pubbliche e private, che testimoniano il ruolo artistico, sociale ed economico di questa rivoluzionaria invenzione proclamata a Parigi nel 1839.
Francis Frith, The Staubbach, ca. 1862 © ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv
I capolavori inediti della Collezione Olgiati
Scrigno di oltre 200 opere che spaziano dal primo Novecento a oggi, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati si presenta al pubblico svelando numerose opere finora mai esposte. Dal 26 marzo al 12 giugno il colore rosso, lo stesso che definisce la passione dei collezionisti, metterà a confronto i lavori di diverse avanguardie storiche e contemporanee in un ritmo incalzante e suggestivo.
A partire dal 18 settembre e fino al 18 dicembre, invece, sempre la Collezione Olgiati sarà al centro della scena artistica di Lugano con la personale, la prima in un’istituzione svizzera, dell’artista milanese Pietro Roccasalva, classe 1970. Una serie di lavori, concepiti appositamente per il percorso espositivo, affiancati da una selezione di opere precedenti, ricostruiranno alcuni nuclei alla base della recente produzione dell’artista. Un variegato repertorio iconografico popolato di personaggi, architetture, oggetti, che convivono in un universo visionario e immaginifico, si alternerà a continui rimandi tra temi e tecniche, sfidando il linguaggio della pittura attraverso un vocabolario molto personale.
Massimo Campigli, Le amazzoni, 1928, Collezione privata, in deposito presso Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia
L’arte italiana conquista Lugano
Se dal 1° maggio al 13 novembre l’arte concettuale sbarca al LAC con l’approccio rivoluzionario applicato da Marcel Broodthaers al concetto di serialità e riproducibilità dell’immagine, dal 22 maggio al 29 gennaio la scena è tutta dell’arte moderna italiana. Sempre Palazzo Reali sarà la sede del percorso Arte moderna italiana Carrà, Sironi, Campigli, Rosai, Manzù, Scipione, organizzato in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia. Importanti capolavori dipinti tra le due guerre porteranno a Lugano la poetica di artisti come Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giacomo Manzù Ottone Rosai, Scipione, Mario Sironi.
Ad accomunare i lavori, in origine provenienti da importanti e storiche collezioni d’arte italiana e oggi in deposito a lungo termine presso Ca’ Pesaro a Venezia, sono la sintesi e l’essenzialità formale che contraddistinsero la pittura italiana ed europea tra il 1920 e il 1950. Costituisce un'eccezione l’opera di Scipione che, con le sue accese cromie e le audaci prospettive, anticipa il secondo Novecento, trovando un dialogo, nel percorso espositivo, con il nucleo di dipinti, sculture e opere su carta di Giacomo Manzù.
I disegni di Paul Klee nell’autunno del LAC
Nell’autunno del LAC di Lugano c’è spazio per uno dei più illustri maestri svizzeri. Dal 4 settembre 2022 all’8 gennaio 2023, Paul Klee si racconta attraverso una straordinaria raccolta di disegni e incisioni realizzati tra gli anni dieci e gli anni trenta del Novecento e in prestito da una collezione privata. Attraverso questi lavori - presentati per la prima volta tutti insieme in un contesto museale - viene messo in luce un elemento significativo del lavoro di Klee. L’artista attribuiva infatti grande importanza all’uso del disegno e della linea, punto di partenza per la trasposizione visiva di un’idea. Questo insieme, straordinariamente coerente, racchiude una settantina di opere, tra disegni a matita, a penna e a pastello, acqueforti, litografie, acquerelli.
Paul Klee, Die Hexe mit dem Kamm, 1922, Litografia, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel
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• A spasso per Basilea tra i colori della street art
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Ecco quelli da non perdere.
Paul Klee, Böses Müeti, 1939, Colore a colla, tempera e acquerello su carta su cartone, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel
La fotografia protagonista a Lugano con un doppio appuntamento
A partire dal 13 marzo lo storico edificio di Palazzo Reali sarà la sede della più ampia retrospettiva mai dedicata a James Barnor, pioniere della fotografia ghanese. Organizzata e promossa dalla Serpentine Galleries di Londra, la mostra, in programma fino al 31 luglio, presenterà una serie di opere provenienti dall’archivio personale dell’artista, soffermandosi sugli anni dal 1950 al 1980. I ritratti in studio, i reportage giornalistici, gli editoriali di moda fino alla fotografia di strada consentono al fotografo di raccontare i cambiamenti sociali e politici che hanno segnato la storia recente del suo paese e della comunità africana londinese.
