In mostra a Palazzo Reale fino al 9 maggio
Umanità controcorrente: a Napoli un dialogo intorno alla Flagellazione di Caravaggio
Caravaggio (Michelangelo Merisi), Flagellazione di Cristo, 1607, Olio su tela, 286 x 213 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Proveniente dalla Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, Proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni
Francesca Grego
17/03/2023
Napoli - Grande fu la meraviglia dei napoletani quando la Flagellazione di Caravaggio apparve nella cappella della famiglia de’ Franchis, in San Domenico Maggiore: “la nuova maniera di quel terribile modo di ombreggiare, la verità di que’ nudi, il sentito lumeggiare senza molti riflessi, fecero rimaner sorpresi non solo i dilettanti ma i Professori medisimi in buona parte”, racconta lo storico dell’arte Bernardo de’ Dominici. “Una brutalità e una pietà infinita si dilaniano in essa”, avrebbe scritto Roberto Longhi, “in un contrasto terribile, come in Rembrandt una trentina d’anni più tardi”.
Poche opere hanno segnato la pittura del Seicento come questa tela, a Napoli e non solo. Lo scopriremo nella mostra Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani, appena inaugurata presso la reggia partenopea e in corso fino al prossimo 9 maggio.
Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani. Palazzo Reale, Napoli
Protagonista dell’allestimento nella Galleria del Genovese è proprio la Flagellazione di Cristo, che dal terremoto del 1980 ha trovato casa al Museo di Capodimonte. Quindici dipinti coevi fanno corona intorno al capolavoro di Caravaggio, dipanando un doppio filo conduttore: da un lato l’influenza del Merisi sulla pittura di area partenopea e la fortuna degli artisti caravaggeschi nelle collezioni borboniche, dall’altro il tema della Flagellazione, che il maestro seicentesco sviluppò, come di consueto, a modo proprio, preferendo ai dettami della Controriforma una declinazione profondamente umana della spiritualità.
Nella prima parte del percorso spiccano sette importanti dipinti acquistati nel 1802 dall’archeologo ed erudito Domenico Venuti per Ferdinando IV di Borbone: in un documento redatto da Venuti, in mostra nella versione originale, gli autori delle opere sono descritti come “scolari di Caravaggio”. Tra le sette tele per la prima volta esposte insieme, troviamo la Santa Prassede che all’epoca si credeva eseguita da Valentin de Boulogne, secondo Federico Zeri “il più grande dei caravaggeschi”. Rimasto a lungo nell’ombra dei depositi di Capodimonte e restaurato per l’occasione, il quadro ha rivelato dettagli inediti e ora torna alla ribalta sollecitando il dibattito sulla sua attribuzione. Nella stessa sezione i visitatori troveranno una copia antica del San Giovanni Battista di Caravaggio, talmente fedele che nel XIX secolo fu inventariata come originale, oltre a opere di Mattia Preti, Gerrit van Honthorst, Antiveduto Gramatica, Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino.
Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani. Palazzo Reale, Napoli
Proseguendo lungo le sale che collegano il Palazzo al Teatro San Carlo, entriamo nel vivo della rappresentazione della Passione con le iconografie della Flagellazione, dell’Ecce Homo e del Cristo alla colonna: in mostra dipinti di Battistello Caracciolo, Leonello Spada - noto con l’eloquente soprannome di “Scimmia di Caravaggio” - o Moretto da Brescia, presente con un gioiello proveniente dalla Collezione Farnese, ma anche preziose sculture in avorio e legno dipinto, come quella in prestito dalla Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro.
E infine la sconvolgente tela del Merisi, un capolavoro decisamente controcorrente. “Portando la Flagellazione di Caravaggio in un contesto diverso dal Museo di Capodimonte si invita il pubblico a riflettere sull’iconografia di un pittore troppo spesso limitato al concetto di ‘ombra e luce’ per sottolineare, invece, la sofisticazione iconografica di Caravaggio che, in piena Controriforma cattolica, non è un pittore della Riforma, ma riflette sulla condizione umana”, spiega il direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger: “Si capirà bene, grazie ai dialoghi proposti in mostra con le altre opere, che la Flagellazione non è una Flagellazione, non è un Cristo alla colonna, non è un Ecce homo, ma una lettura trasversale dell'umiltà, dell’umiliazione, della sofferenza e della sublimazione del dolore”.
Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani. Palazzo Reale, Napoli
Leggi anche:
• Invito al Louvre. Lo straordinario viaggio dei tesori di Capodimonte
• Dalla Spagna a Napoli: torna a casa dopo 400 anni la Madonna del Pesce di Raffaello
Poche opere hanno segnato la pittura del Seicento come questa tela, a Napoli e non solo. Lo scopriremo nella mostra Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani, appena inaugurata presso la reggia partenopea e in corso fino al prossimo 9 maggio.
Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani. Palazzo Reale, Napoli
Protagonista dell’allestimento nella Galleria del Genovese è proprio la Flagellazione di Cristo, che dal terremoto del 1980 ha trovato casa al Museo di Capodimonte. Quindici dipinti coevi fanno corona intorno al capolavoro di Caravaggio, dipanando un doppio filo conduttore: da un lato l’influenza del Merisi sulla pittura di area partenopea e la fortuna degli artisti caravaggeschi nelle collezioni borboniche, dall’altro il tema della Flagellazione, che il maestro seicentesco sviluppò, come di consueto, a modo proprio, preferendo ai dettami della Controriforma una declinazione profondamente umana della spiritualità.
Nella prima parte del percorso spiccano sette importanti dipinti acquistati nel 1802 dall’archeologo ed erudito Domenico Venuti per Ferdinando IV di Borbone: in un documento redatto da Venuti, in mostra nella versione originale, gli autori delle opere sono descritti come “scolari di Caravaggio”. Tra le sette tele per la prima volta esposte insieme, troviamo la Santa Prassede che all’epoca si credeva eseguita da Valentin de Boulogne, secondo Federico Zeri “il più grande dei caravaggeschi”. Rimasto a lungo nell’ombra dei depositi di Capodimonte e restaurato per l’occasione, il quadro ha rivelato dettagli inediti e ora torna alla ribalta sollecitando il dibattito sulla sua attribuzione. Nella stessa sezione i visitatori troveranno una copia antica del San Giovanni Battista di Caravaggio, talmente fedele che nel XIX secolo fu inventariata come originale, oltre a opere di Mattia Preti, Gerrit van Honthorst, Antiveduto Gramatica, Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino.
Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani. Palazzo Reale, Napoli
Proseguendo lungo le sale che collegano il Palazzo al Teatro San Carlo, entriamo nel vivo della rappresentazione della Passione con le iconografie della Flagellazione, dell’Ecce Homo e del Cristo alla colonna: in mostra dipinti di Battistello Caracciolo, Leonello Spada - noto con l’eloquente soprannome di “Scimmia di Caravaggio” - o Moretto da Brescia, presente con un gioiello proveniente dalla Collezione Farnese, ma anche preziose sculture in avorio e legno dipinto, come quella in prestito dalla Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro.
E infine la sconvolgente tela del Merisi, un capolavoro decisamente controcorrente. “Portando la Flagellazione di Caravaggio in un contesto diverso dal Museo di Capodimonte si invita il pubblico a riflettere sull’iconografia di un pittore troppo spesso limitato al concetto di ‘ombra e luce’ per sottolineare, invece, la sofisticazione iconografica di Caravaggio che, in piena Controriforma cattolica, non è un pittore della Riforma, ma riflette sulla condizione umana”, spiega il direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger: “Si capirà bene, grazie ai dialoghi proposti in mostra con le altre opere, che la Flagellazione non è una Flagellazione, non è un Cristo alla colonna, non è un Ecce homo, ma una lettura trasversale dell'umiltà, dell’umiliazione, della sofferenza e della sublimazione del dolore”.
Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere di Capodimonte a Palazzo Reale, a cura di Sylvain Bellenger e Mario Epifani. Palazzo Reale, Napoli
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