Fotografie e memorie della Rinascente a Parma dal 7 maggio al 30 ottobre
Gli Objets trouvés della Rinascente in una mostra
Man Ray, La mode au Congo, 1934, fotografia in bianco e nero modern print 1980 dal negativo originale. Courtesy of CSAC
Samantha De Martin
05/05/2017
Parma - Fotografie, disegni, cataloghi di moda. La Rinascente si racconta attraverso una mostra che spulcia tra gli straordinari archivi del Museo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma - per ripercorrere la genialità di autori come Luigi Ghirri, Gianni Albini, Gio Ponti legati alla storia dello store rilevato, nel 1917, dalla famiglia Borletti.
Il luxury-store icona del made in Italy che deve il suo nome a un'idea di Gabriele D'Annunzio, fu un luogo che attirò la creatività di molti artisti, a cominciare da Gio Ponti che per il primo magazzino italiano del lusso firmò una linea di mobili. Questo storico luogo di moda e design rivive nella mostra Objets trouvés-Archivi per un grande magazzino, ospitata dal 7 maggio al 30 ottobre nella suggestiva sede dell'Abbazia cistercense di Valserena, a Parma. Un ampio e nostalico percorso espositivo capace di restituire e far rivivere il panorama stimolante di una realtà urbana e di costume dalla spiccata identità.
La mostra si inserisce nell'ambito di Fotorafia Europea 2017, dal titolo Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro, in programma a Reggio Emilia dal 5 maggio al 9 luglio.
La Rinascente - nella sua duplice affascinante dimensione di grande oggetto urbano e di labirinto di merci e di desideri - è stata assunta dal Centro Studi e Archivio della Comunicazione come un campo di indagine particolarmente adatto a rappresentare un archivio di immagini e progetti del ‘900.
I bozzetti, i cataloghi di moda, le pubblicità, i disegni esecutivi, i prodotti finali costituiscono gli objets trouvés che emerono attraverso la fotografia, ricompongono e suggeriscono per frammenti innumerevoli potenziali narrazioni e microstorie. La mostra attinge dalle campagne fotografiche commissionate a Publifoto Roma che hanno sistematicamente documentato la costruzione della nuova sede della Rinascente progettata da Franco Albini in piazza Fiume a Roma tra il 1959 e il 1962.
Altri objets rispolverati dagli archivi indagano la dimensione urbana della vetrina, dagli anni Venti e Trenta, agli anni
Ottanta. La presenza di alcuni bozzetti - tra i quali alcuni di Ballester, John Guida, degli Atelier Antonelli e Albertina, di Schubert, i disegni di Brunetta e il progetto grafico di Roberto Sambonet in dialogo con i manifesti anni Sessanta di Giancarlo Iliprandi - ripercorrono la presentazione dell'abito attraverso diversi mezzi, dalla pubblicità su rivista ai cataloghi di moda.
La mostra assiste anche all’interazione tra i diversi archivi, a partire dalla documentazione della storia del Compasso d'oro - premio istituito dalla Rinascente - per poi proseguire con il progetto della presentazione di vetrine, allestimenti interni e segnaletica del Grande Magazzino da parte di Gio Ponti, Sambonet e Pino Tovaglia.
Il luxury-store icona del made in Italy che deve il suo nome a un'idea di Gabriele D'Annunzio, fu un luogo che attirò la creatività di molti artisti, a cominciare da Gio Ponti che per il primo magazzino italiano del lusso firmò una linea di mobili. Questo storico luogo di moda e design rivive nella mostra Objets trouvés-Archivi per un grande magazzino, ospitata dal 7 maggio al 30 ottobre nella suggestiva sede dell'Abbazia cistercense di Valserena, a Parma. Un ampio e nostalico percorso espositivo capace di restituire e far rivivere il panorama stimolante di una realtà urbana e di costume dalla spiccata identità.
La mostra si inserisce nell'ambito di Fotorafia Europea 2017, dal titolo Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro, in programma a Reggio Emilia dal 5 maggio al 9 luglio.
La Rinascente - nella sua duplice affascinante dimensione di grande oggetto urbano e di labirinto di merci e di desideri - è stata assunta dal Centro Studi e Archivio della Comunicazione come un campo di indagine particolarmente adatto a rappresentare un archivio di immagini e progetti del ‘900.
I bozzetti, i cataloghi di moda, le pubblicità, i disegni esecutivi, i prodotti finali costituiscono gli objets trouvés che emerono attraverso la fotografia, ricompongono e suggeriscono per frammenti innumerevoli potenziali narrazioni e microstorie. La mostra attinge dalle campagne fotografiche commissionate a Publifoto Roma che hanno sistematicamente documentato la costruzione della nuova sede della Rinascente progettata da Franco Albini in piazza Fiume a Roma tra il 1959 e il 1962.
Altri objets rispolverati dagli archivi indagano la dimensione urbana della vetrina, dagli anni Venti e Trenta, agli anni
Ottanta. La presenza di alcuni bozzetti - tra i quali alcuni di Ballester, John Guida, degli Atelier Antonelli e Albertina, di Schubert, i disegni di Brunetta e il progetto grafico di Roberto Sambonet in dialogo con i manifesti anni Sessanta di Giancarlo Iliprandi - ripercorrono la presentazione dell'abito attraverso diversi mezzi, dalla pubblicità su rivista ai cataloghi di moda.
La mostra assiste anche all’interazione tra i diversi archivi, a partire dalla documentazione della storia del Compasso d'oro - premio istituito dalla Rinascente - per poi proseguire con il progetto della presentazione di vetrine, allestimenti interni e segnaletica del Grande Magazzino da parte di Gio Ponti, Sambonet e Pino Tovaglia.
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