Zhang Zhaoying. Lifelong Beauty

Zhang Zhaoying, Lifelong Beauty—A Small Town Story, 2024, oil on canvas, 110x150cm.
Dal 8 May 2025 al 3 August 2025
Venezia
Luogo: Museo di Palazzo Grimani
Indirizzo: Ramo Grimani 4858
Orari: dal martedì alla domenica 10.00 > 19.00
Curatori: Lü Peng, Li Guohua, Carlotta Scarpa
Costo del biglietto: La mostra è compresa nel ticket d'ingresso al Museo Ingresso gratuito per le categorie di legge e per tutti nei seguenti giorni: 1 e 2 Giugno, 6 Luglio, 3 Agosto
La mostra "Lifelong Beauty" presenta in anteprima nazionale il percorso artistico di Zhang Zhaoying, esponente della Nuova Generazione che ha saputo reinterpretare, con una perizia espressiva unica, l’evoluzione della pittura cinese dagli anni ’90 a oggi, attraversando un periodo di grandi cambiamenti sociali, economici e culturali.
L’esposizione, a cura di Lü Peng, Li Guohua e Carlotta Scarpa, è organizzata da L-ART∙CONTEMPORARY con Manuela Schiavano, sarà allestita al secondo piano del Museo di Palazzo Grimani, parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna.
Come sostiene il noto storico dell’arte cinese Lü Peng: “Sebbene influenzato dal Rinascimento, dal modernismo europeo e dalle avanguardie, Zhang Zhaoying ha evitato di aderire rigidamente a schemi pittorici predefiniti, creando una sintesi straordinaria tra la tecnica libera e la pittura controllata, esplorando le trasformazioni culturali e le nuove dinamiche sociali della globalizzazione, per interrogarsi infine sulla bellezza e la verità universale”.
Attraverso un percorso espositivo di 26 quadri, l’artista decostruisce e ricostruisce iconografie tradizionali, intrecciando passato e presente, tradizione e innovazione, e sviluppando una narrazione visiva che invita lo spettatore a un dialogo tra culture e che si integra perfettamente con le sale del Museo di Palazzo Grimani, uno straordinario esempio di architettura rinascimentale tosco-romana a Venezia, riccamente decorata con stucchi e affreschi da artisti come Giovanni da Udine, Francesco Salviati e Federico Zuccari, che conserva la memoria di Giovanni Grimani e della sua collezione di statue greche e romane che si possono ammirare nella Tribuna e nella Sala del Doge.
Nato a Guangzhou, Zhang Zhaoying ha studiato pittura a olio all’Istituto di Belle Arti del Sichuan e ha proseguito la sua formazione a Bruxelles e all’Università di Scienza e Tecnologia di Macao, dove si è specializzato in arte scenica e teatro dell’assurdo. Questi studi hanno contribuito a rendere la sua pittura altamente drammatica.
Temi contemporanei come la globalizzazione, il consumismo, i social media e la tecnologia AI hanno trasformato il mondo, portando a un’esplosione di informazioni e immagini di civiltà diverse. L’artista affronta questo flusso di forme e significati con un approccio di grande respiro e con un’impronta irriverente, utilizzando un metodo di compilazione, riorganizzazione e riappropriazione. E così gli spettacoli di Broadway, i circhi, gli artisti e i personaggi storici diventano parte delle sue opere, non come semplice montaggio o sovrapposizione, ma come strumento per rispondere ai cambiamenti del mondo, scoprire le connessioni tra gli individui e indagare la società contemporanea.
Le narrazioni che si susseguono senza sosta appaiono come scene teatrali, ma poi improvvisamente si rivelano come “giochi” o “trappole visive” per lo spettatore. L’equivoco che si viene a creare è dato da due trame distinte, quella dell’iconografia di fondo coerente e leggibile, e l’altra data da elementi di disturbo, nonsense che galleggiano sulla superficie del quadro, come un polipo o un gambero gigante che campeggiano su un cielo terso in uno scorcio da vecchia cartolina: rebus allegorici che si limitano e si controllano a vicenda. Vi è in Zhang una sottile e insistita tecnica di rappresentazione figurativa tesa a lanciare esche al fruitore che, in mancanza di precise coordinate spaziali e logiche, vive una crisi analoga a un dramma di Beckett.
