Un’estate e un autunno di mostre nella capitale austriaca

Tiziano, Cranach e i rivali nell'arte: tutti gli appuntamenti del Kunsthistorisches Museum di Vienna

Tiziano Vecellio, Donna in pelliccia,1535 circa, Olio su tela, 63.7 x 95.5 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum, Picture Gallery © KHM-Museumsverband
 

Samantha De Martin

24/06/2022

Mondo - Divini rivali, colleghi di fatto, ma in competizione da sempre, alcuni artisti si sfidarono nel corso della loro esistenza a colpi di pennello. Eppure, lungi dall’essere una sterile lotta all’ultima tela, questa rivalità partorì alcune delle opere d'arte più celebri del Rinascimento e del Barocco. Soprattutto quando ai duelli si affiancarono produttivi duetti che misero d'accordo le menti più fervide.
Nell’autunno del Kunsthistorisches Museum di Vienna - che ha da poco celebrato i suoi i 130 anni - c’è spazio per una mostra originale dal titolo Idoli e rivali, un percorso che, dal 20 settembre all’8 gennaio 2023, riunirà opere eccezionali del museo viennese e una selezione di circa 70 capolavori di collezioni internazionali che esploreranno questo argomento complesso e affascinante.
Gli artisti non solo gareggiavano tra loro, ma si misuravano con celebri modelli storici, e talvolta anche i loro mecenati facevano a gara tra loro attraverso le commissioni affidate al pennello più illustre.
La competizione tra artisti per accaparrarsi commissioni prestigiose a volte degenerava in un clima di aggressività, gelosia e odio che vedeva i maestri dilettarsi in intrighi o addirittura rimanere vittime di avvelenamenti.
Eppure non mancarono i progetti scaturiti dalla collaborazione tra i pittori stessi. La mostra prende in esame numerosi confronti artistici dell'antichità classica, del rinascimento e del barocco, riunendo e accostando per la prima volta opere realizzate appositamente per competere tra loro. Da Michelangelo a Dürer, da Tiziano a Sofonisba Anguissola, da Lavinia Fontana a Cellini e ancora Rubens, la mostra esaminerà e riproporrà alcuni dei tanti confronti artistici della storia dell’arte, dall’antichità classica al 1800, svelando in città dipinti mai stati esposti prima in Austria.


Peter Paul Rubens, Helena Fourment (The Little Fur), 1636-1638, Olio su tavola, 86.2 x 178.7 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum, Picture Gallery © KHM-Museumsverband

Intanto, in attesa di vedere sfidarsi nelle sue sale in singolar tenzone i più illustri artisti di sempre, il Kunsthistorisches invita a sfogliare alcuni appuntamenti già in corso.
Da qualche giorno ha infatti aperto i battenti Cranach the Untamed, la prima mostra che esplora gli esordi artistici di Lucas Cranach il Vecchio (1472-1553), nata dalla collaborazione tra il Kunsthistorisches Museum Vienna e la Collezione Oskar Reinhart "Am Romerholz" a Winterthur. Originario della Franconia, il pittore e incisore tedesco rinascimentale, tra i più alti interpreti della scuola danubiana e della Riforma luterana nell'arte, produsse le sue prime opere esistenti proprio a Vienna, arrivando presumibilmente in città intorno al 1500.
Questi lavori furono celebrati per la loro potenza espressiva, radicalmente diversa dal modo cortese-elegante che l’artista avrebbe adottato poco dopo, una volta divenuto pittore di corte all'Elettore di Sassonia. Conosciamo solo dieci opere realizzate durante il periodo trascorso in città e la maggior parte di queste sono esposte in mostra. Il doppio ritratto dei coniugi Cuspinian (che per la prima volta lascerà la collezione Oskar Reinhardt a Winterthur) e la Penitenza di san Girolamo (quest’ultimo in collezione viennese e generalmente considerato il primo dipinto datato esistente di Cranach) saranno mostrati insieme nella città nella quale furono dipinti, insieme a prestiti arrivati dall’Albertina, dalla Picture Gallery, dai Musei statali di Berlino.


Allestimento della mostra Cranach the Untamed | © KHM-Museumsverband

Dopo la mostra Le donne di Tiziano: Bellezza, Amore, Poesia, che ha visto gioielli di Tiziano dialogare con i pittori che li ispirarono e ne furono ispirati, da Giorgione a Tintoretto e a Paolo Veronese, fino al 16 ottobre Point of View #25 presenterà un approfondimento su un dipinto religioso del pittore di Pieve di cadore presente nella collezione del Kunsthistorisches Museum. Gli studiosi del museo viennese, che accoglie la più grande collezione al mondo di opere del pittore veneto, seconda solo al Prado di Madrid, ne sono sempre più convinti. L’opera, che fino a poco tempo fa riceveva poca attenzione dai ricercatori e veniva attribuita alla bottega dell’artista, sarebbe stata realizzata da Tiziano. Il Cristo con il globo - noto anche come Salvator Mundi - fu a lungo considerato un lavoro di bottega. In questa rappresentazione il Cristo con il globo, che dà il titolo all’opera, differisce dall'iconografia tradizionale. L'assenza di un globo, sostituito dal maestro da una semplice sfera di vetro trasparente, e l’assenza del tipico gesto della mano alzata in segno di benedizione, tratti inconfondibili dell'iconografia tradizionale del Salvator Mundi, sarebbero indice di una personale interpretazione da parte del pittore. Inoltre l'iscrizione ebraica sulla veste di Gesù farebbe pensare che l’opera sia stata commissionata da un mecenate vicino alle idee dei cabalisti cristiani.
Ma c'è di più. Le analisi sull’opera attraverso i raggi X e le immagini a infrarossi hanno restituito una pittura sottostante con una Madonna col Bambino, un’immagine molto simile ai primi lavori di Tiziano raffiguranti lo stesso soggetto.



Tiziano Vecellio, Cristo con il globo, 1520-1530 © KHM-Museumsverband

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