Con sguardo schietto e un approccio spontaneo Barnor restituisce quegli anni attraverso immagini inedite.
Il secondo appuntamento del MASI con la fotografia è invece atteso ad aprile. Dal 3 aprile al 3 luglio, le luminose sale del LAC ospiteranno la prima panoramica esaustiva dedicata ai primi cinquant’anni di diffusione del medium fotografico in Svizzera. Dal vero, questo il titolo della mostra, è una carrellata di scatti provenienti da diverse collezioni pubbliche e private, che testimoniano il ruolo artistico, sociale ed economico di questa rivoluzionaria invenzione proclamata a Parigi nel 1839.
Francis Frith, The Staubbach, ca. 1862 © ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv
I capolavori inediti della Collezione Olgiati
Scrigno di oltre 200 opere che spaziano dal primo Novecento a oggi, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati si presenta al pubblico svelando numerose opere finora mai esposte. Dal 26 marzo al 12 giugno il colore rosso, lo stesso che definisce la passione dei collezionisti, metterà a confronto i lavori di diverse avanguardie storiche e contemporanee in un ritmo incalzante e suggestivo.
A partire dal 18 settembre e fino al 18 dicembre, invece, sempre la Collezione Olgiati sarà al centro della scena artistica di Lugano con la personale, la prima in un’istituzione svizzera, dell’artista milanese Pietro Roccasalva, classe 1970. Una serie di lavori, concepiti appositamente per il percorso espositivo, affiancati da una selezione di opere precedenti, ricostruiranno alcuni nuclei alla base della recente produzione dell’artista. Un variegato repertorio iconografico popolato di personaggi, architetture, oggetti, che convivono in un universo visionario e immaginifico, si alternerà a continui rimandi tra temi e tecniche, sfidando il linguaggio della pittura attraverso un vocabolario molto personale.
Massimo Campigli, Le amazzoni, 1928, Collezione privata, in deposito presso Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia
L’arte italiana conquista Lugano
Se dal 1° maggio al 13 novembre l’arte concettuale sbarca al LAC con l’approccio rivoluzionario applicato da Marcel Broodthaers al concetto di serialità e riproducibilità dell’immagine, dal 22 maggio al 29 gennaio la scena è tutta dell’arte moderna italiana. Sempre Palazzo Reali sarà la sede del percorso Arte moderna italiana Carrà, Sironi, Campigli, Rosai, Manzù, Scipione, organizzato in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia. Importanti capolavori dipinti tra le due guerre porteranno a Lugano la poetica di artisti come Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giacomo Manzù Ottone Rosai, Scipione, Mario Sironi.
Ad accomunare i lavori, in origine provenienti da importanti e storiche collezioni d’arte italiana e oggi in deposito a lungo termine presso Ca’ Pesaro a Venezia, sono la sintesi e l’essenzialità formale che contraddistinsero la pittura italiana ed europea tra il 1920 e il 1950. Costituisce un'eccezione l’opera di Scipione che, con le sue accese cromie e le audaci prospettive, anticipa il secondo Novecento, trovando un dialogo, nel percorso espositivo, con il nucleo di dipinti, sculture e opere su carta di Giacomo Manzù.
I disegni di Paul Klee nell’autunno del LAC
Nell’autunno del LAC di Lugano c’è spazio per uno dei più illustri maestri svizzeri. Dal 4 settembre 2022 all’8 gennaio 2023, Paul Klee si racconta attraverso una straordinaria raccolta di disegni e incisioni realizzati tra gli anni dieci e gli anni trenta del Novecento e in prestito da una collezione privata. Attraverso questi lavori - presentati per la prima volta tutti insieme in un contesto museale - viene messo in luce un elemento significativo del lavoro di Klee. L’artista attribuiva infatti grande importanza all’uso del disegno e della linea, punto di partenza per la trasposizione visiva di un’idea. Questo insieme, straordinariamente coerente, racchiude una settantina di opere, tra disegni a matita, a penna e a pastello, acqueforti, litografie, acquerelli.
Paul Klee, Die Hexe mit dem Kamm, 1922, Litografia, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel
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