Stilisticamente, Zhang integra varie tecniche, dalle pennellate morbide a quelle più decise, mantenendo una coerenza espressiva e una capacità pittorica straordinarie. In mostra sono presenti diverse opere della serie Lifelong Beauty. Ed è proprio la bellezza uno dei temi maggiormente esplorati dall’artista: un concetto dinamico da indagare laddove l’osservazione della vita dai margini lo induce a smontare e ricomporre continuamente le sue percezioni. Il suo incessante lavoro cattura l’interazione tra immaginazione, aspettativa e realtà, invitando lo spettatore a confrontarsi con le manifestazioni transitorie e diverse della bellezza. Ogni cornice del quadro è in definitiva una finestra che offre una visione su un universo parallelo: un invito a vivere questi istanti effimeri e ad apprezzare l’intricato connubio che si cela dietro le aspirazioni umane.
Sebbene l’artista non offra risposte chiare, ci guida a riesaminare e ripensare tutto ciò che è risolto e infallibile, e questa capacità di adattamento e di innovazione rende la sua arte un contributo particolarmente significativo al panorama artistico contemporaneo.
Zhang Zhaoying è nato a Guangzhou, in Cina, nel 1988. Ha conseguito una laurea in Belle Arti presso il Dipartimento di Pittura a Olio dell’Istituto di Belle Arti del Sichuan e un Master in Belle Arti all’Académie royale des Beaux-Arts. Attualmente, sta completando il suo dottorato presso l’Università di Scienza e Tecnologia di Macao e insegna presso la Scuola dell’Istituto di Belle Arti di Tianjin. È anche supervisore post-laurea alla Sahmyook University. Zhaoying è considerato una delle figure di spicco tra gli artisti della generazione post-1985, distinguendosi per una prospettiva fortemente internazionalizzata. Le sue opere riflettono una mentalità ibrida, che attraversa diversi mezzi, linguaggi e temporalità, e si nutrono di una profonda ricerca iconologica. Ha esposto le sue opere in numerose mostre personali, tra cui la Yibo Gallery a Shanghai nel 2021 e il Museo d’Arte dell’Università di Nanchino nel 2019, così come in varie gallerie e spazi espositivi in Cina. Il suo lavoro è stato anche presentato in importanti mostre collettive a livello internazionale, tra cui “Global Painting” al MART di Rovereto, la Biennale di Chengdu e diverse mostre in Germania, Svizzera, e New York. Le sue opere fanno parte di collezioni prestigiose come il MART di Rovereto, il Museo Nazionale d’Arte della Cina, la White Rabbit Gallery e il Today Art Museum, tra gli altri.
www.zhaoyingzhang.wordpress.com
L’esposizione, a cura di Lü Peng, Li Guohua e Carlotta Scarpa, è organizzata da L-ART∙CONTEMPORARY con Manuela Schiavano, sarà allestita al secondo piano del Museo di Palazzo Grimani, parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna.
Come sostiene il noto storico dell’arte cinese Lü Peng: “Sebbene influenzato dal Rinascimento, dal modernismo europeo e dalle avanguardie, Zhang Zhaoying ha evitato di aderire rigidamente a schemi pittorici predefiniti, creando una sintesi straordinaria tra la tecnica libera e la pittura controllata, esplorando le trasformazioni culturali e le nuove dinamiche sociali della globalizzazione, per interrogarsi infine sulla bellezza e la verità universale”.
Attraverso un percorso espositivo di 26 quadri, l’artista decostruisce e ricostruisce iconografie tradizionali, intrecciando passato e presente, tradizione e innovazione, e sviluppando una narrazione visiva che invita lo spettatore a un dialogo tra culture e che si integra perfettamente con le sale del Museo di Palazzo Grimani, uno straordinario esempio di architettura rinascimentale tosco-romana a Venezia, riccamente decorata con stucchi e affreschi da artisti come Giovanni da Udine, Francesco Salviati e Federico Zuccari, che conserva la memoria di Giovanni Grimani e della sua collezione di statue greche e romane che si possono ammirare nella Tribuna e nella Sala del Doge.
Nato a Guangzhou, Zhang Zhaoying ha studiato pittura a olio all’Istituto di Belle Arti del Sichuan e ha proseguito la sua formazione a Bruxelles e all’Università di Scienza e Tecnologia di Macao, dove si è specializzato in arte scenica e teatro dell’assurdo. Questi studi hanno contribuito a rendere la sua pittura altamente drammatica.
