Inaugura ad aprile la grande mostra annunciata per il 2020

Per la National Gallery arriva finalmente l'anno di Raffaello

Raffaello Sanzio, La Madonna dei Garofani, 1506-1507, Olio su tavola, 22.4 x 27.9 cm | © The National Gallery, London 
 

Francesca Grego

30/12/2021

Mondo - Per i 500 anni di Raffaello la National Gallery aveva pensato in grande: la mostra ideata per l’anniversario del 2020 fu annunciata come qualcosa di “mai visto prima”, uno di quei rari eventi capace di riunire in un solo luogo capolavori e chicche del Divin Pittore da istituzioni prestigiose come l’Ermitage di San Pietroburgo, il Louvre di Parigi, i Musei Vaticani, il Prado di Madrid, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, la National Gallery of Art di Washington, la Galleria Doria Pamphilj di Roma. Poi la pandemia ci ha messo lo zampino e il museo londinese ha deciso di rimandare il progetto a tempi migliori, perché un pubblico vasto e internazionale potesse goderne pienamente. 


Raffaello, Un'Allegoria (Visione di un Cavaliere), Circa 1504, Olio su tavola di pioppo, 17.1 x 17.3 cm | © The National Gallery, London

Il momento è quasi arrivato: dal prossimo 9 aprile fino al 31 luglio 2022 l’imponente esposizione sostenuta da Credit Suisse potrà finalmente prendere il largo. Con quasi 100 opere, la mostra sarà un viaggio a tutto tondo nell’arte dell’Urbinate, pensato per mettere in luce anche gli aspetti meno noti del suo lavoro. Si fa presto infatti a dire pittore. Nel progetto della National Gallery l’opera del Sanzio viene indagata in tutte le sue dimensioni, dimostrando una varietà e una profondità rare anche per un artista rinascimentale. A evidenziarlo saranno dipinti e disegni, ma anche le creazioni architettoniche del maestro, i documenti delle sue ricerche e conoscenze di archeologo, le testimonianze dei suoi talenti di poeta e di designer, come gli arazzi, le stampe e i numerosi oggetti di arti applicate che realizzò grazie a una bottega organizzatissima e sorprendentemente moderna. 


Raphael, Study for the Head of an Apostle in the Transfiguration. Private Collection, New York I © Private Collection

Ai prestigiosi prestiti internazionali andranno ad aggiungersi dieci gioielli firmati dal Sanzio e conservati presso la National Gallery, dalla Santa Caterina d'Alessandria a tre dolcissime Madonne (Garvagh, Mackintosh e Madonna dei Garofani), fino al celebre Ritratto di Papa Giulio II. Anche le i capolavori impossibili da spostare, come gli affreschi delle Stanze Vaticane, saranno presenti in mostra grazie a “modalità espositive innovative”, assicurano a Trafalgar Square. 


Raffaello Sanzio, Ritratto di Papa Giulio II, 1511, Olio su legno di pioppo, 81 x 108.7 cm, National Gallery, London

Ogni opera sarà un episodio di un racconto completo ed esauriente che ripercorrerà l’intera carriera del gigante del Rinascimento, mostrando al pubblico come e perché, in soli 37 anni di vita e in circa 20 di attività artistica, l’Urbinate riuscì a essere un pioniere, un maestro e soprattutto una delle personalità più influenti dell’intera storia dell’arte occidentale. Capace di catturare nell’arte “l’umano e il divino, così come l’amore, l’amicizia, la cultura e il potere”, Raffaello ci ha restituito tutto questo attraverso immagini iconiche in cui l’intera civiltà europea - e non solo - continua a specchiarsi a dispetto del tempo trascorso.


Raffaello Sanzio, Madonna Aldobrandini o Madonna Garvagh, 1510 circa, Olio su tavola, 39 x 33 cm, Londra, National Gallery

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