Un anno di mostre e manifestazioni, a un secolo dalla morte degli artisti

Viaggi d’Arte – La Vienna di Klimt e Schiele

Il Ponte di Klimt. Courtesy Kunsthistorisches Museum
 

Francesca Grego

13/12/2017

Mondo - “Dev’essere stato molto interessante vivere a Vienna nei primi anni del Novecento”, ha affermato con convinzione lo scrittore Hermann Bahr. Impossibile dargli torto: a segnare l’epoca d’oro della capitale asburgica, sono state opere iconiche come Il bacio di Gustav Klimt e la Wally Neuzil di Egon Schiele, gli edifici Art Nouveau di Otto Wagner, ma anche il design innovativo di Koloman Moser, la psicanalisi di Freud, i Paesaggi dell’Anima di Arthur Schnitzler, la musica dodecafonica di Schönberg e le sinfonie di Mahler.

A 100 anni dalla morte di quattro grandi protagonisti dell’arte austriaca – Klimt, Schiele, Moser e Wagner, appunto – la città celebra il Modernismo viennese con un ricco programma di eventi, che si protrarrà per tutto il 2018.
Una full immersion nelle atmosfere sospese tra “Bellezza e Abisso” della Capitale all’incrocio tra due secoli, come recita il titolo della rassegna.

Mentre la parabola del vecchio Impero austro-ungarico volge al termine, a Vienna soffia forte il vento del rinnovamento: arte, musica, letteratura, filosofia sono i brodi di coltura di fermenti rivoluzionari.
Caffè e salotti si animano di discussioni su temi inusitati, l’emancipazione femminile fa passi da gigante e la città si dota di un volto nuovo, con costruzioni lontane anni luce dagli stili della tradizione.


ITINERARI SPECIALI IN CITTÁ


Per scoprire da vicino le novità che ridisegnarono l’immagine della Capitale, per il 2018 sono stati predisposti itinerari tematici dedicati, a cominciare dalla chiesa di San Leopoldo di Otto Wagner e dalla Città Bianca, il grande complesso che l’architetto realizzò nel 14° distretto con un teatro in stile Liberty e un innovativo ospedale.

Dalla celebre sede della Cassa di Risparmio all’edificio icona della Secessione, fino allo stile essenziale di Casa Loos, che l’imperatore Francesco Giuseppe detestò a tal punto da far murare le finestre del proprio palazzo per celarne la vista, ce n’è per tutti i gusti.
Liberty, Art Déco e le diverse tendenze dell’architettura modernista si mescolano per le strade di Vienna e per ognuna è disponibile un itinerario speciale.

Ma a ridisegnare l’immaginario europeo dell’epoca c’è anche la psicanalisi di Freud, da esplorare tra mito e realtà nei luoghi frequentati dallo scopritore dell’inconscio: i palazzi lungo la Ringstrasse, l’Università di Vienna e il vecchio Ospedale Generale sono solo alcune delle tappe del tour, che comprende anche l’ingresso al Museo Sigmund Freud.


DA KLIMT A OTTO WAGNER: UN ANNO DI MOSTRE


Klimt


Dal 13 febbraio al 2 settembre al Kunsthistorisches Museum 13 magnifici dipinti daranno vita allo spettacolare Ponte di Klimt, che presenterà, incastonato in una struttura alta 12 metri, un ciclo delle opere più importanti della prima produzione dell’artista.
Nella Sala del Doriforo di Policleto, invece, sculture antiche faranno corona intorno alla celebre tela verticale Nuda Veritas, lascito del critico letterario Hermann Bahr.


Dal 22 marzo al 26 agosto al Belvedere Inferiore una mostra esplorerà l’eredità di Klimt.
Il termine della Prima Guerra Mondiale e la morte del pittore sono stati spesso interpretati come la conclusione di un’epoca di intensa fioritura artistica. Klimt non è la fine. Nuovi fermenti nell’Europa Centrale evidenzia questo decisivo passaggio storico nei suoi elementi di trasformazione e continuità con il passato, mostrando attraverso 80 opere di Klimt, Schiele, Kokoschka, Moser ed Egger-Lienz le nuove prospettive dell’arte nell’area danubiana.


Villa Klimt, infine, ospita l’unico atelier del pittore conservato nel suo stato originale, che tra il 1911 e il 1918 fu teatro della creazione di circa 50 dipinti e centinaia di disegni.
Dal Ritratto di Adele Bloch Bauer alla Donna con Ventaglio, questo piccolo edificio in stile Biedermeier immerso nel verde fu la culla del floreale Jugendstil, la versione austriaca dell’Art Nouveau.
Tra mobili d’epoca e preziosi documenti, nel 2018 sarà possibile partecipare a numerosi eventi a tema, come Gustav Klimt, vita e opere, Stile Liberty Internazionale o Japonisme.