Temi contemporanei come la globalizzazione, il consumismo, i social media e la tecnologia AI hanno trasformato il mondo, portando a un’esplosione di informazioni e immagini di civiltà diverse. L’artista affronta questo flusso di forme e significati con un approccio di grande respiro e con un’impronta irriverente, utilizzando un metodo di compilazione, riorganizzazione e riappropriazione. E così gli spettacoli di Broadway, i circhi, gli artisti e i personaggi storici diventano parte delle sue opere, non come semplice montaggio o sovrapposizione, ma come strumento per rispondere ai cambiamenti del mondo, scoprire le connessioni tra gli individui e indagare la società contemporanea.
Le narrazioni che si susseguono senza sosta appaiono come scene teatrali, ma poi improvvisamente si rivelano come “giochi” o “trappole visive” per lo spettatore. L’equivoco che si viene a creare è dato da due trame distinte, quella dell’iconografia di fondo coerente e leggibile, e l’altra data da elementi di disturbo, nonsense che galleggiano sulla superficie del quadro, come un polipo o un gambero gigante che campeggiano su un cielo terso in uno scorcio da vecchia cartolina: rebus allegorici che si limitano e si controllano a vicenda. Vi è in Zhang una sottile e insistita tecnica di rappresentazione figurativa tesa a lanciare esche al fruitore che, in mancanza di precise coordinate spaziali e logiche, vive una crisi analoga a un dramma di Beckett.
Stilisticamente, Zhang integra varie tecniche, dalle pennellate morbide a quelle più decise, mantenendo una coerenza espressiva e una capacità pittorica straordinarie. In mostra sono presenti diverse opere della serie Lifelong Beauty. Ed è proprio la bellezza uno dei temi maggiormente esplorati dall’artista: un concetto dinamico da indagare laddove l’osservazione della vita dai margini lo induce a smontare e ricomporre continuamente le sue percezioni. Il suo incessante lavoro cattura l’interazione tra immaginazione, aspettativa e realtà, invitando lo spettatore a confrontarsi con le manifestazioni transitorie e diverse della bellezza. Ogni cornice del quadro è in definitiva una finestra che offre una visione su un universo parallelo: un invito a vivere questi istanti effimeri e ad apprezzare l’intricato connubio che si cela dietro le aspirazioni umane.
Sebbene l’artista non offra risposte chiare, ci guida a riesaminare e ripensare tutto ciò che è risolto e infallibile, e questa capacità di adattamento e di innovazione rende la sua arte un contributo particolarmente significativo al panorama artistico contemporaneo.
Zhang Zhaoying è nato a Guangzhou, in Cina, nel 1988. Ha conseguito una laurea in Belle Arti presso il Dipartimento di Pittura a Olio dell’Istituto di Belle Arti del Sichuan e un Master in Belle Arti all’Académie royale des Beaux-Arts. Attualmente, sta completando il suo dottorato presso l’Università di Scienza e Tecnologia di Macao e insegna presso la Scuola dell’Istituto di Belle Arti di Tianjin. È anche supervisore post-laurea alla Sahmyook University. Zhaoying è considerato una delle figure di spicco tra gli artisti della generazione post-1985, distinguendosi per una prospettiva fortemente internazionalizzata. Le sue opere riflettono una mentalità ibrida, che attraversa diversi mezzi, linguaggi e temporalità, e si nutrono di una profonda ricerca iconologica. Ha esposto le sue opere in numerose mostre personali, tra cui la Yibo Gallery a Shanghai nel 2021 e il Museo d’Arte dell’Università di Nanchino nel 2019, così come in varie gallerie e spazi espositivi in Cina. Il suo lavoro è stato anche presentato in importanti mostre collettive a livello internazionale, tra cui “Global Painting” al MART di Rovereto, la Biennale di Chengdu e diverse mostre in Germania, Svizzera, e New York. Le sue opere fanno parte di collezioni prestigiose come il MART di Rovereto, il Museo Nazionale d’Arte della Cina, la White Rabbit Gallery e il Today Art Museum, tra gli altri.
www.zhaoyingzhang.wordpress.com
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