A Volterra rivive il libro di pietra del mattò

Un particolare dei graffiti di NOF4
 

18/04/2013

Pisa - Fernando Oreste Nannetti (Roma 1927-Volterra 1994) è un artista singolare, così come la sua vicenda. Le sue opere sono dei graffiti che compongono un lungo racconto per immagini inciso sui muri esterni dei padiglioni di un ospedale psichiatrico, quello di Poggio alle Croci di Volterra. Il suo nome d'arte era NOF4, composto dalle iniziali del suo nome e dal numero di matricola ricevuto all'arrivo nel manicomio, nel 1958, mentre i suoi strumenti di lavoro erano le fibbie di ferro che facevano parte della divisa degli internati. Con quelle descrisse le sue fantasie e i suoi ricordi. Lo Studio Azzurro, nel 1985 gli dedicò un film-documentario, Antonio Tabucchi scrive di lui definendo la sua opera "un libro di pietra". I suoi graffiti, infatti, sono considerati capolavori di quell'Art Brut di cui per la prima volta parlò nel 1945 Jean Dubuffet. Nel 2011 il museo di Losanna dedicato a questo tipo di espressione ha dedicato a Nannetti una grande retrospettiva.

Ora una porzione di quei graffiti di circa 8 metri è stata distaccata e restaurata. Da quando è stato chiuso, infatti, a seguito della legge Basaglia, l'ex ospedale psichiatrico versa in stato di abbandono. Ma c'è un progetto di recupero e conservazione studiato dall'assessorato alla cultura di Volterra in collaborazione con l'associazione onlus Inclusione Graffio e parola:  la struttura ospiterà un museo della memoria dove troverà posto anche l'opera di Nof4. Intanto, nel prossimo weekend, le parti restaurate andranno in esposizione presso la Pinacoteca di Volterra.

Nicoletta Speltra