A Londra dal 7 dicembre al 10 marzo
Pesellino, pittore dimenticato del Rinascimento, in mostra alla National Gallery
Francesco Pesellino, Fra Filippo Lippo e Bottega, Santi Mama e Giacomo, 1455-60, 64.5 x 142 cm | On loan from His Majesty The King Royal Collection Trust / © His Majesty King Charles III 2022
Samantha De Martin
07/09/2023
Mondo - "Da quello che sappiamo di lui, se fosse vissuto più a lungo, avrebbe realizzato molto di più di quello che ha fatto". Scriveva così Giorgio Vasari di Pesellino, pittore e miniatore quattrocentesco che si ispirò soprattutto agli stili di Filippo Lippi e Beato Angelico.
Lo ritroviamo a Firenze verso la metà del XV secolo, ma la sua morte prematura, all’età di 35 anni, e l’errata attribuzione delle sue opere, contribuirono a renderlo uno dei più grandi pittori del Rinascimento dei quali in pochi hanno sentito parlare, nonostante la fama raggiunta.
Una mostra, la prima in assoluto dedicata al pittore rinascimentale Francesco Pesellino, attesa alla National Gallery dal 7 dicembre al 10 marzo, cercherà di far conoscere vita e opere attraverso i lavori nella Collezione della National Gallery, nonché capolavori chiave provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, dal Clark Art Institute di Williamstown al Musée du Louvre di Parigi, dal Musée des Beaux-Arts di Lione alla Courtauld Gallery di Londra.
Francesco Pesellino, Fra Filippo Lippo e bottega, Angelo, 1455-60, 61. 5 x 43.5 cm Bought, 1917 © The National Gallery, London
Francesco di Stefano era nato a Firenze intorno al 1422 ed era conosciuto come Pesellino, dal nome del nonno Pesello che lo aveva allevato introducendolo probabilmente alla pittura. La sua ambizione superò tuttavia di gran lunga quella del nonno. Di questo pittore si sa che ebbe un talento eccezionale nella pittura di "cose picole", fu apprezzato per la sua propensione a lavorare in collaborazione e che aveva ricevuto commissioni da parte della famiglia Medici.
La National Gallery accoglie in collezione due dei suoi indiscussi capolavori: due pannelli a cassone raffiguranti le Storie di Davide, del 1453‒5, e la magnifica Pala pistoiese della Santa Trinità, del 1455-60. A cinquant'anni dalla loro prima esposizione nel museo londinese, i due pannelli con le Storia di David saranno il fulcro della mostra.
Probabilmente risalenti agli ultimi anni della sua carriera, provano la profondità e l'ampiezza del talento di Pesellino come pittore di narrazioni complesse, splendore cerimoniale, animali e minuziosi dettagli. I pannelli sono stati recentemente sottoposti a un ampio progetto di conservazione e gli spettatori, in occasione della mostra, potranno nuovamente apprezzare la cura con la quale Pesellino ha progettato ed eseguito queste straordinarie composizioni.
Al pubblico sarà data l’opportunità di avvicinarsi a questi lavori come mai prima d'ora e di apprezzarli non solo come opere d'arte, ma anche come oggetti destinati all'uso domestico nella casa rinascimentale, riconoscendo il simbolismo, talvolta giocoso, di Pesellino.
Fra Filippo Lippo e bottega, San Girolamo e il leone, pannello della predella, 1455-60, 40 x 26.5 cm | Presented by Mr and Mrs Felix M. Warburg through the Art Fund, 1937 © Photo: The National Gallery, London
Dal domestico al divino. La Pala della Trinità di Pistoia è una delle uniche due pale d'altare di grandi dimensioni realizzate dall’artista. Rimasta incompiuta alla sua morte, fu completata nella bottega di Filippo Lippi, per la quale l’artista aveva completato, quindici anni prima, una predella per la cappella del Noviziato in Santa Croce.
Fu la morte prematura dell’artista fiorentino ad offuscarne l’eredità. Le sue opere furono completate da collaboratori come Lippi, ma le attribuzioni dei suoi lavori e di quelli del nonno furono confuse dagli scrittori successivi. Eppure, nonostante la sua breve vita, Pesellino esercitò una notevole influenza sui colleghi che vennero dopo di lui. Anche se la sua carriera come pittore di pale d'altare fu interrotta, le sue piccole opere devozionali ispirarono anche la generazione successiva.
La Madonna col Bambino (1450), gentilmente concessa dal Musée des Beaux-Arts di Lione, ha tra venti e trenta imitazioni note.
“Le opere di Pesellino sono davvero rare - spiega Laura Llewellyn, curatrice dei dipinti italiani prima del 1500 -. Ma alla National Gallery abbiamo la fortuna di avere nella collezione due dei suoi capolavori indiscussi. Il recente intervento di restauro dei magnifici pannelli con le Storie di David ha offerto l’opportunità di portare sotto i riflettori questo straordinario, anche se poco conosciuto, pittore e di celebrare i suoi successi con la prima mostra in assoluto dedicata alla sua breve carriera”.
