Nel Parco Archeologico si torna a scavare dopo 40 anni
Ercolano: nuovi scavi sulla spiaggia romana e un percorso inedito fino a Villa dei Papiri
Gli scavi di Ercolano I Courtesy Parco Archeologico di Ercolano
Francesca Grego
28/01/2021
Napoli - A 40 anni dagli ultimi scavi, nel Parco Archeologico di Ercolano si torna a interrogare il sottosuolo alla ricerca di storie e reperti preziosi. Protagonista della campagna di scavi che sta per iniziare è l’Antica Spiaggia, il lido della città romana, parzialmente esplorata già negli anni Ottanta, quando si portarono alla luce i quartieri rivolti verso il mare e i fornici per il ricovero delle imbarcazioni con i resti dei fuggiaschi che qui cercarono riparo dalla furia del Vesuvio: un’area rivelatasi particolarmente interessante per la presenza di testimonianze che ci parlano delle fasi di vita più antiche della colonia come dell’epoca imperiale, quando l’eruzione del vulcano pose fine all storia della Ercolano romana.
I movimenti del terreno legati alla catastrofe del 79 a.C., tuttavia, hanno spinto la spiaggia ben quattro metri sotto il livello del mare, complicando notevolmente il compito degli archeologi. E così, solo tra il 2007 e il 2010 gli specialisti dell’Herculaneum Conservation Project sono riusciti a portarne alla luce la parte orientale. I lavori in programma nei prossimi mesi completeranno l’opera ripristinando le quote antiche e rendendo accessibile al pubblico l’intero lungomare, in un percorso inedito che collegherà l’abitato romano di Ercolano alla celebre Villa dei Papiri e all’area dei cosiddetti “Nuovi Scavi”.
Veduta dell'antica Ercolano I Courtesy Parco Archeologico di Ercolano
Studiosi di archeologia, paleobotanica, geologia, antropologia collaboreranno in un vasto progetto per restituire attraverso i nuovi ritrovamenti un quadro più completo possibile della vita dell’antica colonia. “Le straordinarie scoperte qui avvenute a partire dal 1980 suscitarono clamore internazionale e diedero il via ad una serie di studi settoriali di grande interesse. Riprendiamo la ricerca sul terreno con rinnovata consapevolezza della complessità del sito e, grazie ad un approccio multidisciplinare, ci aspettiamo ulteriori e solidi approfondimenti”, ha detto il direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano. “Crediamo che questo sia il più genuino coronamento di un’attività iniziata oramai 40 anni fa e avanzata con discontinuità e tra mille difficoltà che il nuovo Parco Archeologico è ora in grado di affrontare e risolvere con efficacia”, ha aggiunto Sirano. L’intervento sarà condotto da un team di esperti del Parco Archeologico di Ercolano, dal Ministero dei Beni Culturali e dall’Herculaneum Conservation Project, e durerà prevedibilmente due anni e mezzo.
Ma non finisce qui. Mentre gli antropologi dell’Università Federico II di Napoli possono finalmente ricostruire il DNA dei fuggiaschi ritrovati negli anni Ottanta, ben sei domus si preparano al restauro con la prospettiva di aprire al pubblico entro il 2022. Tra queste spicca la Casa dell’Atrio a Mosaico, la più grande di tutta la città “con un pianoterra che si estendeva per 1300 metri quadrati e una sala da pranzo che non ha eguali in tutta l'area vesuviana”, spiega ancora il direttore Sirano: l’impianto a tre navate le conferisce la grandiosità di una basilica, sulla quale si affaccia una loggia che “durante i banchetti probabilmente ospitava i musici o le donne non ammesse al convivium”.