Schiele


Due mostre complementari fanno luce su aspetti diversi della personalità di un pittore scandaloso e, secondo alcuni, perfino demoniaco.
All’Orangerie del Belvedere Inferiore i capolavori di Schiele vanno in scena accompagnati dai rispettivi studi preliminari, per sapere tutto sul modus operandi dell’artista.
Materiali multimediali illustreranno inoltre le fasi del restauro di alcune opere, che hanno dato luogo a interessanti scoperte (dal 19 ottobre 2018 al 12 febbraio 2019).


Il Museo Leopold ospita la più prestigiosa collezione mondiale dedicata all’arte di Schiele.
Dal prossimo 23 febbraio la mostra Egon Schiele. Espressione e lirica metterà a confronto celebri dipinti e disegni con poesie e testi autografi dell’artista, oltre a documenti personali, fotografie oggetti che gli appartennero: una finestra su un talento letterario poco noto e sulla burrascosa esistenza del pittore.
Una selezione di opere contemporanee proporrà invece una riflessione sull’opera di Schiele nel contesto attuale.


Il design di Koloman Moser


Dalla prestigiosa collezione della Wiener Werkstätte, fondata da Moser nel 1903, l’opera al completo del vulcanico designer arriva al Museo Austriaco delle Arti Applicate e Arte Contemporanea (MAK).
L’obiettivo della innovativa comunità di produzione era portare l’arte in ogni sfera della vita umana, e in effetti Koloman Moser disegnò di tutto: tappezzerie, libri, carte da lettera, vetrate, mobili, manifesti. Da scoprire in un affascinante percorso, che mostra l’evoluzione da forme sinuose e motivi floreali alla raffinatezza essenziale di un nuovo stile geometrico (dal 19 dicembre 2018 al 22 aprile 2019).


Al Museo del Mobile, invece, il lavoro di Moser incontra i più celebri designer viennesi della sua epoca: Otto Wagner, Adolf Loos e Josef Hoffmann confrontano le rispettive posizioni sul tema dell’abitare, aprendo lo sguardo su una stagione di novità anche sul fronte dell’arredamento. Da scoprire l’interessante sezione dedicata a famosi produttori di mobili come i fratelli Thonet o Portois&Fix, nonché a prestigiosi committenti (dal 21 marzo al 7 luglio).


L’architettura di Otto Wagner


L’avventura del padre del Modernismo viennese rivive in due importanti eventi espositivi.
Al Wien Museum un percorso di straordinaria completezza celebra il grande “architetto metropolitano” in un affresco della vita artistica, politica e culturale della Capitale di inizio secolo.
Preziosi disegni, plastici originali, mobili, dipinti e oggetti personali ne restituiscono un inedito ritratto, evidenziandone i rapporti con compagni di strada e rivali (dal 15 marzo al 7 ottobre).


Al MAK Post Otto Wagner – Dalla Cassa di Risparmio Postale al Postmodernismo descriverà invece l’influenza di Wagner sull’architettura successiva, partendo da contemporanei e allievi per arrivare ai nostri giorni.


Musica, letteratura e filosofia nella Vienna di inizio secolo


A dispetto della decadenza dell’Impero asburgico, la Vienna di Klimt, Schiele, Moser e Wagner era una capitale in pieno fermento culturale.
Una serie di mostre dà conto delle molteplici intersezioni tra arti e correnti di pensiero destinate a produrre esiti di notevole portata.


In primo piano, la musica, al Museo del Suono e all’Arnold Schönberg Center: il primo focalizza l’attenzione sulle innovative sinfonie di Gustav Mahler e sulla sua idea di “opera d’arte totale” con un allestimento vario e vivace (dal 22 febbraio al 7 ottobre), il secondo racconta la vita culturale del circolo dei “Giovani Viennesi” e dello storico Caffè Griestedl, frequentati dal rivoluzionario inventore della musica dodecafonica (dal 14 marzo al 29 giugno).


La filosofia di Ludwig Wittgenstein a 100 anni esatti dall’uscita del suo Tractatus Logico-Philosophicus, i letterati del circolo di Berta Zuckerkandl, il teatro dell’artista e scenografo Friedrich Kiesler vanno in scena al Museo della Letteratura, a Casa Wittgenstein e alla Fondazione Kiesler, mentre il Museo Ebraico e il Museo di Ernst Fuchs esplorano il fertile microcosmo culturale dei salotti viennesi, incubatori di creatività e idee nuove.


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