A Palermo torna a risplendere l'oro dei mosaici della Chiesa della Martorana
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Chiesa della Martorana
28/12/2012
Palermo - Ha due nomi, Santa Maria dell’Ammiraglio o San Nicolò dei Greci, ma è molto più conosciuta come Chiesa della Martorana quella che ha riaperto le sue porte al pubblico ieri, a Palermo, sulla prestigiosa Piazza Bellini, dopo un restauro durato due anni.
La chiesa fu edificata nel 1143 da Giorgio Antiocheno, Giorgio d'Antiochia, grande Ammiraglio siriaco al servizio del re normanno Ruggero II e nel 1221 fu affidata al clero greco. Fa, infatti, tuttora parte dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, diocesi di rito greco-bizantino ed è tra gli esempi più interessanti di templi bizantini in Italia. Nel 1483 fu ceduta dal re Alfonso d’Aragona alle monache benedettine del vicino convento della Martorana, che le dettero il nome con cui è famosa. Tra il 1558 e il 1786 la chiesa subì manomissioni, abbattimenti e modifiche, che la resero un singolare misto di stili.
L’intervento di restauro ultimato di recente e appena presentato al pubblico con una cerimonia di inaugurazione ha riguardato sia la struttura che gli apparati decorativi, realizzati ad affresco a mosaico e in pietra policroma.
La chiesa fu edificata nel 1143 da Giorgio Antiocheno, Giorgio d'Antiochia, grande Ammiraglio siriaco al servizio del re normanno Ruggero II e nel 1221 fu affidata al clero greco. Fa, infatti, tuttora parte dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, diocesi di rito greco-bizantino ed è tra gli esempi più interessanti di templi bizantini in Italia. Nel 1483 fu ceduta dal re Alfonso d’Aragona alle monache benedettine del vicino convento della Martorana, che le dettero il nome con cui è famosa. Tra il 1558 e il 1786 la chiesa subì manomissioni, abbattimenti e modifiche, che la resero un singolare misto di stili.
L’intervento di restauro ultimato di recente e appena presentato al pubblico con una cerimonia di inaugurazione ha riguardato sia la struttura che gli apparati decorativi, realizzati ad affresco a mosaico e in pietra policroma.
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