La mostra è accompagnata dal primo catalogo interamente illustrato dedicato all'artista, che sarà pubblicato in inglese. Si tratta della prima pubblicazione, in oltre 120 anni, di un libro dedicato a Pesellino.
Lo ritroviamo a Firenze verso la metà del XV secolo, ma la sua morte prematura, all’età di 35 anni, e l’errata attribuzione delle sue opere, contribuirono a renderlo uno dei più grandi pittori del Rinascimento dei quali in pochi hanno sentito parlare, nonostante la fama raggiunta.
Una mostra, la prima in assoluto dedicata al pittore rinascimentale Francesco Pesellino, attesa alla National Gallery dal 7 dicembre al 10 marzo, cercherà di far conoscere vita e opere attraverso i lavori nella Collezione della National Gallery, nonché capolavori chiave provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, dal Clark Art Institute di Williamstown al Musée du Louvre di Parigi, dal Musée des Beaux-Arts di Lione alla Courtauld Gallery di Londra.
Francesco Pesellino, Fra Filippo Lippo e bottega, Angelo, 1455-60, 61. 5 x 43.5 cm Bought, 1917 © The National Gallery, London
Francesco di Stefano era nato a Firenze intorno al 1422 ed era conosciuto come Pesellino, dal nome del nonno Pesello che lo aveva allevato introducendolo probabilmente alla pittura. La sua ambizione superò tuttavia di gran lunga quella del nonno. Di questo pittore si sa che ebbe un talento eccezionale nella pittura di "cose picole", fu apprezzato per la sua propensione a lavorare in collaborazione e che aveva ricevuto commissioni da parte della famiglia Medici.
La National Gallery accoglie in collezione due dei suoi indiscussi capolavori: due pannelli a cassone raffiguranti le Storie di Davide, del 1453‒5, e la magnifica Pala pistoiese della Santa Trinità, del 1455-60. A cinquant'anni dalla loro prima esposizione nel museo londinese, i due pannelli con le Storia di David saranno il fulcro della mostra.
Probabilmente risalenti agli ultimi anni della sua carriera, provano la profondità e l'ampiezza del talento di Pesellino come pittore di narrazioni complesse, splendore cerimoniale, animali e minuziosi dettagli. I pannelli sono stati recentemente sottoposti a un ampio progetto di conservazione e gli spettatori, in occasione della mostra, potranno nuovamente apprezzare la cura con la quale Pesellino ha progettato ed eseguito queste straordinarie composizioni.
Al pubblico sarà data l’opportunità di avvicinarsi a questi lavori come mai prima d'ora e di apprezzarli non solo come opere d'arte, ma anche come oggetti destinati all'uso domestico nella casa rinascimentale, riconoscendo il simbolismo, talvolta giocoso, di Pesellino.
Fra Filippo Lippo e bottega, San Girolamo e il leone, pannello della predella, 1455-60, 40 x 26.5 cm | Presented by Mr and Mrs Felix M. Warburg through the Art Fund, 1937 © Photo: The National Gallery, London
Dal domestico al divino. La Pala della Trinità di Pistoia è una delle uniche due pale d'altare di grandi dimensioni realizzate dall’artista. Rimasta incompiuta alla sua morte, fu completata nella bottega di Filippo Lippi, per la quale l’artista aveva completato, quindici anni prima, una predella per la cappella del Noviziato in Santa Croce.
Fu la morte prematura dell’artista fiorentino ad offuscarne l’eredità. Le sue opere furono completate da collaboratori come Lippi, ma le attribuzioni dei suoi lavori e di quelli del nonno furono confuse dagli scrittori successivi. Eppure, nonostante la sua breve vita, Pesellino esercitò una notevole influenza sui colleghi che vennero dopo di lui. Anche se la sua carriera come pittore di pale d'altare fu interrotta, le sue piccole opere devozionali ispirarono anche la generazione successiva.
La Madonna col Bambino (1450), gentilmente concessa dal Musée des Beaux-Arts di Lione, ha tra venti e trenta imitazioni note.
“Le opere di Pesellino sono davvero rare - spiega Laura Llewellyn, curatrice dei dipinti italiani prima del 1500 -. Ma alla National Gallery abbiamo la fortuna di avere nella collezione due dei suoi capolavori indiscussi. Il recente intervento di restauro dei magnifici pannelli con le Storie di David ha offerto l’opportunità di portare sotto i riflettori questo straordinario, anche se poco conosciuto, pittore e di celebrare i suoi successi con la prima mostra in assoluto dedicata alla sua breve carriera”.
La mostra è accompagnata dal primo catalogo interamente illustrato dedicato all'artista, che sarà pubblicato in inglese. Si tratta della prima pubblicazione, in oltre 120 anni, di un libro dedicato a Pesellino.
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