MAV - Museo Archeologico Virtuale di Ercolano: Domus del Poeta Tragico, Pompei I Courtesy MAV
Con la Campania in zona gialla, il Parco Archeologico di Ercolano è tornato ad accogliere i visitatori. Con una novità: allo stesso costo di un biglietto singolo (da acquistare rigorosamente online) è possibile optare per l’abbonamento annuale, che permette di tornare più volte a visitare il sito, di accedere alle mostre in calendario e di partecipare a esclusive visite guidate in compagnia del direttore. Riaperto anche il MAV - Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, per immergersi nella vita delle antiche colonie vesuviane - Ercolano, Pompei, Baia, Stabia, Capri - attraverso ricostruzioni ad alto tasso di tecnologia e ripercorrerne la storia in un viaggio suggestivo ma scientificamente rigoroso.
I movimenti del terreno legati alla catastrofe del 79 a.C., tuttavia, hanno spinto la spiaggia ben quattro metri sotto il livello del mare, complicando notevolmente il compito degli archeologi. E così, solo tra il 2007 e il 2010 gli specialisti dell’Herculaneum Conservation Project sono riusciti a portarne alla luce la parte orientale. I lavori in programma nei prossimi mesi completeranno l’opera ripristinando le quote antiche e rendendo accessibile al pubblico l’intero lungomare, in un percorso inedito che collegherà l’abitato romano di Ercolano alla celebre Villa dei Papiri e all’area dei cosiddetti “Nuovi Scavi”.
Veduta dell'antica Ercolano I Courtesy Parco Archeologico di Ercolano
Studiosi di archeologia, paleobotanica, geologia, antropologia collaboreranno in un vasto progetto per restituire attraverso i nuovi ritrovamenti un quadro più completo possibile della vita dell’antica colonia. “Le straordinarie scoperte qui avvenute a partire dal 1980 suscitarono clamore internazionale e diedero il via ad una serie di studi settoriali di grande interesse. Riprendiamo la ricerca sul terreno con rinnovata consapevolezza della complessità del sito e, grazie ad un approccio multidisciplinare, ci aspettiamo ulteriori e solidi approfondimenti”, ha detto il direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano. “Crediamo che questo sia il più genuino coronamento di un’attività iniziata oramai 40 anni fa e avanzata con discontinuità e tra mille difficoltà che il nuovo Parco Archeologico è ora in grado di affrontare e risolvere con efficacia”, ha aggiunto Sirano. L’intervento sarà condotto da un team di esperti del Parco Archeologico di Ercolano, dal Ministero dei Beni Culturali e dall’Herculaneum Conservation Project, e durerà prevedibilmente due anni e mezzo.
Ma non finisce qui. Mentre gli antropologi dell’Università Federico II di Napoli possono finalmente ricostruire il DNA dei fuggiaschi ritrovati negli anni Ottanta, ben sei domus si preparano al restauro con la prospettiva di aprire al pubblico entro il 2022. Tra queste spicca la Casa dell’Atrio a Mosaico, la più grande di tutta la città “con un pianoterra che si estendeva per 1300 metri quadrati e una sala da pranzo che non ha eguali in tutta l'area vesuviana”, spiega ancora il direttore Sirano: l’impianto a tre navate le conferisce la grandiosità di una basilica, sulla quale si affaccia una loggia che “durante i banchetti probabilmente ospitava i musici o le donne non ammesse al convivium”.
MAV - Museo Archeologico Virtuale di Ercolano: Domus del Poeta Tragico, Pompei I Courtesy MAV
Con la Campania in zona gialla, il Parco Archeologico di Ercolano è tornato ad accogliere i visitatori. Con una novità: allo stesso costo di un biglietto singolo (da acquistare rigorosamente online) è possibile optare per l’abbonamento annuale, che permette di tornare più volte a visitare il sito, di accedere alle mostre in calendario e di partecipare a esclusive visite guidate in compagnia del direttore. Riaperto anche il MAV - Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, per immergersi nella vita delle antiche colonie vesuviane - Ercolano, Pompei, Baia, Stabia, Capri - attraverso ricostruzioni ad alto tasso di tecnologia e ripercorrerne la storia in un viaggio suggestivo ma scientificamente rigoroso.
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